ECCELLENZA AL VIA, ECCO COME INIZIANO LE 36 “ECCELLENTI” LAZIALI

ECCELLENZA AL VIA, ECCO COME INIZIANO LE 36 “ECCELLENTI” LAZIALI

A cura di Andrea Dirix

 

Dopo le immancabili chiacchiere, considerazioni ed analisi pre-season ed il gustoso antipasto del turno preliminare di Coppa Italia, entra finalmente nel vivo il ventitreesimo campionato di Eccellenza della nostra regione.

Un traguardo considerevole che si accompagna ad un numero tradizionalmente beneaugurante.

La speranza è che le polemiche che giocoforza ne accompagneranno gli sviluppi non esondino dall’alveo della dialettica verbale e che tutte le componenti in gioco (dirigenti, allenatori, calciatori e stampa di settore) mantengano sempre il doveroso rispetto nei confronti degli altri.

La recessione sta finendo, sussurrano ai piani alti, ma non è ancora terminata.

Adottare cautela negli investimenti è cosa buona e giusta di questi tempi ed ora si parrà la nobilitate di quei club in grado di far di necessità virtù.

Sarà interessante vedere chi sarà stato in grado di costruire una buona rosa, pur senza il conto in banca di un Rybovlev o di un Perez.

M’incuriosisce, ad esempio, vedere all’opera formazioni come il Ladispoli o il Villanova, che nella passata stagione hanno ruminato un calcio più che apprezzabile grazie alla bravura dei rispettivi tecnici, Graniero e Di Loreto, ma anche per merito dell’inventiva dei ds che le hanno edificate, ossia Nista ed Armeni.

Il calendario le opporrà fin da subito.

Le potenze non mancheranno comunque neppure in questa stagione.

Non saranno plutocrati russi od ispanici, ma di certo Camilli e Fedeli non hanno badato a spese per costruire Viterbese Castrense e Rieti.

Le due rivali più attese hanno impiantato un organico di gran pregio per la categoria, affidando le chiavi della squadra ad allenatori che più distanti tra loro non ci sono.

Da un lato, Claudio Solimina, fedelissimo della famiglia che detiene anche il pacchetto di maggioranza del Grosseto, è allenatore con un’esperienza di calcio robusta alle spalle ed una bacheca in cui non mancano gli allori.

Reduce dall’amara conclusione del suo rapporto con la (fu) Vjs LarianoVelletri, Solimina è carico a pallettoni per questa nuova avventura e non vede l’ora di annusare l’erba del Piermattei, casa di una Caninese che, attraverso gli sforzi di una dirigenza cui non ha mai fatto difetto la generosa applicazione e lo spirito di sacrificio, ha fatto di tutto per godersi il secondo campionato di fila tra le big regionali e magari sogna di estrarre il coniglio dal cilindro proprio al cospetto dei più quotati cugini.

Dall’altro, Francesco Punzi, tecnico ancora giovane ma che ha già maturato una cospicua esperienza nel massimo campionato regionale.

Viene da una buonissima annata a Pomezia ed ora proverà a ricondurre il capoluogo sabino in quella Serie D tanto agognata da tre stagioni a questa parte.

Per gli amaranto celesti esordio tra le mura amiche con il Montefiascone di Del Canuto, tecnico confermatissimo da patron Minciotti dopo il brillante esordio nelle nuove vesti di prima guida della passata stagione.

Alla rivalità tra i due capoluoghi potrebbe poi aggiungersi quella tra gli allenatori.

Inutile nasconderselo, i due non si amano particolarmente e al di là delle dichiarazioni di facciata la brace potrebbe covare sotto la cenere fino ad infiammarsi di nuovo in corso d’opera.

Di rincorsa, nell’ipotetico palio cui siamo destinati nel Girone A, Nuova Sorianese, Grifone Monteverde e Futbolclub hanno i mezzi per creare più di un grattacapo alle due più accreditate.

Le tre matricole possono recitare un ruolo di primo piano, a patto che si verifichino alcune condizioni: i cimini dovranno avere pazienza nel misurarsi di nuovo ed immediatamente per essere competitivi con il torneo d’elite, il Grifone Monteverde dovrà difendere strenuamente il proprio progetto tecnico, scansando polemiche sterili ed in alcuni casi provenienti dall’interno, il Futbolclub sarà invece chiamato a ripetersi dopo una stagione che definire trionfale è utilizzare una banalità.

Se queste tre squadre sapranno gestire con cura le proprie potenzialità, allora potranno davvero misurarsi per altissimi obiettivi.

Un primo indizio potremo già analizzarlo tra un paio di giorni, allorché a Soriano nel Cimino busserà il rinnovato Real Monterosi di Marco Scorsini, prescelto dal presidente Cialli come erede di Pier Paolo Lauretti.

Dopo il buon biennio di Anguillara e le precedenti esperienze di Montefiascone e Cassino, il tecnico viterbese aveva una gran voglia di cimentarsi con la categoria superiore.

A lui è affidato un progetto giovane ed interessante.

Esordio casalingo anche per gli orange, che se la vedranno con una delle due metà di Monterotondo, l’ex Atletico.

A Paolo Malizia è stato affidato l’incarico di avviare i motori di una squadra costituita in prevalenza da calciatori eretini e che quindi fa leva su un malcelato ed onorevolissimo orgoglio monterotondese.

