Mister Alessandro Boccolini: “Che amarezza la non iscrizione del Rieti. Vi racconto la stagione assurda che abbiamo vissuto noi staff e giocatori”

Mister Alessandro Boccolini: “Che amarezza la non iscrizione del Rieti. Vi racconto la stagione assurda che abbiamo vissuto noi staff e giocatori”

Il Rieti non si è iscritto al prossimo campionato di Serie D, nonostante il miracolo fatto l’anno scorso da mister Alessandro Boccolini, il suo staff e i calciatori.

A tal proposito abbiamo scambiato due chiacchere con l’ormai ex tecnico del Rieti Boccolini che alla sua prima stagione tra i grandi dopo aver fatto la gavetta nel vivaio della Viterbese con la vittoria del campionato Beretti, ci parla della stagione che è stata, della sua situazione attuale e dei progetti futuri.

Mister Boccolini, quella appena trascorsa è stata un’annata travagliata, tra mille difficoltà societarie e di impiantistica, ma nonostante questo siete riusciti a salvarvi sul campo vincendo 2 – 0 lo spareggio Play Out con il Foligno. Spiegaci che stagione è stata?

“Partirei dall’inizio dove le premesse erano ben altre. Ero stato chiamato dall’ex Direttore Zavaglia per provare, con un progetto biennale o triennale, a riportare il Rieti tra i professionisti e a tal proposito anche il mercato estivo era stato fatto in maniera importante prendendo giocatori di categoria. Ma purtroppo fin dai primi giorni di preparazione e ritiro sono emerse le prime criticità societarie e non solo che poi si sono aggravate nel corso dei mesi e di tutto l’anno.

Diciamo che c’è stato un collasso del sistema fin dall’inizio, con giocatori e staff arrabbiati perchè non venivano pagati e la gestione dello spogliatoio già dai primi mesi non è stata facile perchè il clima non era sereno, purtroppo per motivi societari ed economici. Io ho cercato in tutti i modi di portare avanti la stagione con la speranza che con il tempo la situazione sarebbe migliorata, ma invece mi sbagliavo….

Infatti a dicembre tutti i calciatori più importanti che avevano mercato sono andati via e quindi si è deciso di puntare su ragazzi giovani con i quali si è fatto quadrato, si è fatto gruppo tra le mille problematiche e siamo riusciti il 22 maggio ad ottenere un miracolo sportivo perchè credetemi le condizioni in cui abbiamo lavorato, e dopo te le elencherò tutte, sono state assurde e non da Serie D…

Senza vergogna ma è giusto che la gente lo sappia noi dello staff ci siamo ritrovati a fare le righe del campo, a tagliare l’erba, a lavare i panni ai ragazzi fino a mezzanotte… Pensate un pò cosa siamo stati costretti a fare per il bene del Rieti…

Più volte siamo arrivati al campo senza corrente elettrica, senza acqua. Ci siamo dovuti cambiare con le torce dei cellulari, senza termosifoni e a Rieti d’inverno le temperature vi posso assicurare che sono assai basse… Se vogliamo dirla tutta a livello economico dovevano essere due le persone che avrebbero dovuto coprire la gestione dell’intero anno, ma una delle due non ha mai elargito quanto promesso, mentre l’altra in un modo o in un altro ha garantito la sopravvivenza pagando le spese vive come pullman, trasferte e qualcos’altro.  Tutto questo per far capire che la salvezza raggiunta vale più di una vittoria di un campionato!”

La tifoseria storica ovvero quella più anziana del Rieti vi è sempre stata vicina e infatti a fine stagione ti hanno consegnato anche una targa di ringraziamento per il lavoro svolto. Ma è notizia di alcuni giorni fa che l’F.C. Rieti non si è iscritta al prossimo campionato di Serie D nonostante il diritto acquisito sul campo. E ora cosa succederà se puoi dirci qualcosa? 

“Questa notizia della non iscrizione al prossimo campionato di Serie D mi dispiace molto, specialmente per quella parte di tifoseria più anziana che è sempre venuta al campo a sostenerci e ci è sempre stata vicino e ricevere da loro un riconoscimento a fine stagione è stato gratificante e mi ha fatto veramente piacere.

