Il Real Monterotondo Scalo ha fatto tredici con Nardecchia. L’attaccante non si nasconde: “Se vinciamo le prossime due, siamo salvi. I gol? Faccio solo il mio dovere…”

Il Real Monterotondo Scalo ha fatto tredici con Nardecchia. L’attaccante non si nasconde: “Se vinciamo le prossime due, siamo salvi. I gol? Faccio solo il mio dovere…”

Pochi attaccanti nella nostra regione possono vantare la media realizzativa di Valerio Nardecchia.

A prescindere dalla categoria in cui il numero nove del Real Monterotondo Scalo si è trovato a misurarsi, lui il suo contributo lo ha sempre offerto.

Da tre anni in forza al Real Monterotondo Scalo, i suoi gol si sono sempre rivelati determinanti per una società reduce da due promozioni consecutive ed alla caccia di una salvezza che appare sempre più vicina grazie agli ultimi risultati conseguiti dalla formazione di Maurizio Vincioni.

 

Valerio, nelle ultime sei uscite avete incamerato tredici punti.

State vivendo un grandissimo momento.

“Penso sia abbastanza facile ascrivere buona parte del merito al cambio di allenatore.

Con mister Vincioni è subentrata nel gruppo quell’autostima e quella cattiveria agonistica che in precedenza non si vedevano.

vincioni real monterotondo scalo

La prima cosa che ha fatto il mister è stata dichiarare che non avrebbe scambiato nessuno di noi con altri giocatori di questo campionato.

Magari era vero o forse no, fatto sta che la cosa ci ha fatto molto piacere e ci ha motivato.

Un esempio?

Lui crede talmente in noi e nelle nostre potenzialità da arrabbiarsi anche se pareggiamo con una big come il Civitavecchia”.

Le vittorie pesano tutte.

A livello morale, per voi sono state più importanti quelle nei recenti confronti diretti con La Sabina, Montecelio e Tolfa o i risultati positivi con Valle del Tevere e Ladispoli?

“Il pari con il Ladispoli ci ha lasciato più di un rammarico, mentre il successo a Forano è stata una bella soddisfazione.

Chiaramente però in questa fase del campionato è stato molto importante vincere sul terreno di gioco di rivali dirette come Montecelio e Tolfa”.

Vincere in quel modo, negli ultimi minuti e rimontando dallo 0-2, contro La Sabina può avervi dato lo slancio giusto per affrontare il rush finale?

“Non credo.

Quella non è stata la nostra miglior prestazione.

E’ vero, siamo andati sotto e poi abbiamo rimontato negli ultimi minuti, però avevamo sciupato tante occasioni prima.

Mettiamola così: quel giorno siamo stati audaci ed anche fortunati…”.

Tu hai firmato tredici dei ventinove gol complessivi messi a segno dalla squadra.

La salvezza del Real Monterotondo Scalo passa per le reti di Nardecchia?

“Quello è solo il mio lavoro ed io cerco di farlo al meglio, perchè è questo che mi si chiede ed è ciò che ho sempre provato a fare”.

valerio nardecchia

Hai sempre fatto l’attaccante?

“A dire il vero, no.

Ai tempi della scuola calcio mi piaceva molto giocare in porta, poi un giorno l’allenatore, vedendo che paravo sempre con i piedi e non utilizzavo mai le mani, mi spostò in avanti (sorride)…”.

Una scelta azzeccata, direi.

Anche perchè tu hai sempre segnato un buon numero di reti, a prescindere dalla categoria.

Non ti resta un pizzico di rammarico per non aver ricevuto chiamate da categorie superiori?

“Mah, ho sempre pensato che alla fine quello che raccogli corrisponde a ciò che meriti.

Se davvero valevo qualcosina in più, probabilmente una possibilità l’avrei avuta…

Tutto sommato, va bene così”.

Sei al Real Monterotondo Scalo da tre stagioni.

Cosa significa per te indossare questa maglia?

“Per me rappresenta molto, è qualcosa di bellissimo.

Sembrano frasi fatte, ma la realtà è che questa società non ci ha mai fatto mancare nulla e si è sempre spesa tantissimo per i suoi tesserati.

Qui sono molto felice e fiero di far parte di questo gruppo”.

Con quale aggettivo o sostantivo definiresti il club?

“Faro.

O punto di riferimento”.

Agli inizi hai vestito anche la casacca del Monterotondo.

Quali sono le differenze più evidenti tra le due realtà calcistiche più importanti della città?

“Io giocavo nel Monterotondo ai tempi di Della Longa e Di Chio ed onestamente conosco poco l’attuale società.

Posso dire che i tifosi del Real Monterotondo Scalo sono molto più attaccati alla squadra rispetto ai cugini gialloblu.

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Domenica scorsa una cinquantina di persone ci hanno seguiti fino a Tolfa, mentre ricordo perfettamente che, quando militavamo in Serie D, veniva poca gente a vederci”.

Nelle prossime due settimane affronterete Vigor Acquapendente e Compagnia Portuale.

Sei punti significherebbero salvezza diretta, a tuo giudizio?

“Penso di sì, anche perchè quest’anno mi sembra che la soglia-salvezza sia più bassa.

Attenzione però a non sottovalutare gli avversari.

La Vigor Acquapendente, ad esempio, è tutt’altro che “morta” e le partite se le è sempre giocate.

Dovremo dare il massimo”.

In chiusura ti chiedo di indicarci il tuo prossimo obiettivo.

“Magari potrà sembrare banale, ma mi piacerebbe vivere l’emozione di un’altra promozione con questi ragazzi”.

Il Real Monterotondo Scalo sarebbe già pronto ad assorbire l’impatto con una categoria difficile come la Serie D?

“Penso manchi solo un pizzico di esperienza.

Acquisita quella, penso che la società potrebbe tranquillamente imbarcarsi in una simile avventura”.

L’anno prossimo ti troveremo ancora tra i protagonisti al Pierangeli?

“E’ ancora presto.

Attendiamo di raggiungere i fatidici quaranta punti e dopo avremo tutto il tempo per parlare con la società”.