JUN. ELITE, FUTBOLCLUB: MAESTRELLI E I REGALI DI FINE STAGIONE: “SALVI IN ECCELLENZA, POI MATURITA’ E VINCERE CON MAGRO!”

JUN. ELITE, FUTBOLCLUB: MAESTRELLI E I REGALI DI FINE STAGIONE: “SALVI IN ECCELLENZA, POI MATURITA’ E VINCERE CON MAGRO!”

A cura di Giovanni Crocè

18enne spigliato e solare, Tommaso Maestrelli Jr, che è sempre di stanza tra le fila dell’Eccellenza laziale del Futbolclub che lotta per restare in categoria con il 90 per cento della rosa di prima squadra costituita da ragazzi che giocano insieme da 5-6 anni o anche di più, e che presto potrebbero salutare a fine stagione la amata casa madre Oranje. Del suo cognome che mette i brividi ai laziali di almeno due generazioni, però se ne è già parlato molto e lui bada all’attualità: “Non esiste finire il campionato che mi sono meritato sul campo vincendo assieme ai compagni, quello di Promozione, retrocedendo, non accadrà. Anzi, il mio desiderio è fare presto tutti i punti che servono e provare a vincere anche coi miei compagni della Juniores, sono mesi da dentro o fuori da tutte le parti e forse così a maggio potrò anche gettarmi sui libri per prendere la maturità come si deve, odio perdere in qualunque ambito”.

 

Cena di gruppo per i ragazzi del Futboclub dove si riconoscono tanti protagonisti della "vecchia guardia" del 1995, come Rosati, Zoppis, Maestrelli, Fruscella, ma anche l'attuale capitano dell'Eccellenza Marco Midulla..
Cena di gruppo per i ragazzi del Futboclub dove si riconoscono tanti protagonisti della “vecchia guardia” del 1995, come Rosati, Zoppis, Maestrelli, Fruscella, ma anche l’attuale capitano dell’Eccellenza Marco Midulla..

 

Tommaso, le qualità non ti mancano, il tuo cognome inebria ogni tifoso della lazio, ma anche il tuo cammino al Futbolclub è di tutto rispetto da almeno due stagioni…

Chi non è al Futboclub non può sapere, e da fuori traspare un assurdo snobismo mentre non c’è società con più “piedi per terra”, amore per la maglia e voglia di sudare che noi. Il fatto di essere una società perbene anche solo per il quadrante della città dove sorge il campo e dove siamo cresciuti quasi tutti noi non vuol dire che non sappiamo soffrire. Eravamo partiti con ben altri obiettivi se vi ricordate la qualità della rosa che aveva allestito la società no? Eppure mi pare che le maniche ce le stiamo rimboccando con gioia ed entusiasmo, ma vi assicuro che forse neanche una società professionistica fa allenare i propri ragazzi così bene e tante volte come noi, in pratica siamo sempre al campo, chi con Centioni e Sancricca, chi con Magro per la Juniores, c’è un attenzione totale per queste due selezioni perchè chi cresce bene in Juniores lotta per un titolo e può subito essere speso in Eccellenza perchè vogliamo che la matematica ci dica che siamo salvi il più presto possibile. Non so quante squadre così giovani sarebbero state in grado di cavarsela con questa bravura e senza lamentele, ma vi assicuro che all’inizio è stata dura restare in piedi…

Sappiamo che non solo hai avuto modo di provare nel 2012 con la tua amata Lazio ma addirittura questa estate eri stato “provinato” positivamente dal Bologna Primavera di mister Leonardo Colucci ma non sei con la maglia rossoblù addosso, cosa è successo?

Ricordo ancora le parole positive che mi disse mister Leonardo Colucci mi disse lo scorso agosto; ci ho messo un po’ ovviamente a digerire il fatto di non essere in una società professionistica, seppure nel settore giovanile, ma da come mi hanno spiegato la vicenda, io ero stato reputato all’altezza della Primavera del Bologna, il livello tecnico e fisico era ok, il problema era che sono del 1995 e mister Colucci ha preferito tenere in organico uno dei ragazzi del ’95 già tesserati piuttosto che prendere me da fuori Bologna ed è una scelta che con fatica ma ho dovuto accettare per forza. La cosa che invece mi è dispiaciuta era che per la Lazio, squadra per cui ovviamente tutti in famiglia, me compreso, facciamo il tifo, subito dopo la fine degli Allievi Elite ero stato testato ed era andato tutto bene, ma mi era stato detto di fare un altro anno al Futbolclub perchè in quel caso invece ero troppo piccolo e la società laziale voleva fare una formazione Primavera con tanti calciatori nati nel 1994, un’altra volta ancora, a gennaio di due anni fa, ero anche là piaciuto molto ma problemi burocratici stopparono di nuovo il mio tesseramento. Che dire, evidentemente non dovevo fare nessuna categoria col settore giovanile biancoceleste, forse era destino, ma ne resto il primo tifoso…

Tommaso Maestrelli Junior festeggia la vittoria della Coppa Italia di Promozione in maglia Oranje, per lui due sole squadre, Futbolclub e il vecchio Centro Calcio Federale...
Tommaso Maestrelli Junior festeggia la vittoria della Coppa Italia di Promozione in maglia Oranje, per lui due sole squadre, Futbolclub e il vecchio Centro Calcio Federale…

Tu hai vinto in pochi mesi il Trofeo delle Regioni sotto età l’anno passato con alla guida del Cr Lazio Juniores  mister Giannichedda, poi coppa Italia di Promozione e campionato di Promozione col Futboclub, e sei in rosa anche quest’anno, cosa c’è nel tuo finale di stagione?

