Ranieri: ”Il Giardinetti sarà sempre presente per rappresentare la borgata”

Ranieri: ”Il Giardinetti sarà sempre presente per rappresentare la borgata”

A cura di Edoardo D’Angelo

La nuova stagione è alle porte e le squadre si stanno preparando per presentarsi al meglio in ogni categoria. Lo sta facendo anche il Presidente Antonio Ranieri del Giardinetti, o meglio dei Red Tigers, che ci ha raccontato in questa intervista esclusiva tanti aneddoti a partire dal cambio di nome da parte della sua società.

Tante novità in casa Giardinetti, a partire dal nome. Come siete arrivati a questo cambiamento?

“Il nuovo nome è nato da una fusione con la prima categoria della società Tigre Calcio, e abbiamo pensato di cambiarlo. Lo abbiamo trovato accattivante e in una riunione con i miei collaboratori ci è piaciuto tanto. Ovviamente, come abbiamo scritto nel nostro comunicato ufficiale, la data di nascita rimarrà sempre quella e il nome Giardinetti sarà sempre presente, anche sulle nostre maglie, per rappresentare la borgata“.

Ci aspettano ulteriori novità?

“Per il momento solo questa novità, penso che dopo 66 anni questo sia un bel cambiamento (ride n.d.r.)“.

Sono usciti tutti i gironi del settore giovanile, la sorte vi ha aiutato o danneggiato?

“Se devo essere sincero rispetto agli anni passati, quest’anno ho visto più equilibrio nei gironi, sono state distribuite meglio le big. Forse solo l’under 15 ha il raggruppamento più difficile, però siamo soddisfatti senza nulla togliere alle squadre che affronteremo. Non è mai facile accontentare tutti, ci sarà sempre un girone rispetto ad un altro più difficile”.

In quale categoria potete puntare più in alto?

“Per scaramanzia non voglio dirne una in particolare, spero di fare bene con tutte le categorie”.

Volevo farle questa domanda che si allaccia comunque al contesto calcistico, nonostante vada oltre. La sta stupendo questo poco senso di appartenenza da parte dei ragazzi con le proprie società? Sembra che si stia assopendo di anno in anno l’attaccamento alla maglia.

“Non si sta assopendo, è sparito proprio. Adesso nell’immaginario della gente andare in una società rispetto ad un’altra, significa poter arrivare nel professionismo. C’è un problema, che quelli che riescono ad approdare nel professionismo, però, sono veramente pochi. Non parlo solo delle mie squadre, il mio è un discorso generale, una volta c’era molto più attaccamento”.

I preparativi sono finiti, come ci arrivate all’inizio del campionato?

“Penso bene, le rose sono competitive, siamo motivati, poi aspettiamo il verdetto del rettangolo verde. I tecnici sono stati quasi tutti confermati, i nuovi mister si sono integrati molto bene e hanno capito la nostra mentalità già dal primo giorno”.