A cura di Giovanni Crocé
Marco Igliozzi, ala classe 1996 e 6 gol in campionato, fai tanta strada anche per allenarti, sei di Roma Nord, ti alleni sulla prenestina, tempo per pensare ce n’è tanto…
Hai ragione, abito a Roma Nord e studio all'”Itis Bernini” in zona Ponte Milvio, e il primo vero sacrificio l’ho iniziato a fare fin da due anni fa quando ho iniziato a fare chilometri e chilometri dopo la scuola per andare accompagnato o con i mezzi agli allenamenti allorchè mi prese il Savio dall’Ottavia, che è stata la mia prima società. Ma in qualche modo riesco sempre a riempire quei vuoti tra casa e campo e arrivo agli allenamenti sempre allegro anche perchè nella nostra squadra è impossibile non trovarsi di buon uomore, dato il gruppo di ragazzi che siamo, diciamo che non ci si annoia mai…
La tua carriera dove è iniziata?
Ho iniziato a pochi passi da casa alla Vic Formello, anche se forse da quelle parti essendo io della Lazio sognavo ben altra maglia, biancoceleste (dice ridendo) tuttavia ho potuto giocare anche per i giovanissimi nazionali del Celano in abruzzo ed è un gran peccato che io non sia riuscito ad ambientarmi là dato che era davvero dura 3 anni fa andare fuori casa e vivere in un convitto, a 17 anni non hai la stessa testa che a 14 e sei pur sempre un bambino o poco più e tante erano le cose che mi hanno spinto a tornare a casa a Roma. Poi dopo l’Ottavia ecco che ho fatto Allievi e ora la Juniores Elite con il Savio di Mister Gianluigi Staffa.
Eppure ci sembra strano che le due big del nostro calcio regionale di stanza a Roma Nord, ovvero il Tor di Quinto ed il Futbolclub non ti abbiano mai messo gli occhi addosso…
A dire la verità questa estate dopo il bellissimo campionato allievi elite con mister Belardo il Tor di Quinto mi ha cercato anche di persona ma sono stato io a voler rispettare il Savio e i miei compagni dato che mi trovavo alla grande e avevo deciso già nel giugno scorso che se non fosse arrivata la chiamata da una professionista nei dilettanti sarei rimasto a proseguire qua il mio percorso coi blues del Savio, anche perchè cambiare per cambiare nello stesso livello non avrebbe avuto poi molto senso; qua ormai ho una perfetta intesa con tutto l’ambiente, dai compagni che sono rimasti al mister a tutti i ragazzi della società. Resta da regalare un titolo a questa squadra per ricordare a tutti che il Savio può essere il Top anche nella Juniores Elite e non solo in allievi o giovanissimi.
Esattamente, ma questa benedetta prova con un team professionistico non è mai stata data a te?
A dire il vero sì ma mai con grossa convinzione, l’anno passato andai al campo “Alberini” di Tor Sapienza su autorizzazione della società per sostenere un provino con il Varese Calcio che come tutti sapete milita in serie B e quest’anno sono stato due giorni in Abruzzo in prova al Pescara calcio e credo sia andata bene ma mi hanno rimandato su a Roma per terminare il campionato con il Savio e poi spero che o loro o un’altra professionista mi aprirà le porte della sua squadra Primavera. Quello sarebbe un gran punto di approdo per riprendere quello che avevo interrotto coi giovanissimi nazionali a Celano.
In questi giorni si fa un gran parlare della questione del vincolo sportivo che molti abolirebbero o ridurrebbero considerevolmente di durata nel nostro mondo, tu che ne pensi e come sei legato al Savio a livello contrattuale?
Io ho come l’anno passato con gli allievi un vincolo annuale da me firmato e per questo ringrazio il Savio perchè per me questa è la via almeno fino ai 18 anni, vincoli annuali e pieno accordo in armonia per trovare sempre con la società un accordo di pari livello, non sono per il muro contro muro e se potessi lo abolirei del tutto ma parlo da giocatore in attività e capisco che altre società abbiano opinioni diverse; forse la verità la troveranno nel mezzo, con una nuova norma a metà strada.
