E’ trascorso placidamente anche il trentunesimo turno stagionale.
Un turno che sa tanto di preparazione, di lunga vigilia per quello che accadrà giovedi prossimo in occasione dell’unica giornata infrasettimanale del campionato.
Uno scherzo beffardo del destino o, malignamente parlando, un improvvido difetto di programmazione ha destinato alla Festa dei Lavoratori una buona fetta dell’impegno di un anno, quando andranno in scena alcune delle gare più attese dell’intero torneo.
Cinque a uno per la Viterbese Castrense contro il Città di Cerveteri, uno a cinque del Rieti al Cecconi di Monterotondo.
Le rivali sembrano procedere al ritmo sciamanico dei Doors, mentre si accingono a ritrovarsi di fronte allo Scopigno tra quarantotto ore.
Manca poco e forse dopo non ci sarà più tempo per le rivendicazioni, per gli strali a distanza, per le promesse non mantenute, per tutto ciò che poteva essere e non è stato.
Inutile star lì a cavillare su cosa sarebbe potuto accadere se Fedeli non avesse ceduto all’impulso di allontanare per una quarantina di giorni Punzi dalla creatura che pure lui aveva contribuito a plasmare ed a far livitare settimana dopo settimana tra le mille polemiche ed i centomila rimbrotti presidenziali.
I sei gradi di separazione tra gialloblu ed amarantocelesti lasciano presagire lo scenario finale di un campionato che ormai solo la squadra di Gregori può perdere, ma che i romantici si augurano non vinca giovedi al Rocchi, quantomeno per una questione di delicatezza nei confronti dei propri tifosi che, da disposizioni delle autorità preposte, non potranno assistere di persona al match e quindi non potrebbero eventualmente festeggiare il ritorno in Serie D.
Fermo restando che poi non è neppure così scontato che Vegnaduzzo e compagni faranno strame dei rivali nella loro tana perchè, se è vero che la capolista viene da sette successi consecutivi ed ormai ha una propria identità ben pronunciata, è concetto altrettanto inoppugnabile che il Rieti ora viaggia che è una bellezza ed i suoi giocatori adesso sembrano giocare divertendosi e questo è importante per Punzi non tanto, o non solo, per la partitissima del 1 maggio, ma anche in vista della probabile coda di campionato in terra di Romagna.
Del resto, i play-off rappresentano una componente tra le più affascinanti ed apprezzate della stagione calcistica e la loro assenza alle nostre latitudini alimenta da anni i rimpianti di coloro (ivi compreso lo scrivente) che ne auspicherebbero il lancio ed aumenta il numero di quei silenti cadaveri tarantiniani che nelle ultime settimane del campionato osservano come attoniti le prodezze di chi è ancora in lizza per un qualche obiettivo.
Dare un senso alle squadre ormai paghe quieterebbe gli animi ed eliderebbe dubbi, sospetti e futuri rancori, ma pare che il tempo non sia ancora venuti.
La giornata di ieri ha sparpagliato nuovamente i nomi delle squadre in lotta per la salvezza quasi fossero tessere dello Scarabeo.
Qualche indizio sui prossimi sviluppi lo abbiamo comunque avuto.
Il primo è che Futbolclub, Montecelio e Fregene sono praticamente al riparo da brutte sorprese e possono cominciare a definire strategie future nell’arena delle eccellenti.
Il secondo è che ormia è praticamente certo che il nome delle due formazioni che retrocederanno direttamente in Promozione uscirà dal lotto delle attuali ultime cinque in gradutoria.
Il terzo è che il sestultimo posto in gradutoria, con tutto ciò che ne consegue, sia in termini di disputa di play-out che in termini di eventuale rispescaggio sarà di competenza di una tra Fonte Nuova, Montefiascone e Real Monterosi in ordine decrescente di probabilità.
La squadra di Scorsini, che ha conquistato solo nove punti nel girone di ritorno dopo un’andata da tramandare ai nipotini, ha raccolto un punticino incoraggiante a Montecelio dopo una settimana da incubo.
Dell’ammutinamento, o presunto tale, di una parte della rosa biancorossa si è molto dibattuto ed ancora si dibatterà nei prossimi giorni.
Ora il Bounty va condotto in porto e tra i marosi vanno ricercati almeno altri due punti per lasciarsi trasportare dalla bonaccia fino alla prossima stagione.
E’ lecito dunque supporre che il cerino possa restare tra le dita di Fonte Nuova o Montefiascone con l’undici di Antognetti in grande ascesa nelle ultime settimane e quello di Del Canuto che arranca e spesso si aggrappa alla consolidata bravura di Nencione.
Tra le formazioni in predicato di retrocedere senza code supplementari le distanze si allargano e poi si assottigliano giornata dopo giornata.
Segno evidente che il livello è pressochè analogo e che ora conterà soltanto l’energia rimasta nelle gambe degli atleti.
Delle ultime cinque ieri ha vinto solo la Caninese che così ha lasciato alla coppia Monterotondo-Empolitana l’onere di spartire la malaugurata ultima piazza.
