A cura di VALERIO CAPRINO
Come spesso accade al giorno d’oggi, è tramite Facebook che il difensore centrale Matteo Botti annuncia il suo addio dal Vicovaro.
Questo il pensiero del calciatore che lascia la cittadina tiburtina dopo 2 stagioni indimenticabili.
“Ho esordito con il verde e l’arancio ed il 5 sulle spalle mettendo piede in campo e trovando gli spalti gremiti in ogni ordine di posto. Ho esordito con il verde e l’arancio vincendo un derby contro il Licenza. Appuntamento cerchiato in rosso in un piccolo paese come Vicovaro. Un ‘Tancredi-Berenghi’ da record, un’atmosfera non replicabile in un campionato di Promozione. I miei amici di fianco e tanti buonissimi giocatori. Un sogno. Era già amore, ma in verità la scintilla era già scoccata da avversario. Se ripenso a quell’inizio di settembre mi accorgo che degli 11 in campo non c’è più traccia. E la continuità, la perseveranza, la progettualità quanto pagano nel calcio, nella vita…
Ho chiuso il cerchio a maggio, vincendo a Giardinetti, con la fascia al braccio. Tante battaglie nel mezzo. Gioie, cori, dolori e travagli. Una Coppa Italia persa sul più bello, due campionati comunque da protagonisti. Due quarti posti amari per come si sono concretizzati. Ma che al momento attuale rappresentano il massimo a cui si poteva ambire. Forse anche qualcosa in più. Per errori commessi sul campo. Per gestione dei momenti critici. Per scelte e comportamenti esterni. Per chiarezza e trasparenza. Per competenze. Per comunicazione.
Ringrazio ad ogni modo la società ASD Vicovaro per avermi dato l’opportunità di avere al fianco e confrontarmi con giocatori importanti.
Ringrazio mister Vicalvi per la stima incondizionata. Che a qualcuno dentro e fuori dal campo avrà anche dato fastidio. Ma le prestazioni, i risultati ottenuti, i centimetri conquistati e le risalite stanno lì a rispondere per me. Con un sorriso. Un anno e mezzo non facilmente ripetibile. Fa sorridere che un tecnico che negli ultimi 4 anni avrà perso sì e no 20 partite possa ritrovarsi nuovamente a spasso per via delle solite dinamiche riguardanti le panchine. Ma tant’è, questione di esigenze.
I ricordi e le emozioni si affollano per forza di cose e non è semplice esser lucido. Il futuro avrà altre tinte, nuove sfide, grandi ambizioni, ma il verde e l’arancio mi rimarranno indelebili addosso. Non mi costa fatica ammettere che nulla è stato e nulla mai sarà come il ‘Berenghi’ per me. Il mio fortino. Il mio settore. Ovunque andrò, difficilmente ci sarà chi prenderà il vostro posto. Fianco a fianco, con l’orgoglio di chi conosce il proprio valore, la propria leadership – e quanto costa – e tutto gli scivola addosso. Ma non l’innamoramento nei vostri confronti. Sarete per sempre Gruppo Portoghesi Vicovaro “