Pro Calcio Tor Sapienza, Scardini è profeta in patria: “Questa maglia la sento mia. Il ritorno al gol? Una liberazione…”

Pro Calcio Tor Sapienza, Scardini è profeta in patria: “Questa maglia la sento mia. Il ritorno al gol? Una liberazione…”

Dalla Boreale alla…Boreale.

In effetti, è come se per Gianluca Scardini, attaccante della Pro Calcio Tor Sapienza, si fosse chiuso un cerchio.

La punta gialloverde non trovava la via del gol esattamente dalla gara d’andata contro i biancoviola e l’astinenza cominciava a farsi sentire.

La doppietta rifilata un paio di settimane fa alla squadra di Liberti lo ha sbloccato e pochi giorni dopo ha mollato l’acuto anche a Civitavecchia, anche se la sua rete al Fattori si è rivelata inutile.

Il momento della formazione di Di Loreto è comunque molto positivo.

I romani hanno compiuto una rimonta straordinaria nel girone di ritorno e Scardini vuole lasciare anche la sua firma sul finale di stagione del club di via Felice de Andreis.

 

Gianluca, non segnavi da oltre quattro mesi.

Che cosa hai provato, quando hai visto la palla finire alle spalle del portiere della Boreale?

“Non segnavo da tanto tempo per vari motivi ed il gol è stato decisamente una liberazione.

Per un periodo avvertivo meno fiducia nei miei confronti da parte del mister ed io stesso ero un po’ giù sotto il profilo psicologico.

Adesso va decisamente meglio”.

gianluca scardini

A Tor Sapienza sei considerato un uomo-spogliatoio.

I compagni ti stimano e ti vogliono bene.

“Anch’io voglio bene a tutti i ragazzi ed al mister.

Sono arrivato qui a metà della scorsa stagione e fin dall’inizio mi sono trovato alla grande.

Per uno nato e cresciuto come me in questo quartiere, la maglia del Tor Sapienza ha un’importanza speciale…”.

In passato hai avuto esperienze significative dal punto di vista calcistico.

Ti è pesato scendere di categoria?

“Ho avuto l’opportunità di giocare a Potenza in Serie C e successivamente a Civita Castellana ed a Viterbo in D.

Le cose stavano andando piuttosto bene, poi purtroppo ho subito la rottura del legamento crociato nel periodo in cui stavamo giocando i play-off con la Viterbese.

Da lì sono cominciati i miei guai.

La stagione successiva Farris mi ha voluto nuovamente con sé a Sora, ma nel corso della prima partitella mi sono fatto male al tendine d’achille.

E’ stata una mazzata, ho anche pensato di smettere…”.

E invece cos’è successo?

“David D’Antoni, che era stato mio compagno di squadra a Civita Castellana ed aveva appena cominciato a fare l’allenatore, mi ha chiamato a Soriano.

Lì mi ha messo in contatto con dei medici che mi hanno rimesso sui giusti binari.

Lo devo ringraziare.

L’anno dopo ho trovato lavoro e quindi ho scelto di giocare in Promozione con la Vigor Perconti nella prima parte della stagione, poi a dicembre sono passato in gialloverde grazie all’intervento di Manfra e Stigi”.

Parliamo dell’attuale campionato.

Dopo un girone d’andata sottotono, negli ultimi mesi siete stati protagonisti di una rimonta entusiasmante.

Vi resta un po’ di rammarico per non esser riusciti a rientrare nella lotta per il secondo posto?

“Un pizzichino di rammarico resta.

Peccato per quei punti gettati al vento in maniera un po’ ingenua, perchè altrimenti penso che saremmo potuti stare lassù anche noi e magari avremmo anche interpretato in modo più “cattivo” la gara contro il Civitavecchia, specie dopo la loro rete del 2-1…

In queste ultime gare proveremo a difendere la quinta posizione e magari anche a mettere pressione al Ladispoli che è davanti a noi”.

A livello personale, invece, quale obiettivo ti poni per questo finale di stagione?

“Finora ho realizzato otto reti.

Spero di chiudere in doppia cifra”.

tor sapienza

Però nel reparto offensivo gialloverde c’è parecchia concorrenza.

Chi gettiamo dalla torre tra Camilli e Mereu?

“Sono due ottimi attaccanti, anche se hanno caratteristiche molto diverse.

Uno è un bomber, l’altro è più un rifinitore.

No, dai, ce li teniamo entrambi qui sulla torre (ride)…”.

Il prossimo anno resti al Castelli?

“La mia speranza è questa, anche se non ho ancora parlato con il presidente.

Mi trovo benissimo in questo club.

Qui posso conciliare il lavoro con gli allenamenti ed ho buonissimi rapporti con tutti.

Vedremo più avanti”.

Cosa ama fare nel tempo libero Gianluca Scardini?

“Da due anni a questa parte è nato Gabriele, che è il centro del mio mondo.

Quando sono libero, sto con lui”.

Diventerà calciatore come il papà?

“Sotto certi aspetti lo spero, sotto altri meno.

Lo lascerò seguire le sue inclinazioni senza interferire.

Al momento gli piacciono le macchine e va bene così (sorride)…”.

Qual è il tuo desiderio nascosto, anche di stampo extra-calcistico?

“Il calcio per me ormai è un hobby.

Ora sogno di comprarmi una cosa.

Resta quella la sfida più difficile”.

 

 

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