Sei un’ala nel 4-3-3 e tifi lazio, ti rivedi in Keita Balde, quasi un tuo coetaneo, come movimenti offensivi?
Certo, potrebbe darsi però credo di avere grande resistenza più che un grandissimo dribbling ma lascio sempre giudicare agli altri, io più che a un folletto strepitoso come Keita dai miei compagni del Savio vengo paragonato a Carlos Tevez della Juventus perchè a livello di grinta anche se sono un attaccante picchio anche parecchio, sono un esterno tignoso che rincorre spesso l’avversario e prende anche qualche giallo di troppo…
Dato che abbiamo votato pochi giorni fa per il top player della categoria Juniores Elite tu per chi avresti votato, chi è per te il giocatore più forte dei nostri gironi under 19 del lazio tra i dilettanti?
Nella Juniores Elite questo mese ho votato il vostro sondaggio che seguo da dicembre scorso appena è iniziato e ho votato il mio compagno di squadra Alessandro Lisari, difesore dalle qualità eccelse e vi assicuro non perché ci gioco assieme ma se c’è uno che può giocare tra i professionisti di tutto il Lazio quello è lui, credo sia in proporzione anche il giocatore più forte di tutto il nostro campionato Juniores Elite.
Eppure chi ti fa davvero paura per il titolo?
Molti dicono e pensano Vigor Perconti che mai ho incontrato o Tor Tre Teste che pure ci ha battuto ma noi siamo tuttora secondi e devo dire che sul piano di gioco e risultato solo il Futbolclub ci ha battuto andata e ritorno e devo dire che il loro 3-0 ci ha davvero lasciato perplessi al ritorno perchè è una delle rare volte in cui ho notato che sul serio una squadra ci è stata superiore. Ora sono un po’ attardati ma in un girone corto e complesso come il nostro non mi sorprenderei se alla fine chiudessero primi. L’importante è che noi andremo alle finali e ci faremo valere, su questo non ho dubbi.
Ti preoccupa o ti da fastidio che un calciatore che gioca in difesa come Lisari sia capocannoniere della vostra squadra tuttora di alta classifica?
Io penso per me e a livello personale io gioco in avanti e posso e devo fare più gol ma è anche vero che ne ho sempre fatti tanti in tutte le categoria, l’anno passato chiusi a 16 reti sempre facendo questo tipo di ruolo ma il mister è cambiato e i movimenti difensivi a rientrare sono molto più frequenti, credo sia per quello. Poi se si tratta di Alessandro, non mi sorprende che lui sia nostro capocannoniere perchè lui è un giocatore totale, difensore solo nominalmente, devo solo pensare a farne di più per parte mia, per il bene del Savio.
Sabato sfida di alta classifica col Ceccano del primo nostro top player Juniores Elite, Matteo Spila, ricordi dell’andata?
Non belli a livello di risultato dato che perdemmo 2-1 in trasferta e proprio Spila fu devastante, ci fece due gol su rigore e in ripartenza proprio qualche secondo dopo che noi avevamo preso in pieno una traversa e ci eravamo trovati scoperti in difesa. Quindi massimo rispetto per i rossoblù frusinati e per una volta farò di tutto per diventare io il top player, dato che ho buone sensazioni per questa partita. Di certo loro hanno battuto andata e ritorno la Tor Tre Teste che è prima, oltre a noi, dunque meritano grande rispetto perchè lottano per entrare nei playoff come noi, sono una grande squadra, soprattutto la ricordo molto fisica, potente, che non molla mai e ha individualità letali come quelle di Spila. Per me ci saranno diversi gol e una partita velocissima.
Grazie Marco e in bocca al lupo per il Savio e per il tuo campionato!
Grazie a te e saluto tutta la redazione, spero di poter meritare a suon di gol il vostro premio dato che personalmente vi seguo ogni domenica, magari a maggio torno per festeggiare con tutto il Savio nei vostri studi!