L’Aprilia torna seconda ma Venturi ammette: “La Vis Artena? Non meritava la sconfitta…”

L’Aprilia torna seconda ma Venturi ammette: “La Vis Artena? Non meritava la sconfitta…”

APRILIA 1 – VIS ARTENA 0

 

 

APRILIA (4-3-3): Caruso; Montella, Sossai, Incitti, Bencivenga; Maola, Cioè, Zeccolella; Casimirri (34’ s.t. Tassinari), Bussi, Monteforte (22’ s.t. Fortunato). A disp.: Ceraldi, Tshimanga, Ranucci, Benvenuti, Bispuri. All.: Venturi

VIS ARTENA (4-2-3-1): Fortunati; Kanku Rankonde, Pizzuti, Pralini, Cavuotto; Sabelli P., Fabiani (1’ s.t. Valentino); Basilico, Sterpone, Tagliaboschi (6’ s.t. Gatta); Di Mario. A disp.: Sabelli G., Santangeli, Coppola, Schiavon, Gambucci. All.: Prete

Arbitro: Gugliandolo di Messina

Marcatori: 41’ p.t. Bencivenga

Note: Spettatori: 150. Espulsi: 12’ s.t. Prete (All. Vis Artena) per proteste, 39’ s.t. Sabelli G. (V) (dalla panchina) per proteste, 40’ s.t. Cavuotti (V) per comportamento non regolamentare, 53’ s.t. Venturi (All. Aprilia) per proteste. Ammoniti: Montella, Maola, Bussi, Cioè; Pizzuti, Tagliaboschi, Pralini, Fabiani, Kanku Rankonde, Sabelli P., Sterpone. Angoli: 1 – 6. Recuperi: 2’ p.t.; 7’ s.t.

 

Vittoria tanto importante quanto sofferta per l’Aprilia, che torna seconda a pari punti con il Colleferro staccando di quattro lunghezze proprio la Vis Artena.

Partono forte le rondinelle, che dopo soli 2’ arrivano al tiro con Monteforte, la cui mira non è però precisa.

Risponde con una conclusione dagli esiti uguali Pralini al 10’.

Al 22’ ospiti pericolosi su calcio piazzato, con Sterpone bravo a pescare la testa di Pralini in area, con palla che si spegne a lato.

Al 24’ è lo stesso Sterpone a crearsi un’ottima occasione: taglia fuori sia Sossai che Caruso, ma sulla linea capitan Montella spazza.

Al 31’ l’Aprilia torna pericolosa, di nuovo con un tiro di Monteforte che finisce a lato di poco.

Al 37’ ancora Sterpone protagonista, ma il suo sinistro da fuori viene respinto ottimamente da Caruso.

Al 41’ la svolta: punizione da sinistra di Incitti, palla che arriva al limite sul destro di Bencivenga che non si fa pregare e tira.

La palla viene deviata e Fortunati è tagliato fuori.

Vantaggio che sprona le rondinelle, in controllo fino al termine della frazione.

Nel secondo tempo gli ospiti spingono molto e le rondinelle scelgono di amministrare per cercare qualche buona ripartenza.

Nei primi 20’ Caruso è costretto a due interventi.

Uno facile sulla rovesciata debole di Gatta.

Uno decisamente più complesso sulla punizione di Valentino.

Gli ospiti, nel corso dell’interminabile ripresa (7 i minuti di recupero concessi dal signor Gugliandolo di Messina) costruiscono altre 3 occasioni, tutte uguali tra loro.

Da calcio piazzato Pralini si fa sempre trovare pronto sotto misura, sprecando sempre ottimi palloni.

La nota stonata di questa gara è il nervosismo scoppiato nel finale.

Già nel primo tempo gli ospiti avevano dato segni di intemperanza, ma l’arbitro aveva scelto di redarguire solamente i giocatori di Prete.

Ma, dopo l’allontanamento del tecnico, le cose sono peggiorate.

Un espulso dalla panchina ed uno dal campo.

Anche mister Venturi è stato allontanato a fine partita, ma solo perché chiedeva a gran voce il triplice fischio.

Che è arrivato al 53’, segnando per l’Aprilia il ritorno alla seconda piazza.

Manca ancora tanto alla fine del campionato, ma poter guardare tutti da lassù è un bel vantaggio.

Questa le parole del tecnico apriliano al termine dei novanta minuti: “Fortunatamente le mie coronarie sono abbastanza forti da resistere a queste partite.

Abbiamo vinto una partita a dir poco difficile.

Sia all’andata che al ritorno si sono dimostrati la miglior squadra di questo campionato.

Bisogna essere onesti e dire che non meritavano la sconfitta.

Recriminano sul nostro gol, ma onestamente non sono in grado di giudicare.

Abbiamo sofferto, ma abbiamo anche combattuto, gli scontri diretti sono fatti così.

Si possono decidere su un episodio, anche arbitrale.

Ma siamo stati in partita fino al 52’.

La tensione che è scoppiata è normale in queste circostanze.

C’era tanto in palio”.

 

(Ufficio Stampa Aprilia)