A cura di Giovanni Crocé
Fabio Quadraccia, D.s. per il settore giovanile e la juniores nazionale scalda i motori per la sfida di domani pomeriggio alle 16 contro i campani della Mariano Keller di Napoli (APPUNTAMENTO ALL’ANCO MARZIO DI OSTIA LIDO) nella gara di andata dei quarti di finale della categoria juniores nazionale: “Li vedo pronti, e nel mio ruolo di persona addetta a controllare sia la prima squadra che la under 19, ora a campionato concluso in prima squadra e le finali in atto, sono il mio primo pensiero in questo periodo, domani sarà una grande partita perchè l’avversario sarà di qualità, loro sono tra i migliori settori giovanili del sud e di tutta la Campania.
Ha dato consigli particolari ai ragazzi sull’avversario in questione?
Una cosa la possono dare per assodata, come ha già detto il mister Bellini, ci troveremo davanti una squadra del sud che ha storicamente a tutte le latitudini grande cuore e fame, quindi dovremo essere all’altezza della situazione anche sotto al piano dell’intensità ma già chi ci ha visto sabato all’opera a Fiumicino in casa della Lupa Roma sa che abbiamo fatto grossi passi in avanti da questo punto di vista: arrivavamo primi sui contrasti, avevamo voglia e fame di vittoria anche noi, questo contro la Mariano Keller conterà forse più del lato tecnico: credo siano un po’ meno bravi della Lupa Roma che aveva giocatori talentuosissimi ma i campani credo abbiano più corsa da quello che so, mentre loro giocano belli raccolti su un 3-5-2 classico e vedremo anche quanto peseranno i nostri due squalificati, De Nicolò stopper e D’Antoni a centrocampo.
Vede pronti ormai alcuni ragazzi per il salto in pianta stabile, magari da titolari in serie D l’anno prossimo?
Sono casi rarissimi che per ora nei miei ragazzi non vedo, non vedo uno subito pronto tra i ragazzi di questa Juniores Nazionale per essere titolare fisso in nessun reparto della nostra squadra ma magari dopo una manciata di partite sì: sta tutto a loro, in potenza ce ne sono tanti che possono anche dopo pochi mesi di lavoro sovvertire le gerarchie e le idee mie e di tutti noi dello staff. L’errore di tanti giovani in qualunque settore lavorativo o professionale è di sentirsi fenomeni appena le cose vanno bene nel loro ambito, poi se ci si scontra con la durezza della Serie D poi magari si capiscono tante cose e ne ho visti tanti sgonfiarsi in prima squadra. Dunque noi all’Ostiamare usiamo un po’ di cautela e ben venga il giocatore che, come dico io, restando umile sempre e “mangiando un po’ di terra” ci faccia cambiare orientamento, sempre disponibile in questo.
Cosa chiede ai ragazzi domani pomeriggio all’Anco Marzio?
Si gioca da noi, in casa, quindi il principale svantaggio sarà che se prendiamo gol ad Ostia, non siamo messi bene per il ritorno, dove le grandi sofferenze andiamo a metterle in conto già prima di iniziare e a prescindere dal punteggio. Là il fattore ambientale peserà tantissimo. Più in generale anzi mi fa piacere che il sorteggio non ci abbia regalato nulla, perchè è un bel test per tutti i giocatori e lo staff, me compreso, per vedere come reagiamo alle difficoltà. Quindi primo reti inviolate, poi cerchiamo di giocarci bene invece i vantaggio di giocare in casa in un buon periodo di forma: voglio vedere i ragazzi cresciuti e consapevoli che se vogliono vivere bene da calciatori a qualunque livello alto, questi sono appuntamenti da superare a tutti i costi.
C’è un calciatore di questa juniores nazionale biancoviola che vede cresciuto e un po’ più pronto degli altri per giocare in prima squadra con buona continuità per l’anno prossimo?
Il primo che mi viene in mente per il modo di intendere il calcio che ho io, è Cappabianca, il nostro “medianone” davanti alla difesa: ha un fisico e una struttura atletica e muscolare importantissima ed imponente, tecnicamente ci sa fare, ma ecco il discorso che dicevo prima: se uno come lui è a postissimo sul versante atletico, credo debba lavorare di più tra juniores e prima squadra, quando accadrà, sotto l’aspetto tattico, altrimenti sarebbe già in D da tempo, non credete? E come lui ne abbiamo tanti in juniores, nel senso, sono bravi sotto un aspetto, tecnica, fisico, tattica, senso della posizione, ma magari difettano negli altri e finchè si sta tra coetanei puoi sfruttare il tuo punto forte per mascherare quelli in cui devi ancora crescere, ma in D o tra i professionisti no, la maggior parte delle gare tutti i parametri di un calciatore devono essere bene o male sempre all’altezza, ecco cosa intendo per calciatore pronto: uno forte sotto tutti i punti di vista.
Dopo un quinto ed un sesto posto in due campionati di serie D allora quanto crede manchi a poter lanciare e dichiarare anche alla stampa un vero e proprio “assalto alla serie C” da parte vostra?
A parte che il sesto posto di quest’anno vale tantissimo perchè per me il girone superato quest’anno era anche più complicato di quello di due anni fa, ma per me non ci sono grossi problemi, noi siamo pronti grossomodo sotto ogni aspetto, quando il nostro presidente Lardone, grande programmatore come pochi ne esistono nel calcio laziale e italiano, stabilirà a suo giudizio che ci sono le condizioni generali per lanciare questo tipo di assalto e poter cercare di vincere la serie D e poi stare anche bene da protagonisti in C, non mancheremo di dirlo e di provarci. Per ora non ci sono annunci in tal senso, l’obiettivo per ora è stare in D ad alto livello e crescere sempre di più e ovviamente un giorno il traguardo è quello che auspichi tu, avere questa cittadina, Ostia Lido, e l’Ostiamare, tra i professionisti.
Da direttore sportivo del settore giovanile lidense, ti spiace aver visto un grande giocatore “Under” come Daniel Gordini, cresciuto da voi, andare a vincere da titolare l’eccellenza con la Lupa Castelli Romani?
Sono contento per lui, ma so anche che il cancello in entrata da noi è stretto, perchè cerchiamo di scegliere sempre il meglio data la cura e la fede che riponiamo nel settore giovanile, mentre in uscita è bello largo. Gordini ha scelto di andare via e ha vinto altrove ma chi sa la qualità della società Ostiamare spesso poi presto o tardi è tornato indietro con la “coda bassa” per giocare di nuovo da noi. Premesso che noi non tratteremo mai nessuno che non sia contento di stare a giocare da noi, auguro a Gordini le migliori fortune, ma l’Ostiamare non trattiene nessuno a forza, soprattutto se si sente chiuso, è bravo ed ha richieste per giocare di più altrove, cosi è e cos’ resterà sempre.