Il Monterotondo Scalo è uscito dal suo periodo di convalescenza con una vittoria schiacciante sull’Atletico Uri. Proprio quello che ci voleva dopo un periodo abbastanza cupo per gli uomini di Fabrizio Paris. Ed è proprio con l’allenatore dei rossoblu che abbiamo scambiato due battute questa settimana per farci raccontare il momento e le prospettive dei suoi in questo campionato che sta entrando nella sua fase decisiva.
Mister, grande prestazione e vittoria roboante contro l’Atletico Uri. Ci voleva proprio..
“si, ci voleva. E poi sono contento anche di come è arrivata. Nelle partite precedenti c’è stato un attimo di stasi, ma dovuta soprattutto ad un grande girone di andata e alle prime 3-4 di ritorno. Era normale, lo sapevo che sarebbe potuto accadere. Sono quei cali fisiologici che possono capitare anche alle più forti. Ad esempio, lo abbiamo visto anche con la Paganese nello 0-3 contro l’Atletico Uri”.
Si, anche se li non si è capito quale potesse essere apparentemente il motivo di quello scivolone..
”beh, questo perché il nostro è un girone veramente complicato e tosto”.
Ma si può parlare di calo fisiologico? Che cosa è venuto a mancare in questo recente periodo di crisi?
”si, ma infatti non è tanto un calo fisiologico. A me piace usare un altro termine che nel calcio calza a pennello: ‘ci può stare’. Non è che deve succedere per forza. Ma Io dico semplicemente che ci puo stare, avendo noi tirato molto, fino ad essere andati oltre le più rosee aspettative”.
Ecco, ma adesso per il finale di stagione si punta ad una semplice salvezza o c’è ancora del tempo per fare di più?
“si, sicuramente. Ma non è semplice perché vediamo che sotto vincono tutti e con tutti. Quindi bisogna prima di tutto lottare per raggiungere la quota dei quaranta punti, sperando che basti”.
Ma ci potete arrivare senza problemi. I punti in cascina sono già tanti e le potenzialità ci sono tutte..
“Si, ma sai come è il nostro girone. Poi arrivano questi momenti e non arrivano più i punti. Quindi se uno procede lentamente poi il tempo manca. Quindi, intanto pensiamo partita per partita, guardando sotto e non sopra”.
Voglio rincarare un po’ la dose: non sarebbe anche giusto aspettarsi anche altro viste le posizioni che avete mediamente ricoperto nella prima parte di campionato?
“io credo che nel calcio sognare sia giusto. Peró lasciamo che sia appunto un sogno. Poi la realtà è un’altra e dobbiamo essere lucidi e capire il nostro obiettivo. Perché per andare al secondo bisogna prima raggiungere il primo. Anche chi vince il campionato deve prima passare dalla salvezza, poi per i play off e poi pensare ad andare su. Perché bisogna anche vedere come si mette la stagione”.
È vero, però l’anno scorso avete ottenuto in rimonta una grande salvezza e quest’anno, partendo bene, c’era già stato il consolidamento..
“si, ma siamo anche una squadra molto giovane. Ci tengo a precisare che giochiamo con sei under in campo. E domenica abbiamo finito con sette, otto. Diamo sempre grande spazio ai più giovani”.
Ed è questo ciò a cui puntate. Arrivare ai risultati anche attraverso questi mezzi che possiamo definire “virtuosi”…
”certo, questo ci da ancora più soddisfazione. Per me comunque anche i millennials hanno già la giusta maturità per giocare certe partite. Vinsi la Coppa Italia con sette under in campo, quindi il problema non sono i giovani. Sono bravi e giocano. Adesso abbiamo l’obbligo di consolidare il lavoro di un anno e mezzo”.