Nel turno infrasettimanale la truppa di Sperduti potrà giovarsi di un’ulteriore gara interna (con il Futbolclub) e dovrà assolutamente provare a battere un nuovo colpo, perchè adesso è il momento di raschiare il fondo del barile con tutto ciò che resta delle unghie.
A sud la situazione è ancor più complessa, sia nei piani alti che in quelli bassi.
Difficile capire chi la spunterà tra Albalonga e Colleferro, distanziate di un solo punto ma attese da un calendario assai simile nei due turni successivi con la Pro Cisterna di Venturi, che poi dovrà affrontare l’una e l’altra, nei panni dell’arbitro della contesa.
Dopo il black-out che l’aveva visto cogliere solo due punti nelle ultime quattro uscite, la formazione rossonera è tornata al successo, seppur nel mare magnum delle polemiche, contro il Ciampino, stizzito per la direzione di Centi.
Gli aeroportuali hanno vivacemente protestato per un calcio di rigore non assegnato sull’1-1 (fallo su Petrangeli) e per la rete del successo colleferrina del difensore-goleador Sfanò, giunta in abbondante extra-time.
Considerando quanto avvenne al Fuso in occasione della gara d’andata (tripletta dal dischetto di Carlini e dimissioni post-match del presidente rossoblu Bianchi), sembra proprio che i confronti tra le due squadre non debbano mai essere banali.
L’Albalonga avrà due vantaggi: quello di giocarsi la partita dell’anno di fronte al pubblico amico e quello derivante da una condizione psico-fisica migliore rispetto a quella di Moriconi e compagni.
Chi ha assistito alla gara con il Roccasecca ha molto apprezzato la prestazione degli azzurri nel corso del primo tempo, anche se poi Forcina e Bez hanno risolto la pratica solo nella ripresa.
Le qualità complessive dei due organici e le grandi individualità di cui dispongono Lauretti ed Antonelli annullano però qualsiasi parametro e lasciano la porta aperta a qualsiasi esito possibile.
Minime le differenze tra le due squadre: leggermente più prolifico il Colleferro (anche se pare che Carlini non stia benissimo, ma stringerà i denti per esserci), lievemente più solida in difesa l’Albalonga, che dovrà scegliere chi tra Verdini e Sandroni affiancare ad Amico.
Quesiti che troveranno una soluzione giovedì, come quelli che riguardano la zona calda della classifica, dove il Cecchina è ormai al capolinea e probabilmente prenderà l’autobus per la Promozione al Lino Battista di Roccasecca e dove il Formia si appresta a comprare il biglietto per un viaggio che immalinconisce il commentatore neutrale ed imbelvisce il pubblico che ne porta i colori nel cuore.
Dopo il pesante rovescio interno contro la Vis Artena, a De Santis e compagni serve ora una mezza impresa per raggiungere l’ultimo posto utile per la disputa dei play-out, fermo restando che il Ceccano ha quattro punti di vantaggio e che altrettanti ne ha il Gaeta, prossimo avversario dei biancazzurri in un derby cupo come la stagione delle due consorelle del Golfo.
Il turno infrasettimanale di dopodomani sarà caratterizzato da una serie di sfide che forse chiariranno la piega degli eventi delle ultime due uscite.
Si troveranno infatti di fronte otto delle dieci squadre coinvolte nella volata-salvezza.
Chi vive con maggiore serenità questa vigilia è il Semprevisa, ormai ad un passo dal festeggiare un’impresa considerata folle da tutti meno che da Liberti e dai suoi giovanotti, artefici di un girone di ritorno di cui a Carpineto Romano probabilmente si parlerà ancora un giorno, nelle fredde serate d’inverno.
I biancoverdi ospiteranno al Galeotti l’Atletico Boville ed un punto potrebbe essere considerato con favore da ambo le squadre, visti anche i 38 punti dei ciociari.
Ben più delicate le sfide del Fuso e del San Marco.
Il Ciampino deve provare a chiudere i giochi sul terreno amico, laddove ha costruito buona parte del proprio bottino, ma di fronte si troverà una formazione di spessore come la Pro Cisterna, in bilico tra una salvezza diretta ed una da costruire attraverso le porte girevoli dei play-out.
Uno sviluppo possibile comune al derby ciociaro tra Monte San Giovanni Campano e Morolo, con la differenza che qui la formazione dalla miglior classifica dovrà giocare in campo avverso.
Ed il Ceccano?
I fabraterni si godono il gioiellino Spila e si preparano all’improba trasferta di Frascati, dove la Lupa Castelli Romani aspira a superare il record di punti del Ferentino e difficilmente segnerà il passo, nonostante Farinelli sia stato in tempi lontani allenatore di Gagliarducci e tra i due sia rimasto un feeling vero e sincero.
La tappa fondamentale per i rossoblu sarà quella di domenica, quando al Popolla approderà il Monte San Giovanni Campano e lì probabilmente ci si giocherà il tutto per tutto.