Nettuno, Scardola non si accontenta: “Guai ad aspettare l’episodio favorevole, dobbiamo crescere. Panicci? Un maestro”

Nettuno, Scardola non si accontenta: “Guai ad aspettare l’episodio favorevole, dobbiamo crescere. Panicci? Un maestro”

Dopo la meravigliosa cavalcata della scorsa stagione nel Girone C di Promozione, il Nettuno si sta confermando su ottimi livelli anche nel massimo campionato regionale.

Inseriti nel Girone A insieme ai cugini di Anzio e Falaschelavinio, gli uomini di Aldo Panicci hanno impattato benissimo con la categoria superiore, raccogliendo nove punti nelle prime quattro giornate e staccando anche il pass per i Sedicesimi di Finale di Coppa Italia.

Un rendimento più che soddisfacente, anche se Edoardo Scardola (nella foto di Massimo Petrangeli, ndr), decisivo con il suo guizzo di puro istinto domenica scorsa a Villa Claudia, dall’alto della sua riconosciuta sincerità preferisce sottolineare gli aspetti su cui i verdazzurri possono e devono migliorare.

“In estate abbiamo svolto una preparazione piuttosto intensa, lavorando molto bene – racconta il centrale – La nostra è una squadra dall’età media piuttosto bassa, ma nonostante questo siamo partiti benissimo nelle prime tre uscite tra coppa e campionato.

Dei successi contro Ladispoli e Falaschelavinio, invece, mi prendo solo il risultato.

Nel primo caso abbiamo vinto la classica partita “sporca” grazie ad un episodio, mentre nel secondo abbiamo giocato alla grande la prima mezz’ora segnando due reti, ma poi ci siamo impauriti dopo aver incassato il gol del 1-2 e siamo spariti letteralmente dal campo.

Non è così che funziona, non dobbiamo adagiarci sugli allori e pensare che sia tutto facile, perché poi vieni punto.

Per fortuna, quasi allo scadere è arrivata la mia rete ed abbiamo vinto, altrimenti avremmo pareggiato una partita che nel primo tempo abbiamo dominato senza mai subire un tiro in porta”.

Lo stesso mister Panicci non ha gradito particolarmente certi recenti black-out da parte dei suoi uomini.

“Al termine della sfida con il Ladispoli, nonostante avessimo vinto, era avvelenato – spiega Scardola – Al primo allenamento dopo la partita l’atmosfera era pesante, sembrava quasi che avessimo perso.

Il mister non ammette certi cali di tensione da parte nostra ed ha pienamente ragione.

Ha insistito sul fatto che nel calcio devi stare sempre sul pezzo, altrimenti non vai da nessuna parte.

In questo lui è un maestro.

Non lo conoscevo di persona, ma fin da subito tra noi si è instaurato un rapporto di fiducia e di stima reciproca.

Personalmente condivido molto delle sue idee e della sua filosofia”.

Nettuno mancava da qualche anno a certi livelli.

Alimentata dai recenti risultati della squadra, la fiamma dell’entusiasmo ha riacceso la piazza.

“Domenica scorsa c’era un pubblico che personalmente non vedevo da tanto tempo in questa categoria e ne sono stato felice – conferma il difensore verdazzurro – Nettuno è una piazza che sente molto questa maglia e questo stemma e le vittorie hanno riavvicinato tanta gente.

Circa dieci anni fa subii un brutto infortunio che, di fatto, tarpò le ali alle mie speranze di affermarmi a certi livelli e, dopo un lungo stop, ripresi a giocare proprio qui in Eccellenza.

Avevo un debito di riconoscenza verso questo club e sono stato contento di ritrovare persone che sono parte integrante di questa realtà da quarant’anni”.

Pur essendo una matricola, il Nettuno non nasconde le speranze di recitare un ruolo significativo anche in un contesto assai complesso come il Girone A.

“Siamo una squadra nuova con tanti giovani interessanti e di prospettiva.

Possiamo crescere molto, perché le basi già ci sono – sintetizza Scardola – Un obiettivo vero e proprio non c’è e sappiamo che le prime quattro giornate di un campionato che ne prevede trentaquattro fanno poco testo.

Il Presidente Stefano Tosoni non ci mette pressione, ma abbiamo l’imperativo di far bene e dare sempre tutto quello che abbiamo.

Dobbiamo ragionare partita dopo partita, poi faremo un bilancio e vedremo a cosa potremo ambire una volta arrivati al giro di boa.

Io sono realista, quindi dico che dobbiamo arrivare prima possibile a quaranta punti e poi fare il punto.

Il nostro primo obiettivo deve essere sempre e soltanto la domenica”.

E visto che il 2 ottobre non si gioca, il pensiero vola già alla successiva che coincide con la sfida all’attuale attacco più prolifico del torneo.

“Non conosco benissimo l’Aureliantica Aurelio, ma si parla molto bene del loro pacchetto offensivo – riflette Scardola – Anche loro sono partiti molto forte e ci attende una partita complicata.

È ancora presto, ma alcuni valori si stanno già delineando.

Sarà un altro step di crescita per il Nettuno, dobbiamo tenere ben presente che il primo avversario da battere siamo sempre noi stessi.

Non dobbiamo limitarci a cercare l’episodio in partita, perché una volta viene a tuo vantaggio ed un’altra ti volta le spalle”.