MUZZACHI SORRIDE AL FUTURO: ” FONTE NUOVA, MARZO SARA’ IL MESE DELLA VERITA’ “

MUZZACHI SORRIDE AL FUTURO: ” FONTE NUOVA, MARZO SARA’ IL MESE DELLA VERITA’ “

La sconfitta patita a Ciampino per mano dell’Almas non ha scalfito più di tanto la serenità e la consapevolezza del Fonte Nuova.

Pur battuta dai biancoverdi di Durante, la formazione di Giancarlo Oddi guarda ancora tutte le avversarie dall’alto in basso e si prepara al rush finale, affilando le sue armi principali, prima fra tutte la compattezza di un gruppo che si conosce alla perfezione.

Cristian Muzzachi è uno di quei calciatori che fanno la felicità di un tecnico.

Intelligente, posato, sempre sorridente e, qualità non trascurabile, elemento impiegabile con risultati più che soddisfacenti in più zone del campo.

A lui il compito di prenderci per mano e guidarci nella tana dei nomentani alla vigilia del big match di domenica contro il Villanova.

 

Muzzachi, cominciamo dalla battuta d’arresto contro l’Almas.

A suo avviso, cosa non ha funzionato?

“Paradossalmente quella di domenica è stata una delle nostre migliori prestazioni nell’ultimo periodo.

Il problema è che, pur esercitando un buon possesso palla, abbiamo concluso poco verso la loro porta.

Nel primo tempo l’Almas è stata brava e cinica a capitalizzare al meglio il suo unico tiro.

C’è del rimpianto per una rete regolarissima annullata per fuorigioco a Mereu ad inizio ripresa.

Lì la partita poteva prendere una piega diversa.

Peccato”.

Qualcuno però sostiene che, rispetto al girone d’andata, siate meno brillanti.

“Credo che questo valga solo fino ad un certo punto.

E’ ovvio che, a questo punto della stagione, tutte le squadre possano accusare della stanchezza e che noi spesso ci siamo dovuti adattare per via di infortuni e squalifiche.

Io però penso che il problema principale sia nel fatto che il Fonte Nuova non sia partito per vincere il campionato e quindi all’andata spesso è riuscito a sorprendere le sue avversarie.

Adesso invece la musica è cambiata: ci aspettano tutti al varco e contro di noi provano a fare la partita della vita”.

L’altra faccia della medaglia è invece la riconosciuta solidità del vostro gruppo.

E’ su questo che dovete puntare per arrivare fino in fondo?

“Sì, certamente.

Di spogliatoi nella mia carriera agonistica ne ho visti tanti, ma raramente come questo.

Quello del Fonte Nuova è un gruppo di alto livello e per noi questa è la cosa più importante in assoluto.

Quando stai bene con i tuoi compagni di squadra, tutto riesce molto più facile”.

Quando avete capito realmente che questo campionato lo potevate vincere?

“E’ accaduto nel momento in cui ci siamo resi conto che questo è un campionato tra i più equilibrati di sempre.

Vogliamo provare a giocarcelo fino in fondo”.

Domenica arriva il Villanova: snodo determinante o solo partita molto importante?

“E’ un avversario solido e molto organizzato, ma le considerazioni sono simili a quelle che si fecero in occasione della gara d’andata.

Chiaramente la posta in palio è altissima e mi aspetto una partita molto tattica tra due squadre molto guardinghe”.

Non avrete Mereu per infortunio.

Su quale dei suoi compagni punta un euro?

“A dire il vero, non sono per le individualità, ma per il senso di squadra.

All’interno di un gruppo e per il bene comune, bisogna sempre pensare a proteggere un proprio compagno, piuttosto che alla giocata personale”.

Dopo i tiburtini affronterete nell’ordine Vigor Acquapendente, Cre.Cas. e Trastevere.

E’ marzo il mese della verità per il Fonte Nuova?

“Sì, è probabile.

Nelle prossime settimane affronteremo squadre molto ostiche ed allora vedremo di che pasta siamo fatti.

Saranno comunque determinanti gli scontri diretti che riguarderanno le varie formazioni in lotta per il titolo.

Penso che si deciderà tutto alla fine e sarà una lotta tra noi, Villanova, Ladispoli, Città di Fiumicino e Trastevere”.

Peschi dal carniere la qualità che può portare al titolo il Fonte Nuova.

“L’unità d’intenti.

Sarò retorico, ma per vincere occorre remare tutti dalla stessa parte.

Subito dopo metto la testa perchè è quella che guida i muscoli.

Al terzo posto la determinazione”.

Di ruoli ne ha cambiati tanti in carriera.

Quale sente più suo?

“Io preferisco giocare in mezzo al campo, perchè in quella zona penso di poter rendere meglio.

Sono sempre a disposizione del mister e gioco dove mi dice lui”.