Mentre dall’altra parte c’era una frangia di tifosi più giovane che ci ha contestato, anche giustamente a volte, perchè i risultati non venivano e chiedevano il fallimento della società perchè esausti da questa situazione di incertezza generale che andava avanti da anni e solo ora, dopo che durante l’anno stando all’interno si è cercato di portare avanti la “baracca”, portando alla fine la nave in porto, ma non pensavamo che nonostante gli sforzi fatti durante tutto l’anno la nuova proprietà decidesse di non iscrivere la squadra in Serie D.

Quindi con tutta sincerità ad oggi non so quale sarà il futuro del Rieti.”

A tal proposito sappiamo che come te, come il tuo staff e i calciatori non avete percepito diverse mensilità che vi spettavano. Ad oggi non si sa se il Rieti si iscriverà al prossimo campionato di Eccellenza o la società fallirà. Voi e specialmente te come stai vivendo questa drammatica situazione?

“Si purtroppo è una situazione grottesca.

Noi eravamo convinti che le promesse, le parole e tutti i bei discorsi fatti durante l’anno si potessero concludere con un lieto fine ma ad oggi non è così. E’ ovvio che la verità si vedrà tra poco con tutte le vertenze economiche che partiranno.

A chi è andata peggio, ad esempio come me, non ho raggiunto le due mensilità di rimborso durante l’intera annata calcistica…

A chi è andata meglio, come qualche calciatore, è riuscito a prendere 4 mensilità…

Quindi per far capire che da agosto a giugno questo è il quadro della situazione… Abbiamo perso quasi tutto…

Ovviamente non nascondo l’amarezza e la delusione, oltre al danno economico non indifferente…

Sono contento però che la maggior parte dei ragazzi siano riusciti a trovare sistemazioni importanti per la prossima stagione a testimonianza del grande lavoro svolto sul campo e a loro andrà sempre il mio ringraziamento, augurandogli annate migliori specialmente a livello economico…

Questo è tutto quello che è stato. Mentre oggi mister Alessandro Boccolini, che al suo primo anno tra i grandi ha ottenuto una salvezza miracolosa, cosa si aspetta dal futuro e quali sono i tuoi progetti?

“Sicuramente dopo questa annata un pò scottante le offerte che ho avuto le ho dovute ponderare con la massima cautela e magari non mi sono fidato troppo visto quello che ho passato quest’anno…

Dall’altra parte penso che molti addetti ai lavori non pensassero alla non iscrizione del Rieti e visto il miracolo della salvezza raggiunta  fossero sicuri che io sarei stato riconfermato sulla panchina reatina… E quindi anche questo potrebbe aver influito sul fatto che ho ricevuto poche chiamate. Ma ad oggi la situazione è che il Rieti non si è iscritto e io sono senza squadra… Questo è il calcio! Dopo 8 anni che alleno questo sarà (se non cambia qualcosa) il primo che ad agosto sarò ai box, ma non faccio nessun dramma e anzi ne approfitterò per aggiornarmi ed andare a vedere più partite possibili per farmi trovare pronto per una chiamata per una panchina di Serie D o di settore giovanile professionistico.”

Sappiamo che quest’anno, nonostante le mille difficoltà a livello calcistico, a livello familiare invece è andata molto bene. Infatti sei diventato papà per la seconda volta e con tua moglie Barbara state vivendo una seconda gioia dopo averla vissuta qualche anno fa con il vostro primo genito. Appunto la famiglia, quanto ti è stata vicina in questo periodo e cosa ti senti di dirgli?

“Grazie per la splendida domanda… Devo essere sincero, sono fortunato perchè ho una moglie fantastica, un figlio eccezionale e come dicevi te da poco sono diventato padre di una femminuccia che in questo momento mi sto godendo il più che posso.

La mia famiglia mi è sempre stata vicino, mi ha sopportato e supportato sempre. Fare su e giù da Roma a Rieti tutti i giorni nella situazione che vi ho raccontato è stato estenuante, ma grazie al loro amore e al loro sostegno sono riuscito ad andare avanti e a portare a termine la stagione. La nascita di Carlotta ha contribuito a rendere indimenticabile questa annata in tutti i sensi… (ride…).”