Tutte queste cose belle e brutte a 18 anni so solo che le accetto tutte in toto, al cento per cento, perchè mentalmente in due anni o poco più, a livello calcistico ho potuto provare personalmente tante emozioni di natura diversa eppure quando c’era da dare il mio contributo l’ho sempre fatto rispondendo bene sul campo, con gioia, positivo, e credo di essere molto più forte mentalmente. Guardo sempre a dove mi trovo e a cosa può essere raggiunto come obiettivo Massimo. E allora io dico che prima di tutto dobbiamo salvare il campionato d’Eccellenza meritato tutti insieme sul campo l’anno passato, dove già avevamo una rosa d’Eccellenza in Promozione, perchè non voglio perdere neanche a playstation e ormai il Futbolclub è la mia squadra del cuore alla pari della Lazio, poi se fosse possibile proviamo a vincere un titolo regionale anche per Mister Magro che è un allenatore che ho avuto poco dato che sono stato da subito titolare in Promozione l’anno scorso, ma ne ho visti pochi con la sua devozione per la professione di allenatore, merita di vedere ripagata la sua passione. E poi, giusto se capita, insieme a tutto questo, ho la maturità al liceo scientifico “Farnesina” sempre a Roma Nord, dato che sono di zona e non voglio congedarmi dal liceo in malo modo, appena i voti calano sono il primo a “rosicare” anche in quel caso, mi piace sapere di aver dato tutto quello che posso anche sui libri…

 

Da laziale di pedigree, che opinione hai del presidente Lotito e della gestione della società da parte sua, settore giovanile incluso?

Io sono troppo accecato dall’amore per quei colori quindi non mi interessa se non sono stato preso dalla Primavera della Lazio, a differenza di tanti, non riesco proprio a parlare male di patron Lotito in assoluto, anche se ovviamente non mi trovo d’accordo su tutto; vedo da tifoso le gare, seguo la squadra e accetto Lotito per quello che è, ha idee non sempre condivisibili ma almeno ha una linea di condotta e la porta avanti al di là di tutto e senza entrare troppo nel merito in ogni caso a lui va il suo ringraziamento perchè so che se non ci fosse stato lui magari il Futbolclub fra qualche anno avrebbe fatto una partita di campionato con la Lazio, visto che come tutti sapete le cronache recitano che la Lazio rischiava di ripartire dai dilettanti. Questo per me conta tanto, tantissimo, oltretutto ora partendo dalla Primavera vedo tanta qualità anche nel settore giovanile, anche se mi spiace che come per le prime squadre di serie A, ci sono tantissimi giovani stranieri anche nel settore giovanile biancoceleste, ma come si dice in questi casi, è un discorso di “sistema calcio italiano” no?

Sii sincero, quando a gennaio hai visto tanti giocatori esperti andare via dal Futbolclub hai avuto paura?

Ovviamente sì, ma non ho mai e ripeto mai pensato di andarmene perchè non esisteva nè in cielo nè in terra, quando vuoi bene a una società prima o poi arriva il momento di dimostrarlo e da sempre la società ha puntato su di me, per fortuna dico io, è arrivato il momento di dimostrare qualcosa anche a un livello di responsabilità superiore e credo che i risultati siano pari all’impegno enorme che ci mettiamo, ossia soddisfacenti. Io ero già titolare e ho ricevuto solo motivazioni superiori da questa emergenza. Mi spiace solo per il disfacimento del gruppo che si era creato anche coi più grandi, gente come Citro, Sfanò, Carnevali e tanti altri mi resteranno nel cuore perchè mi hanno introdotto alla grande nel calcio di Eccellenza, e al di là delle scelte personali, gli voglio ancora bene da morire. Per fortuna si riparte dallo stesso concetto, il gruppo, il rispetto per i mister, quello c’è sempre stato ed è la base di tutto anche ora che il più “vecchio” in Eccellenza ha 23-24  anni.

Hai già deciso cosa farai a giugno, da “grande” dopo la maturità e tutti questi traguardi calcistici imminenti?

