Lodigiani, parla il ds Volpe: “Gerson? Rimarresti ore ad ascoltarlo. Il nostro è il girone più duro”

Lodigiani, parla il ds Volpe: “Gerson? Rimarresti ore ad ascoltarlo. Il nostro è il girone più duro”

Inserita nel Girone D di Promozione, da molti addetti ai lavori ritenuto il più equilibrato tra i cinque composti in estate dal Comitato Regionale Lazio, la Lodigiani del Presidente Andrea Simonetti sta vivendo un brillante inizio di stagione.

Oltre ad aver guadagnato l’accesso al Terzo Turno di Coppa Italia dove darà vita ad un interessante confronto con l’Atletico Morena il prossimo 13 gennaio, la squadra di mister Gerson è attualmente seconda in classifica a due lunghezze dalla capolista Villa Adriana e con un attacco che nelle prime sei uscite ha realizzato una media di oltre tre reti a partita.

Insomma, i motivi di soddisfazione non mancano davvero alla Borghesiana, come sottolinea anche il ds Stefano Volpe.

 

Direttore, siete partiti per disputare una stagione di alto profilo ed i fatti vi stanno dando ragione.

In queste prime settimane qual è stato l’aspetto che ti è piaciuto di più?

“Senza dubbio, la compattezza del gruppo, che nel calcio è sempre fondamentale.

In questa fase iniziale della stagione abbiamo subito parecchi infortuni, solo domenica scorsa avevamo ben sette indisponibili, ma nonostante questo tutti coloro che hanno sposato un progetto importante come il nostro si sta impegnando con grande determinazione.

I ragazzi seguono mister Gerson con estrema attenzione e mi piace sottolineare, oltre al lavoro del tecnico, quello del suo staff, composto da professionisti come il suo vice Roberto Caruso, come il preparatore dei portieri Massimo Bastianelli con cui avevo già collaborato ai tempi della Pro Calcio Tor Sapienza e come il preparatore atletico Roberto Masiello che ritengo davvero sprecato per questa categoria”.

Nonostante vanti trascorsi importanti nel professionismo, Gerson si è calato con grande umiltà e disponibilità nel progetto della Lodigiani dove è ormai da anni un punto fermo.

Quanto conta avere in organico una persona della sua esperienza anche agli occhi degli stessi giocatori?

“Direi che l’apporto di una persona del genere è fondamentale per i dilettanti.

Non dobbiamo mai dimenticare che questi sono ragazzi che al mattino si svegliano, vanno a lavorare per tutto il giorno e poi dopo le 19 vengono qui ad allenarsi, percependo un rimborso spese.

Avere a che fare con un allenatore che sa stimolarti e spronarti come Gerson è davvero importante.

L’altra sera ero a cena con lui ed ero incantato nell’ascoltare i racconti di un uomo che ha alle spalle qualcosa come 180 presenze in Serie A negli anni in cui il nostro calcio era frequentato da gente che si chiamava Maradona o Van Basten, ma che poi al campo non si fa alcun problema nel sistemare i cinesini per terra.

Il mister è davvero una persona splendida”.

La rotonda vittoria ai danni del Torre Angela ha immediatamente cancellato l’amarezza per il primo k.o. stagionale sul campo della Vivace Grottaferrata.

Cosa non ha funzionato quel giorno?

“E’ stata davvero una partita stranissima.

Noi sicuramente abbiamo giocato un match sotto tono rispetto ai precedenti, ma nonostante tutto  abbiamo costruito numerose occasioni, cogliendo anche due pali, mentre loro hanno capitalizzato al meglio le tre occasioni avute e nate peraltro su nostri errori.

Per fortuna siamo riusciti a ripartire immediatamente col piede giusto, cosa che nel calcio non è assolutamente scontata”.

Molti addetti ai lavori considerano il vostro come il raggruppamento più impegnativo ed equilibrato dei cinque.

A tuo giudizio, chi si giocherà il titolo?

“Sono perfettamente d’accordo.

Ad oggi la vera sorpresa è il Villa Adriana che noi abbiamo battuto, ma che si sta dimostrando una formazione organizzata ed in grado di mettere in difficoltà chiunque.

Penso che oltre a noi, siano competitive anche Atletico Torrenova, Vicovaro, Valmontone, Rocca Priora e Vis Subiaco.

Purtroppo la regola non prevede i play-off a fine campionato e quindi solo la prima avrà la certezza di giocare in Eccellenza nella prossima stagione.

Questo renderà il torneo una battaglia vera e propria.

D’altronde, i punti puoi perderli contro chiunque, non solo contro le maggiori accreditate al successo finale.

Solo per fare un esempio, pensate sia facile giocare contro squadre come Atletico Colleferro o Pro Roma che pure dispongono di ottimi giocatori?

Oltretutto, quando vesti i panni della favorita, tutti ti aspettano al varco per batterti, ma noi siamo pronti”.

Domenica giocherete di nuovo di fronte al pubblico amico, affrontando il Bellegra.

Che partita ti aspetti?

“Conosciamo le loro caratteristiche e sappiamo che si tratta di una squadra decisamente scorbutica ed organizzata.

Stiamo cercando di preparare al meglio il match, consapevoli che poi nel calcio è sufficiente un episodio per scombinare i piani che ti sei preparato in settimana.

Non sarà assolutamente una partita semplice, dovremo essere bravi”.

Portate un nome importante per il calcio laziale e nazionale.

C’è più orgoglio o più pressione nel tentare di rinverdire dei fasti così importanti?

“Direi entrambi.

Per me è davvero motivo di orgoglio essere qui a fare il direttore sportivo, però non posso negare che appena metti piede alla Borghesiana e ti guardi intorno non puoi non sentire una certa pressione.

Posso dire che, se dovessi riuscire a riportare la Lodigiani in Serie D da direttore sportivo, poi potrei anche smettere (ride)…”.