IL FREGENE RIPARTE CON GUIDA: “LA JUNIORES BIANCOROSSA E’ UNA SFIDA ACCATTIVANTE”

IL FREGENE RIPARTE CON GUIDA: “LA JUNIORES BIANCOROSSA E’ UNA SFIDA ACCATTIVANTE”

Di Alessandro Bastianelli.

L’arrivo sulla panchina del Fregene di Davide Guida ha portato nuova linfa alla Juniores dei biancorossi. Da novembre a dicembre, nel giro di sette partite, i litoranei si sono allontanati dalla zona calda della classifica portandosi invece sul lato sinistro del tabellone, guadagnando tredici punti in sette gare e togliendosi lo sfizio di battere anche il Tor Di Quinto fra le mura amiche.

Numeri che inorgogliscono il tecnico ex Urbetevere, a cui va dato merito di aver registrato una difesa un po’ ballerina, “ma più che sul lato difensivo – esordisce Guida, intervistato dalla nostra redazione – credo che questa squadra avesse bisogno di lavorare sull’aspetto tattico e mentale.

Quando ho diretto il primo allenamento, dopo aver visto la gara con il Pro Roma (pareggiata 3 – 3 ndr) in tribuna, ho trovato un gruppo con il morale sotto i tacchi. Non so cosa fosse successo prima, ma ho cercato di restituire fiducia a un gruppo di buoni giocatori ben allenati sotto il profilo fisico: loro hanno fatto il resto, mettendo in gioco grande disponibilità nell’assorbire i miei dettami tattici.

Soffrivamo parecchio in fase di non possesso ed ho aggiunto un centrocampista in più passando al 433, ma il fattore decisivo è sempre il carattere: ai ragazzi piace lavorare con il pallone e nelle situazioni di gioco, il lavoro tattico diviene molto più facile quando si hanno giocatori con queste caratteristiche e disponibilità.

I risultati sono stati accompagnati anche da una ritrovata solidità difensiva: nell’ultimo lasso di 2014 il Fregene ha subito solo sei gol in sette partite, nonostante le ultime tre uscite abbiano portato solo due punti ed otto gol sul groppone.

Guida non si scompone: “Con la Boreale è stata una partita incredibile (finita 4 – 4 ndr) , ma a mente fredda credo che sulla gara abbiano pesato tanto gli episodi. Mi è piaciuta la cattiveria con cui siamo entrati in campo nella ripresa, ci siamo portati subito sul 4-2 ed è un buon segnale, così come è stato un buon punto quello ottenuto al Ferraris contro il Villanova due settimane fa.

Spero solo di non vedere più una certa indole zemaniana, che da ex difensore non posso totalmente approvare (ride ndr).

In undici gare Guida si è potuto fare anche un’idea del girone A: “E’ un raggruppamento strano, molto simile al girone A di Eccellenza: nel giro di poche settimane puoi passare da una parte all’altra della classifica senza neanche accorgertene.

C’è tanto equilibrio ed anche qualità, non ho ancora visto il Grifone Monteverde ma le uniche due squadre che mi sembrano sopra la media sono Tor Tre Teste e Tor di Quinto, senza dubbio.

La società, quasi in coincidenza con l’arrivo dell’ex Urbetevere, Albalonga e Palestrina, ha arricchitto i suoi quadri dirigenziali con Maurizio Manfra e dato il la alla linea verde per la prima squadra di Paolo Caputo.

“Allenare una Juniores è come un doppio impegno: oltre alla salvezza – sottolinea Guida – bisogna far crescere i giocatori e metterli in condizione di giocare con i grandi.

Caputo e Manfra sono molto attenti al nostro lavoro: oltre a Trotto, sono andati in prima squadra anche altri ragazzi come Ragone, Martella, Fia, Castaldo e Flore, guadagnando anche diversi gettoni.

Dopo due mesi è un bel risultato, ma – ammonisce Guida – guai a sentirsi appagati: la stagione è ancora lunga e giocare in Eccellenza è come un premio, devi meritarlo nell’arco di tutta la settimana, non solo in partita, mettendo il lavoro al centro della tua vita calcistica.”

La chiosa finale Guida la dedica al suo lato professionale. L’allenatore dei biancorossi ha cominciato la stagione a spasso, ma è stata una sua precisa scelta: “A 31 anni, dopo anni di settore giovanile, mi sarebbe piaciuto trovare un ingaggio con una prima squadra, ed ho aspettato la proposta giusta concedendomi qualche mese in più per riflettere.

Non sono venuto qui però – precisa Guida – per ripiego: se non avessi creduto nella bontà del progetto che mi ha proposto Corinaldesi non avrei accettato. D’altronde, restare senza squadra non è un male assoluto: in questi mesi ne ho approfittato per aggiornarmi e rubare con gli occhi ad altri allenatori, sono stato al Chievo a vedere Corini, ho seguito corsi professionali e cercato di arricchirmi.

Tutti gli allenatori analizza Guida – vorrebbero allenare una corazzata con grandi giocatori, ma a me piacciono le sfide e la Juniores del Fregene è molto stuzzicante: c’era da ricostruire e da ripartire da zero, questa situazione mi ha dato delle grandi motivazioni e anche adesso so che il lavoro è lungi dall’esser concluso.

Fa parte della mia natura puntare in alto, ma preferisco farlo tramite il merito: siamo in tanti qui nel Lazio e la chiave per fare strada è aggiornarsi, lavorare e sfruttare tutte le sfide che la vita calcistica ti pone davanti. Fregene è un luogo ideale dove fare calcio anche con una Juniores, perchè le basi sono ottime e ci sono obbiettivi ben definiti.

In fondo, allenare una Juniores richiede un approccio simile ad una prima squadra, e Fregene è la mia palestra ed uno step importante nel mio percorso di crescita”