In realtà no, nel senso che non ho ancora le idee chiare anche perchè data la conformazione della stagione presa dal Futbolclub e la difficoltà dell’annata scolastica, non ho molto tempo per pensare a cosa verrà dopo, ma credo che tutto il presente influenzerà anche il futuro. Se chiudessi tutto alla grande intanto mi potrei iscrivere all’università anche se non ho ancora deciso la facoltà e poi un gran finale di stagione calcistico magari potrebbe stupire anche me e potrebbe arrivare quella super proposta che ho solo sfiorato finora, magari da una professionista, ho buone sensazioni per tutto…

Al centro della foto, Tommaso Maestrelli, grande tifoso della Lazio, come da tradizione familiare...
Al centro della foto, Tommaso Maestrelli, grande tifoso della Lazio, come da tradizione familiare…

Pregi e difetti di Tommaso Maestrelli?

Come pregio credo quello principale sia quello di essere molto altruista, generoso, dato che se in campo vedo un compagno in difficoltà, spendo sempre un fallo per fermare un avversario, faccio sempre uno scatto in più, dico sempre una parola di conforto, e sono lo stesso nella vita, mi do da fare per le persone a cui voglio bene. Come difetti beh, senza dubbio quello che ho già detto, sono un “rosicone” assoluto, se c’è qualcosa da vincere, dentro di me accetto la sconfitta ma nei primi 4-5 minuti susseguenti a una partita persa a qualsiasi cosa, meglio girarmi alla larga, sono pessimo (dice ridendo ndr). La persona più importante per la mia vita nel calcio? Senza dubbio papà, con tutti gli allenamenti e partite che ha passato a tifare per me, se ce la farò sarà anche grazie alla sua fedeltà nei miei confronti…

Il tuo modello di calciatore?

Come centrocampista centrale, che poi bene o male è il mio ruolo, davanti alla difesa o da mezzala, ho sempre amato alla follia il capitano del Liverpool Steven Gerrard, un vero totem, uno col sacro fuoco dentro, mentre da laziale, anche se ero piccolissimo, ricordo bene la grinta infinita e la forza atletica del “cholo” Diego Simeone biancoceleste quando quella grande Lazio vinse lo scudetto, certe sue giocate le rivedo ancora volentieri…

Torneo delle regioni 2014, pensi di essere nel team anche se ci sono tanti ragazzi del 1996?

Si credo di si anche perchè mister Rossi sa quello che posso dare e mi piacerebbe rivincerlo ancora, ma come sempre non mi aspetto mai nulla da nessuno, da un po’ di tempo forse è questa la mia forza e mi fa anche molto piacere far parlare il campo al posto mio…

La finale Juniores Elite che a maggio sogni per l’assegnazione di una ipotetico titolo regionale del Futbolclub?

Sarebbe il primo della storia della società, quindi vorrei l’avversario sulla carta più forte possibile per andare in campo e dare il massimo ancora di più, qualche anno fa avrei detto senza dubbio il grande Tor di Quinto di mister Testa, ma adesso vedo che la finale migliore possibile è per forza di cosa tra noi e o Vigor Perconti o Nuova Tor Tre Teste, in teoria le migliori sono loro, ma ripeto, l’importante è che una delle due sia il Futbolclub…

Scenari futuri, se andassi via dal Futbolclub, chi ti mancherebbe di più ad oggi? Ed il tuo più grande amico è nel calcio?

Parto dalla seconda parte della domanda, no, non è nel calcio anche se in questi anni ho avuto modo di costruire rapporti fortissimi, ma il mio migliore amico è da sempre con me conosciuto nella quotidianità di tutti i giorni. Per il resto la lista di chi mi mancherà umanamente è molto lunga, basti pensare che ora ho 18 anni e mi mancheranno prima di tutto i ragazzi con cui ho iniziato a giocare da bambino a 7 anni al Centro Calcio Federale che non c’è più adesso, sempre qua vicino, in zona Acquacetosa. Da Giulio Rosati a Zoppis a Giovannini a Fruscella a tanti altri con cui abbiamo condiviso tanto in diversi ambiti, loro mancheranno eccome, siamo e stiamo diventando uomini insieme a partire dall’epoca dei cartoni animati, chi li dimenticherà mai….ed è per questo che questi mesi a livello emotivo sono e resteranno pieni di tante sensazioni che vogliamo trasformare in positive, per terminare bene un’epoca; in molti tra di noi dell’annata 1995, dato che siamo quelli più presenti in rosa sia in Eccellenza che in Juniores Elite, si sono auto-proclamati, scherzosamente, “quelli della vecchia guardia del Futbolclub”….

Un Maestrelli giallorosso tifoso della Roma ad oggi esiste o è pura fantasia?

No ad oggi grazie a dio no, e speriamo che questo non accada mai, sarebbe uno smacco pari alla peggiore delle retrocessioni sul campo… (altra fragorosa risata)....quanto a me ho avuto solo tre squadre, il Centro calcio federale, il Futbolclub e la Lazio, portata sempre nel cuore senza alcun dubbio e ne vado orgoglioso…

Grazie Tommaso, ed in bocca al lupo per tutto…

Grazie a te e ringrazio di cuore la redazione, speriamo di comparire ancora tanto nelle vostre colonne per successi sportivi molto, molto vicini nel tempo, forza Futbolclub, la vecchia guardia c’è…