“Ci consideriamo parte lesa perché continuiamo a subire indirettamente tutte quelle che sono le fibrillazioni del Paese.
Siamo un soggetto che vuole difendere il sistema dalla criminalità, ma i mezzi che abbiamo non sono all’altezza”.
Il presidente della FIGC Carlo Tavecchio ha commentato così le notizie in merito alla nuova inchiesta sul calcioscommesse avviata dalla Procura di Catanzaro.
“Quando è stata allargata la possibilità di scommettere sulla Serie D – ha ricordato il Presidente federale – pur non essendo consultato dissi che era un grandissimo errore.
E oggi vedete tutti quali sono i risultati”.
Nel sottolineare che la Federazione continuerà a fare tutto il possibile per contrastare il fenomeno del calcioscommesse, Tavecchio ha lanciato una proposta: “Abbiamo più di duecentomila dirigenti sportivi che in questo momento sono semplicemente censiti per società – ha spiegato a margine del convegno organizzato da FIGC e USSI – e l’idea è quella di creare un database generale per monitorare gli spostamenti dei soggetti che passano da una società all’altra.
Se questo avviene senza problemi siamo tutti contenti, ma non si può far fallire una società e poi prenderne un’altra”.