Lo snodo proposto dall’incombente nona di ritorno nel Girone A di Eccellenza è di quelli succulenti.
Le prime sei daranno vita infatti ad una serie appassionante di confronti incrociati che potrebbero mescolare per l’ennesima volta le carte in vetta o dare nuove chiavi di lettura agli equilibri del torneo.
Federico Federici, terminale offensivo principe di un Ladispoli che è lì, ad un passo dalla vetta, fiuta l’importanza del momento e ne parla ai nostri microfoni.
Federici, mi torna in mente un’ intervista rilasciataci dal suo direttore sportivo Nista ad inizio campionato in cui lui parlò di un patto tra voi due.
Può svelarci di cosa si tratta?
“Beh, diciamo che mancano ancora nove giornate alla fine del torneo, quindi non posso svelarlo.
Vi lascio immaginare…(ride)“.
Immagino che ci sia di mezzo il numero di reti realizzate nell’arco del campionato.
“Anche…”.
Approfondiremo la questione in futuro.
Perchè il Ladispoli denota questo rendimento così altalenante tra casa e trasferta, a suo giudizio?
“Anche per noi rappresenta un bel dilemma.
Diciamo che in alcune partite è mancato l’approccio giusto“.
Il campionato resta equilibratissimo: questo è indice di una mediocrità complessiva, a suo avviso?
“Io penso che questo equilibrio dipenda essenzialmente da un fattore, ossia che molte squadrehanno giocatori importanti nell’undici titolare e meno in panchina.
Secondo me, le spese da affrontare e la regola sugli under, che comunque in una rosa devono essere presenti in buon numero, hanno consigliato alle società un atteggiamento diverso rispetto al passato”.
Il Ladispoli ha cambiato look a dicembre.
Dall’interno, come ha vissuto la rivoluzione di dicembre con il taglio di alcuni compagni e l’arrivo di altri?
“Sicuramente sono rimasto dispiaciuto per chi è andato via.
D’altronde, dopo quasi cinque mesi passati tutti i giorni insieme al campo è normale che ci sia del rammarico.
Peró le scelte le fanno staff tecnico e dirigenza e bisogna sempre rispettarle.
Comunque, voglio sottolineare che chi è arrivato si è calato subito nel gruppo con grande umiltà, nonostante si parli di giocatori forti e di esperienza come Mancini, Ippoliti, Ciació e Lupo.
Questi ragazzi sono arrivati praticamente tutti la stessa settimana e noi abbiamo dato loro il benvenuto con una bella chiacchierata all’interno dello spogliatoio”.
Con quale compagno ti trovi meglio?
“All’inizio di questa stagione conoscevo già i vari Marini, Soldano, Iannotti e De Vecchis, avendo giocato con loro a Lariano, ma posso dire di aver trovato ragazzi fantastici e personalmente mi trovo bene con tutti.
Anzi, voglio aggiungere che non cambierei nessuno di loro con altri giocatori”.
Si sbottoni, chi lo vince il Girone A di Eccellenza?
“È una domanda che si pongono in tanti ma credo che la risposta si saprà solo alla fine.
Ovviamente spero che possiamo riuscirci noi del Ladispoli anche per dare merito ad una società di professionisti, partendo dal Presidente Paris che non ci fa mancare nulla sotto ogni punto di vista per finire poi con tutto lo staff dirigenziale e tecnico”.
Faccia un fioretto: in caso di successo finale prometto solennemente che…?
“Raccoglieró un po di terra del Martini Marescotti e la terró come ricordo (ride)…”.
Questo tema mi piace, dunque le chiedo: la pozzolana del Martini Marescotti per voi è un aiuto o una limitazione?
“Diciamo che rispetto ai nostri avversari siamo abituati, però va anche aggiunto che anche noi, avendo in organico giocatori molto tecnici, in certe occasioni ne risentiamo”.
Quali sono le avversarie da cui dovete guardarvi maggiormente per il rush finale?
“Difficile a dirsi.
Siamo tutte li, mancano ancora nove partite e sono vicino a noi parecchie squadre, come Fonte Nuova, Villanova, Città di Fiumicino, Trastevere e Fregene”.
A noi non resta che puntare a fare più punti possibili, senza guardare le altre”.
E’ scaramantico?
“Abbastanza”.
Ha un rito pre-partita?
“Metto sempre il parastinchi sinistro per primo”.
Domenica riceverete il Fregene.
Cosa le fa venire in mente il nome di questa squadra?
“E’ sicuramente una squadra da prendere con le molle, che arriverà carica dalla sconfitta di domenica e che verrà ad affrontare la seconda in classifica.
All’andata ci hanno fatto male loro, speriamo di ricompensarli domenica.
Noi ci proveremo”.
E’ stato quello il peggior Ladispoli della stagione?
“Metterei sullo stesso piano anche la partita col Montefiascone, anche se va rimarcato che quel giorno l’arbitro diede insiegabilmente regola del vantaggio su un rigore per noi”.
Domenica oltre alla vostra partita si giocheranno anche Fonte Nuova-Villanova e Città di Fiumicino-Trastevere.
Sarà un turno decisivo?
“Decisivo no, perche è ancora presto, però potrebbe allungare la classifica o accorciarla ulteriormente.
Chi vuole vincere questo campionato sicuramente adesso deve dare quel qualcosa in più”.
Finora lei ha segnato tredici reti: dia un voto alla sua stagione personale e fissi un obiettivo.
“Voti non ne do.
Sono semplicemente contento di aver aiutato la squadra finora e ringrazio i miei compagni perchè il merito è anche loro.
Ora l’obiettivo è cercare di far piu gol possibili in queste partite che mancano“.
Chiudiamo con una curiosità: da dove deriva il soprannome “Airone” e chi glielo ha attribuito?
“ Me lo ha assegnato il grande Peppe Ilardi a San Cesareo, chiedendomi di esultare cosi dopo il gol per la somiglianza nel modo di giocare con Caracciolo.
Per maggiori informazioni, chiedete a lui (ride)…”.