Comincerà invece in trasferta il cammino del Grifone Monteverde, chiamato a vedersela con il rinnovato Fonte Nuova di Daniele De Filippo, allenatore che ha legato il proprio nome a quella meravigliosa favola del Montecelio delle tre promozioni in quattro anni, prima dell’addio dell’inverno passato.

Proprio i tiburtini busseranno alla porta del Galli, dove ad attenderli troveranno un Città di Cerveteri elettrizzato dal salto di categoria, ma anche alle prese con un nuovo progetto tecnico dopo il passaggio di consegne da Ferretti ad Antolovic.

Poco distante sarà poi gustoso assistere al derby tra il Civitavecchia, tornato a confrontarsi con questa categoria dopo le amletiche vicissitudini dello scorso anno, ed il Fregene, che per ora sembra non volersi più concedere gli investimenti dell’annata trascorsa, ma che magari cammin facendo cambierà idea a patron Ciaccia piacendo.

Chiude il programma il match tra il Città di Monterotondo di Stefano Sgherri, che ha riabbracciato in estate la panchina dell’ex Scalo a distanza di tre stagioni, e l’Empolitana della coppia Amici-Rossi.

Incertezza sugli esiti anche a sud del Campidoglio, dove la favorita d’obbligo pare essere la Lupa Castelli Romani di Cristiano Gagliarducci.

L’ex difensore centrale si è calato da subito benissimo nei panni di allenatore ed è reduce da una rimarchevole stagione a Genzano, dove ha ereditato in corso d’opera una squadra in condizioni precarie di classifica, conducendola ad una tranquilla salvezza.

Ora al tecnico sono state consegnate le chiavi di una fuoriserie e dovrà dimostrare di poter gestire anche una situazione che può comportare pressioni latenti.

Non facile l’esordio.

C’è l’Atletico Boville guidato da un altro grandissimo ex difensore dei tempi che furono: Emilio Coraggio, uno dei perni del Sora dei miracoli del Maestro Claudio Di Pucchio.

I ciociari sono una buona squadra e puntano a disputare un campionato dallo spessore diverso rispetto all’ultimo dove pure si tolsero la soddisfazione di giungere ad un passo dalla coccarda.

Chi li sconfisse nella chiacchierata finale di Cisterna fu il Colleferro di Baiocco, manager all’inglese di un club che nei giorni scorsi ha abbracciato un nuovo socio e che dunque punta a recitare un ruolo di primo piano nel torneo.

Promette scintille la coppia Carlini-Tornatore.

Primo test contro il Morolo di Emiliano Adinolfi, ex trainer del Ceccano, che dopo essersi fatto le ossa nella sua terra d’origine, ora è chiamato a ripetersi al Marocco con un budget diverso rispetto a quello della passata stagione ed un club passato dopo tre lustri dalle mani di Angelo Costantini a quelle del fratello Mario.

Per il titolo è chiamato ad essere competitivo anche il Gaeta di Melchionna, che ha puntato su elementi di categoria superiore anche da fuori regione e che spera di riaccendere quella scintilla esplosiva di poco più di sei anni fa.

Lo Sporting Real Pomezia di Andrea Persia, una delle mine vaganti di questo girone, sarà il primo incrocio pericolo per i biancorossi.

Sei anni sono passati anche dalla precedente esperienza nel raggruppamento meridionale per l’Albalonga.

Il precedente non è esaltante: si chiuse al nono posto con Di Carlo in panchina.

Oggi c’è Lauretti a guidare la squadra, mentre la costruzione è stata affidata a Tomei che ha portato con sé alcuni dei suoi soldati dalla meravigliosa esperienza di Santa Maria delle Mole.

Per l’esordio arriverà in viale Spagna un Ceccano che, sulla carta, potrebbe condurre un campionato di sacrificio.

Scalderà i motori di fronte al pubblico amico anche il Ciampino di Vulpiani e Carletti, che torna in Eccellenza fronteggiando subito una squadra che di questa categoria è a buon diritto quasi la padrona di casa.

Per la relativa gioia dei suoi tifosi, il Formia si appresta infatti a tagliare il traguardo della diciannovesima esperienza consecutiva sul massimo palcoscenico regionale.

Dopo la fallimentare esperienza della fusione con Velletri, il Lariano ci riprova dando vita al menage a trois con Nemi e Rocca di Papa.

Imperativo d’obbligo far convergere in un’unica direzione le opinioni dei massimi dirigenti e possibilmente partire con il piede giusto a Monte San Giovanni Campano contro un’altra formazione che in estate ha dovuto compiere sacrifici non di poco conto per rispondere presente all’incombente annata sportiva.

Curiosità anche per l’esordio in categoria del Semprevisa, ancora alle prese con la sbornia del secondo salto di categoria di fila ed ora assegnato alle cure di Manolo Liberati, tecnico che non nasconde una certa voglia di rivalsa dopo qualche esperienza sfortunata di troppo negli ultimi tempi.

Per i verdi di patron D’Arcangeli subito lo scoglio Borgo Podgora, sempre guidata dal tenace Giancarlo Paloni, uno dei veterani della categoria.

Chiude il programma della prima tornata Vis Artena-Cecchina Casilina.

Non pensiamo di essere troppo distanti dalla realtà se sosteniamo che l’obiettivo primario di queste due squadre sarà la salvezza, ma sarà comunque gustoso testare da subito la preparazione delle formazioni di Ciardi e Conte.