Dalla stanza dei bottoni di Vignanello non è stato ancora prodotto il nome del sostituto di Sergio Oliva.
Questa la sintesi del lavoro svolto dalla dirigenza viterbese nelle ultime 48 ore, ossia dopo l’esonero dell’ex tecnico del Ronciglione United.
Camillo, pista fortemente caldeggiata dai suoi ex discepoli in nerazzurro Bricchetti e Laurato, sembra non essere più in cima alle preferenze del triumvirato Torroni-Pecci-Patrizi, così come Paris è risultato troppo esigente rispetto al budget dei gialloneri.
Ecco dunque tornare d’attualità quella possibilità che, come i nostri più fedeli lettori ricorderanno, venne presa concretamente in esame e poi lasciata un momento lì, quasi a farla lievitare attendendo il momento giusto per sfornarla.
Parliamo di Stefano Maestà, attaccante tra i più talentuosi e prolifici che la provincia di Viterbo abbia generato negli ultimi vent’anni.
Maestà ha deciso di chiudere il suo bel romanzo da calciatore pochi mesi fa e adesso sta studiando per ottenere la qualifica da tecnico.
Il problema è tutto lì.
Al di là delle ovvie considerazioni legate all’inesperienza nel ruolo, in questo momento l’ex bomber del Monterosi non può sedere in panchina se non con una deroga oppure guidando la squadra dall’esterno.
Insomma, sul nome c’è massima convergenza a quanto pare, ma bisogna ottenere l’ok a livello federale prima di procedere.
Ciò basta a far slittare l’annuncio di qualche giorno.
Nel frattempo, in panchina andrà Gianni Patrizi, direttore sportivo della Monti Cimini ma con trascorsi da allenatore e dunque spendibile, almeno temporaneamente, in tal veste contro la Valle del Tevere.
Dopo si vedrà.
Se il pollice della Lega Nazionale Dilettanti non sarà verso, da lunedì Maestà potrà dare inizio alla propria avventura in terra cimina, altrimenti si dovranno necessariamente percorrere strade alternative…