Costruito per disputare un campionato dignitoso e senza le ridondanze delle passate stagioni, il Ladispoli ha sorpreso tutti, rendendosi protagonista di una stagione da applausi.
Dopo aver ingaggiato un prolungato duello con la Valle del Tevere alle spalle dell’irraggiungibile SFF Atletico, la squadra di Pietro Bosco aveva messo le mani sul secondo posto con l’inizio del 2017 costruendosi anche un buon margine di punti di distacco rispetto ai rivali.
La sconfitta al Martini Marescotti nello scontro decisivo con gli uomini di Stefano Scaricamazza ha restituito morale ai sabini, innescando di contro un periodo sfortunato per i rossoblu.
C’è bisogno dunque di nuove sollecitazioni e chi può darne, se non il capitano?
Parola quindi ad Andrea Marvelli, giocatore che dal punto di vista tecnico ha ben poco da imparare in queste categorie e che è tornato alla corte del presidente Umberto Paris nella scorsa estate dopo la fortunata parentesi vissuta proprio a Forano.
Capitano, nelle ultime quattro uscite avete raccolto altrettanti punti.
Cosa succede al Ladispoli?
“Onestamente non penso si tratti di quel naturale calo fisiologico che tutte le squadre incontrano nell’arco di un campionato.
Penso che nelle ultime uscite ci siano stati alcuni episodi che ci sono girati contro.
E’ accaduto anche domenica scorsa con il Montecelio.
Nessun dramma però, andiamo avanti”.
E’ possibile che la sconfitta casalinga contro la Valle del Tevere, in una gara che avrebbe potuto darvi la quasi piena certezza del secondo posto, abbia inciso sotto il profilo psicologico?
“Beh, quel tipo di partite sono molto importanti e probabilmente, vincendo quel giorno, avremmo chiuso i giochi, però non penso che quella sconfitta ci abbia tolto convinzione nei nostri mezzi.
Sicuramente ha restituito morale a loro, ma noi siamo quelli di sempre: vivendo nel quotidiano lo spogliatoio, posso dirti che siamo assolutamente sereni ed uniti verso un unico obiettivo”.
Ad inizio campionato siete partiti senza la pressione di dover vincere a tutti i costi.
E’ ipotizzabile che il magnifico torneo che state disputando e la concreta possibilità di raggiungere un traguardo di prestigio quanto inaspettato vi stiano condizionando in qualche modo?
“Con assoluta certezza ti rispondo di no.
Noi continuiamo ad allenarci con il sorriso sulle labbra, esattamente come facevamo prima.
E’ naturale che nel momento in cui si arriva ad avere un margine di sette punti sulla terza gli obiettivi possano cambiare, però posso garantire che questo cambio di prospettive non lo abbiamo vissuto pesantemente, né con ansia da prestazione.
Noi abbiamo sempre cercato di far bene, portando nei novanta minuti ciò che facevano nel corso degli allenamenti.
Questa stagione la stiamo vivendo fin dal principio con massima tranquillità agonistica ed essere arrivati lassù non ha inciso in alcun modo”.

Domenica prossima al Martini Marescotti arriva una Lepanto in salute e reduce da una serie di risultati utili…
“Massimo rispetto per la Lepanto, ma per chiunque d’ora in poi sarà difficile affrontarci.
Fino a questo momento non abbiamo mai guardato l’avversario che avremmo dovuto affrontare, ma domenica sarà una guerra dal punto di vista sportivo.
Dobbiamo vincere, senza se e senza ma”.
Chi chiuderà al secondo posto nel Girone A di Eccellenza?
“Il Ladispoli, potete scommetterci.
Ho avuto modo di vedere all’opera tutte le nostre avversarie ed ho potuto confrontare le nostre e le loro qualità.
Se siamo lì, non è certamente per fortuna ma solo attraverso i sacrifici e l’impegno che abbiamo messo fin dal primo giorno”.
Perchè dovremmo scommettere su di voi?
“Perchè nel nostro gruppo ci sono persone lineari e che combattono per un solo obiettivo.
Tutti noi veniamo da stagioni importanti, dove abbiamo vinto oppure abbiamo reso meno di quanto ci si aspettasse da noi.
Tutto questo mi fa pensare che non ci sia stagione migliore per credere in noi.
Da capitano di questa squadra posso dire che avverto un’energia positiva nel gruppo”.
Quella del Ladispoli è una delle maglie più pesanti del nostro calcio regionale.
Quanto orgoglio provi nell’indossarne anche la fascia da capitano?
“Ne provo davvero tanto.
Tornare qui, da capitano, è un sogno che si realizza e rappresenta un ulteriore stimolo a far meglio”.
Fin qui sei stato autore di un ottimo torneo.
Che voto ti daresti?
“I voti si danno a fine stagione.
Risentiamoci al termine del campionato e te lo dirò (sorride)…”.