Francabandiera lancia il Monterosi: “Perrone ha toccato le corde giuste, non fermiamoci ora”

Francabandiera lancia il Monterosi: “Perrone ha toccato le corde giuste, non fermiamoci ora”

Di Alessandro Bastianelli.

Avere vent’anni significa vivere in fretta, veder scorrere i giorni al doppio della velocità, sperando di crescere più velocemente degli altri.

Se poi vent’anni non li hai ancora fatti, ma giochi titolare in Serie D, sai che il tempo è come un timer pronto a scattare quando finisce l’età di lega.

Tomascy Francabandiera, nato nel 1998 e cresciuto nel Ladispoli e nella Vigor Perconti, rientra in quella categoria di giocatori che, regola degli under o no, troverebbe sempre posto in un top team di Serie D.

Portiere agile, reattivo, con riflessi fenomenali, si sta giocando le sue carte al Monterosi dopo aver assaporato il professionismo quest’estate, convocato nel ritiro del Matera.

«Un’esperienza formativa, di crescita, che mi ha fatto capire sopratutto quali sono i miei limiti attuali e che devo lavorare ancora per superarli» ci rivela Tomascy, contattato per un’intervista, con voce determinata e decisa.

«Giocare in Serie D non è però un passo indietro, anzi: dopo la stagione alla Correggese, finita ai play off, avevo ancora bisogno di giocare titolare e qui a Monterosi posso giocarmi le mie chance in un gruppo forte, esperto ed ambizioso».

Un Monterosi che ha iniziato la stagione con qualche giornata di ritardo, ma che adesso sembra esprimersi sui livelli pronosticati ad inizio stagione.

L’arrivo di mister Perrone  ha ridato tranquillità al gruppo.

«Non siamo ancora usciti da questa situazione negativa e dobbiamo continuare a lavorare senza altri pensieri – ammonisce Francabandiera certo però posso dirti che il mister ci sta dando la tranquillità e la consapevolezza che prima ci mancava.

Se i risultati non arrivano, perdi fiducia in te stesso e rischi di sprofondare. Perrone è arrivato dopo la sconfitta con l’Atletico e ci ha dato una scossa.

A livello psicologico è bravissimo, ha toccato le corde giuste per provocare una reazione in noi. Adesso affrontiamo questo trittico di partite (Lupa Roma al Martoni, Trastevere e Budoni fuori casa ndr) con grande fiducia e consapevolezza».

Di obiettivi però, guai a parlarne secondo Francabandiera:

«Sinceramente noi adesso stiamo giocando partita per partita, senza guardare alla classifica né pensando alle nostre prospettive. Dobbiamo essere semplici, come ci chiede il mister, sia nei concetti che nel gioco, senza volare troppo con la fantasia.

Francabandiera contro il Gubbio
Francabandiera contro il Gubbio

Ripeto: non siamo ancora usciti dal momento no e c’è ancora molto da lavorare per raggiungere il livello delle altre, solo che adesso siamo molto più convinti dei nostri mezzi».

Fra le “altre”, c’è ovviamente l’Atletico di Scudieri, con cui Tomascy visse la prima stagione fra i “grandi” due anni fa, nell’allora Sporting Città di Fiumicino.

«Scudieri è una persona splendida, ma è anche molto preparato, cura ogni minimo dettaglio e questo successo è gran parte merito suo.

L’Atletico è sicuramente fra le grandi del girone, Nanni, Sevieri e Pompei sono giocatori di alto livello, fanno la differenza».

francabandiera 1Francabandiera ci parla anche del rapporto con il suo compagno di reparto, il ’99 Florio, che ha giocato qualche partita alternandosi con l’ex Ladispoli..

«Fra noi non c’è solo un rapporto di lavoro, ma molto di più: Andrea è un amico, viviamo insieme nel convitto e sono felice di giocare insieme a lui che è un portiere bravissimo.

È chiaro che tutti e due vogliamo giocare, ma c’è una sana competizione fra noi che non può farci che bene».

La vita di Tomascy, come quelle dei suoi compagni, scorre fra gli allenamenti e fra i blitz del Presidente Capponi, personaggio fra i più istrionici del nostro calcio.

Ma l’arte e il teatro erano già parte della vita di Tomascy, con papà Maurizio che di mestiere fa lo sceneggiatore e l’autore per alcuni comici e artisti di livello nazionale.

«Tranquillo, non credo che diventerò mai attore o “tronista”, preferisco il campo al palcoscenico (sorride ndr).

Le battute le lascio fare a mio padre e al Presidente, che mi fanno morire dalle risate: il mio unico pensiero è il rettangolo verde».

(si ringrazia Tuttomatera.com per la foto)

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