JUNIORES ELITE, C’È CERTOSA – TOR DI QUINTO: PAROLA A RANALLI E VERGARI

JUNIORES ELITE, C’È CERTOSA – TOR DI QUINTO: PAROLA A RANALLI E VERGARI

Di Alessandro Bastianelli.

Stagione dei big match, parte seconda.

Il girone A entra nel cuore del proprio calendario, la decima giornata porta in dote il remake del quarto di finale della scorsa stagione, Certosa – Tor Di Quinto, la vecchia regina della Juniores contro il nuovo che avanza.

Una rivalità sportiva che, nel caso delle due compagini, non ha mai assunto toni bellicosi e che anzi si è giovata dei reciproci attestati di stima lanciati, durante la nostra trasmissione di domenica 15 Novembre, da Marco Belli – DS del Certosa – e dal Comandante Massimo Testa.

Una fase del quarto di finale della scorsa stagione fra Certosa e Tor Di Quinto
Una fase del quarto di finale della scorsa stagione fra Certosa e Tor Di Quinto

Con il Tor Di Quinto che guida il girone a quota 24 punti ed il Certosa lì dietro a tallonare, ancora alla ricerca del primo successo in un big match, la gara di via di Centocelle assume i contorni di un vero esame di maturità.

Abbiamo scrutato le emozioni dei due professori che sabato siederanno nelle rispettive panchine, Cristian Ranalli e Valentino Vergari.

La gara verrà ripresa e riproposta durante la nostra trasmissione Sport In Oro domenica dalle ore 18.30 sul canale 18 del DT.

Cristian Ranalli, uno sguardo al presente prima di tutto: sabato arriva il Tor Di Quinto capolista, dopo aver pareggiato con Savio e Grifone come dovrete comportarvi per vincere il primo big match?

Non ti nascondo che ci terrei in maniera particolare a vincere, ma alle mie condizioni.

Non voglio rivedere, da parte dei miei ragazzi, le prestazioni offerte contro il Savio ed il Grifone, dove francamente possiamo ritenerci anche contenti di aver pareggiato.

Io voglio sempre che la mia squadra giochi il pallone, a prescindere da chi abbiamo di fronte. Rispetto moltissimo il Tor Di Quinto, forse sono la squadra più forte di tutte, ma io pretendo personalità e cattiveria dai miei ragazzi perché so che è nelle loro corde, nutro tantissima fiducia in loro.

La grinta di Cristian Ranalli
La grinta di Cristian Ranalli

Lo scorso anno, con Demofonti, Guidi, De Luca e gli altri ’96, eravate artefici di un gioco spumeggiante ed offensivo. Quest’anno, senza di loro, vi sentite obbligati a giocare più coperti?

Pensavo che avremmo fatto qualcosa in piu a livello offensivo in queste prime giornate, speravo che potessimo fluidificare i meccanismi offensivi in maniera più incisiva, ma adesso sappiamo cosa dobbiamo migliore.

Per la fase difensiva sono soddisfatto, siamo una squadra votata all’abnegazione e al sacrificio, molto accorta e diligente tatticamente, ma quando attacchiamo dobbiamo far meglio. Mi riferisco naturalmente a tutto il gruppo, perché si attacca in dieci e si difende in dieci.

Spesso chiamate i ’99 a darvi una mano, Origlia e Colagrossi sono già stati decisivi in campionato. Questo è sintomo di una rosa corta o della ricchezza del settore giovanile? Interverrete a Dicembre sul mercato?

Se interverremo, lo faremo per inserire un valore aggiunto, non per fare numero.

Chiaramente, dopo aver mandato via i ’96 – che giocano tutti in Eccellenza – dovevamo assestarci e abbiamo costruito una rosa giovane, ma non abbiamo preso tantissimi ragazzi perché io ho tantissima fiducia nei ’99, che salgono spesso e volentieri a darci una mano.

Sono fortissimi, me li porto dietro perché sono davvero tanta roba, però fammelo dire sottovoce che altrimenti si gasano troppo… (ride, ndr).

