Dopo il successo ai danni della Vis Artena che sembrava aver messo il Ciampino nelle condizioni di affrontare con relativa serenità la fase conclusiva del campionato, gli aeroportuali sono incappati in un tris di sconfitte consecutive che hanno permesso alle inseguitrici di rifarsi sotto.
La zona play-out ora dista solo quattro lunghezze e dunque bisognerà racimolare prima possibile quella manciata di punti che garantirà a Sina e compagni di staccare il pass per il prossimo campionato di Eccellenza.
Livio Rocconi, per anni tra gli attaccanti più prolifici della nostra regione, è il direttore sportivo del Ciampino da quasi tre stagioni.
Con lui abbiamo fatto il punto della situazione, cercando di far luce anche sul futuro prossimo suo e del club di patron Stefano Bianchi.
Rocconi, cosa è accaduto al Ciampino nelle ultime tre settimane?
“Diciamo che abbiamo leggermente compromesso quanto di buono avevamo costruito nelle settimane precedenti.
Detto questo, a mio avviso le sconfitte con Lupa Castelli Romani e Gaeta sono immeritate per quanto avevamo fatto durante i novanta minuti di gioco, mentre domenica scorsa a Monte San Giovanni Campano abbiamo meritato di perdere”.
Contro i ciociari avevate chiuso la prima frazione in vantaggio ed in superiorità numerica, eppure avete incassato la sconfitta.
Immagino vi siate confrontati in settimana…
“Il confronto c’è stato ed è emerso che probabilmente abbiamo avuto il classico “braccino corto”, vedendo il traguardo a portata di mano.
Un errore da non ripetere…”.
Domenica prossima ospiterete un Roccasecca ormai salvo e delle ultime sei partite ne giocherete ben quattro al Fuso.
Un dato rassicurante, se si pensa al fatto che avete costruito gran parte delle vostra dote di fronte al pubblico amico.
“Io credo che il torneo sarà difficile fino alla fine.
Il traguardo di cui parlavamo prima mi auguro di tagliarlo prima possibile, ma la cosa importante sarà comunque arrivare all’obiettivo e portare la nave in porto”.
Qualche mese fa il Ciampino protestò vivamente per alcuni arbitraggi giudicati “infelici”.
Il presidente Bianchi rinunciò alla carica in favore di Stefano Brunetti.
Possiamo fare il punto della situazione in merito?
“Se non vado errato, abbiamo subito ben dodici rigori e questo è un dato singolare per una squadra non cattiva come la nostra.
Dopo la partita con il Colleferro, quando ci furono fischiati contro ben tre rigori, devo dire che la situazione si è normalizzata.
Piuttosto, mi permetto di avanzare una speranza, se posso”.
Prego.
“La speranza è che nelle ultime sei gare tutti, e sottolineo tutti, possano giocare alla stessa maniera.
Guardandomi intorno, vedo squadre che ora vanno a scartamento ridotto rispetto a qualche tempo fa.
C’è gente che ha tirato i remi in barca perchè non percepisce più il rimborso e questo può rischiare di falsare un campionato”.
Di questi tempi nella passata stagione ci fu il pericolo concreto che il Ciampino emigrasse altrove.
Ci sono novità circa il futuro del club?
“Ad oggi la situazione societaria è rimasta la stessa: la carica di presidente attiene a Stefano Brunetti, anche se ovviamente Stefano Bianchi è sempre presente al nostro fianco.
A fine anno ci sederemo intorno ad un tavolo e sentiremo cosa vorrà fare Stefano Bianchi.
Lui ha grande affetto nei confronti di questa piazza, ma mi sento di poter dire che questo sentimento non è mai stato pienamente ricambiato.
Basta venire al Fuso la domenica mattina e dare un’occhiata alla tribuna che è quasi sempre vuota.
Mi permetto di ricordare che Bianchi ha preso questa società cinque anni fa, quando era ultima in Eccellenza ed ormai retrocessa, ottemperando a tutti gli impegni e riportandola presto nel massimo campionato regionale”.
Immagino che la riflessione di fine stagione riguardi anche lei…
“Da più di due anni e mezzo sono il direttore sportivo del Ciampino, una carica ambita da molte persone e che mi ha dato notevoli soddisfazioni.
Con Stefano Bianchi io ho un rapporto speciale.
Lui mi ha affidato questa responsabilità quando avevo zero esperienza nel ruolo fidandosi ciecamente di me ed io non l’ho mai tradito.
Devo dire che adesso avverto un po’ di stanchezza e sento il bisogno di dedicare un po’ di tempo in più alla mia famiglia.
Sono stati due anni e mezzo bellissimi, ma anche stressanti.
Personalmente non so cosa mi riserverà il futuro, anche se con Bianchi e Brunetti ho un debito di riconoscenza ed a fine stagione faremo il punto della situazione”.