A cura di Andrea Curati De Pietro
CAMPIONATO JUNIORES ELITE, GIRONE A
9^ Giornata
CERTOSA – BOREALE 1 – 1
Campo “CERTOSA”
CERTOSA: 1.Muzi, 2.Valente (14’ st, 15 Gioia), 3.Turchetti, 4.Morolli (25’ st, 18 Costantino), 5.Ragusa, 6.Ghinassi, 7.Pratillo (34’, 16 Belfiori), 8.Valanti, 9.Colagrossi (18’ st, 17 Conti), 10.Porfiri, 11.Calì (47’, 12 Lucci) – A disp. 13.Chimeri, 14.Ceravolo. – All. Ranalli
BOREALE: 1.Tonanzi, 2.Englaro, 3.Giajila, 4.Arenella, 5.Buffa, 6.Della Rosa, 7.Pantalani (16’, 14 Luciani), 8.De Riogi (42’, 18 Scarpelli), 9.Centrella, 10.Di Maggio, 11.Sheric (37’ pt, 17 Cira(34’, 13 Signore)- A disp. 12.Buratti, 15.Mazzini, 16. Angelini, – All. Radi
ARBITRO: Piccolo di Aprilia
MARCATORI: 36’ st Belfiori, 47’ st Englaro
AMMONIZIONI: Centrella, Di Maggio (B), Ghinassi, Porfiri (C)
ESPULSI: Muzi per proteste al 47’ del secondo tempo
MINUTI DI RECUPERO: – pt, 4’ st
Il Certosa, dopo la brutta sconfitta proprio con la compagine di Guida e il ‘pari-harakiri’ contro l’Urbetevere, ha il coltello fra i denti ed è tornata alla vittoria contro il Ladispoli vincendo allo scadere. I neroverdi di Ranalli faranno gli onori di casa a una Boreale apparsa spenta e non più brillante nelle ultime uscite come lo era invece fino a due settimane fa. Le sconfitte con i blaugrana e il Civitavecchia hanno intaccato la favola che stava vivendo la squadra di Radi facendola scivolare al settimo posto, anche se comunque rimane a quattro lunghezze dalla capolista.
Che sia un match di cartello si capisce fin dalle batture iniziali. Entrambe le formazioni vogliono i tre punti e si vede. Dopo due giri di lancette Di Maggio conquista palla a metà campo involandosi verso la porta avversaria, ma il tiro dalla distanza termina alto sulla traversa. Calì lanciato dalle retrovie si scopre a tu per tu con Tonanzi, ma il portiere ospite blocca in uscita il tiro del numero 11 neroverde. Preme maggiormente la formazione di Radi, presente sempre in proiezione offensiva schiacciando il Certosa nella propria metà campo.
Il Certosa reagisce al 20’ con capitan Ragusa sugli sviluppi di un calcio piazzato, ma la conclusione debole da fuori area finisce sul fondo. Squadre imprevedibili con ribaltamenti di fronte continui.
Alla mezz’ora due buone occasioni per entrambe gli schieramenti. Prima ci prova Pratillo ad impensierire il numero uno ospite, pochi minuti dopo è Sheric, con un’azione solitaria, a lasciar partire il destro, ma Muzi è attento e respinge in angolo.
Termina a reti inviolate un primo tempo giocato a ritmi molto elevati, con qualche ottimo spunto offensivo, ma senza permettere alle due formazioni di sbloccare il risultato.
La ripresa comincia con ritmi decisamente più bassi. Bisogna attendere 18 minuti prima di vedere conclusioni apprezzabili verso le porte avversarie. A provarci è Ragusa, 30 secondi dopo Centrella, ma entrambe i tentativi terminano alti sopra la porta.
Al 22’, nell’arco di un minuto, Di Maggio, il più attivo in casa Boreale, prova a suonare la carica per i bianco viola ma prima la conclusione su punizione e poi il tiro dalla distanza non ottengono gli effetti sperati.
La partita si fa incandescente, entrambe le formazioni ambiscono ai tre punti in palio. In una fase di stallo al 36’ del secondo tempo, arriva il goal del vantaggio per i padroni di casa come un fulmine a ciel sereno. Belfiori, ricevendo in area una sponda di un compagno, spiazza Tonanzi di giustezza battendo, praticamente, un rigore in movimento.
Il Certosa vola sulle ali dell’entusiasmo, al 40’ Valduri tenta il destro al volo da fuori area impegnando non poco Tonanzi che manda in corner. La Boreale non ci sta e comincia ad attaccare a testa bassa verso la porta avversaria per tutti i restanti minuti. Lo sforza e il pressing ospite viene premiato a tempo scaduto quando Englaro, dopo l’ennesimo traversone, si ritrova a tu per tu con Muzi nell’area piccola battendolo con freddezza. Il portiere di Ranalli si fa poi espellere per le proteste veementi.
Termina in pareggio uno dei due big match di giornata, un punto a testa che non soddisfa le due compagini, visibilmente amareggiati sia gli allenatori che i ragazzi in campo al triplice fischio.