Un obbiettivo per questo Certosa: in un girone così impegnativo meglio le finali o la crescita tecnico-tattica dei giocatori?

Io voglio la crescita dei giocatori facendo le finali, non si migliora senza le vittorie e la fiducia in sé stessi.

Per il mio Certosa voglio sempre il massimo e spero di poter trasmettere questa mentalità anche ai miei ragazzi.

Io la penso così: il momento in cui mi accontenterò smetterò di allenare!

Valentino Vergari, siete lì davanti a tutti grazie a otto vittorie e una sola sconfitta. È tornato il Tor Di Quinto degli anni d’oro?

Quest’anno c’è l’aria giusta per tornare a grandi livelli, stiamo vivendo un ottimo momento in tutte le categorie, quando vado al campo sento un atmosfera distesa e serena e ci alleniamo tutti in maniera tranquilla, qualcosa vorrà pur dire, no?

Beh, nel frattempo vi si prospetta un compito importante.

Il girone A lo abbiamo soprannominato il “ring” della Juniores, ci sono almeno cinque squadre pronte per le finali. Che idea si è fatto del girone? Chi teme di più fra le rivali?

Credo che tu abbia ragione, è un raggruppamento molto equilibrato perché le cinque-sei squadre li davanti sono tutte sullo stesso livello.

Fra quelle che ho visto, il Savio mi ha fatto una grandissima impressione, hanno ottime individualità ma non trascurano il gioco, mentre se mi chiedi chi è l’allenatore più bravo ti dico Fabrizio Papotto.

È lui il vero valore aggiunto dell’Accademia Calcio Roma.

Vergari in tenuta d'allenamento
Vergari in tenuta d’allenamento

Prossimo appuntamento al Certosa per il big match della decima giornata. Come state preparando la gara?

La prepariamo come sempre, abbiamo una nostra filosofia. Lunedì tanto lavoro atletico e in mezzo alla settimana diamo grande spazio alla tattica ed alle situazioni di gioco.

Sappiamo che al Certosa incontreremo una squadra organizzata e pronta a farci lo scherzetto, ci faremo trovare pronti.

Qual è l’identità della squadra ideale di Valentino Vergari?

La mia squadra è gioca in maniera aggressiva, pressa alto e verticalizza, ma non può prescindere dal regista basso.

Per me il “metronomo” è quello che voi chiamate “libero staccato”, per questo motivo gioco con Francesco Porfiri in difesa, un numero dieci piuttosto che un sei.

A Porfiri do licenza di creare gioco, non deve limitarsi a spazzare il pallone come il vecchio libero.

Inoltre, nel mio gioco ci deve essere sempre l’esterno veloce per creare la superiorità numerica, sia in fase difensiva che quando attacchiamo.

Libero tecnico, esterni rapidi e aggressività ovunque, questo voglio dai miei ragazzi.

Massimo Testa, durante l’ultima puntata di Sport in Oro, ha speso parole al miele per lei e gli altri allenatori del settore giovanile del Tor Di Quinto. Dopo anni difficili, sentite un’atmosfera speciale a via del Baiardo quest’anno?

Si e lo ripeto molto sinceramente, quest’anno nutro delle ottime sensazioni, dopoun momento brutto ci siamo sistemati sia nella direzione che nell’area tecnica e siamo pronti a tornare grandi.

Credo che questa atmosfera serena sia dovuto ad un lavoro che parte da lontano, dal 17 agosto. Il Presidente è contento, ci tiene a tutte le squadre e vede che i risultati attuali sono il frutto dell’impegno di tutti.

Io e lui abbiamo un bel rapporto, mi dà fiducia da quando ho 14 anni, credo che mi voglia bene da quando facevo i Giovanissimi.

Allenare la Juniores che fu di Paolo per me è un onore, ma sento di meritare quella fiducia e spero ogni giorno di poterla ripagare.

Sento che il Presidente abbia visto qualcosa in me, ne sono orgoglioso.