La Romulea, tornata a disputare il campionato di Promozione dopo qualche anno di assenza a certi livelli, si sta ritagliando un ruolo interessante nell’economia dell’insidioso Girone C.
Il giro di boa rappresenta l’occasione giusta per sondare gli umori all’interno di uno spogliatoio che per la quasi totalità è imperniato su ragazzi che sono nati e cresciuti in via Farsalo.
Autarchia al potere, insomma.
Un progetto affascinante e che ha riacceso l’interesse per un club da sempre nel cuore degli appassionati del nostro calcio.
Edoardo Pane (nella foto il primo da destra, in compagnia di Trasciani e Stramaccioni), Nando per gli amici, ha smesso da un po’ con il calcio giocato.
Suo fratello Giorgio figura nella rosa a disposizione di Trasciani, mentre lui fa parte dei ranghi del club.
A venticinque anni studia da direttore sportivo, rubando con l’occhio a Massimo Mutalipassi ed al dg Nicola Vilella.
Pane, se vi definisco i “Baschi di San Giovanni”, esagero?
“Beh, è un onore essere paragonati all’Athletic Bilbao, ma noi siamo semplicemente la Romulea.
Anzi, se troviamo dei giocatori bravi e che giochino senza rimborso, saremo lieti di prenderli con noi”.
Da dove nasce il vostro progetto?
“Dobbiamo tornare indietro di sette anni.
Il merito è di Giuseppe Vilella, uno dei figli del presidente Vito.
Vedendo che da tempo la Romulea non aveva più una prima squadra ed essendo legatissimo alla figura del nonno, decise di rifondarla, partendo dalla Seconda Categoria.
L’anno dopo Trasciani, che era il capitano di quella squadra, appese gli scarpini al chiodo e divenne l’allenatore.
Con lui in panchina abbiamo subito festeggiato l’approdo in Prima Categoria e successivamente quello in Promozione, al termine di un lungo duello con la Vis Subiaco.
All’inizio di quella stagione è cominciato, se così possiamo definirlo il mio cammino da direttore sportivo di questa società.
Venivo da un’esperienza negativa all’Almas, culminata con la retrocessione, e non avevo più interesse per il calcio giocato.
Così, di comune accordo con il club e con il mister, mi misi al lavoro coinvolgendo in questo progetto una serie di amici.
Penso ai vari Regis, De Witt, Starace, per esempio.
Con loro la Romulea è tornata in Promozione dopo anni di oblio”.
Tracciamo un bilancio del Girone d’andata.
Siete soddisfatti?
“Essendo una neopromossa, il nostro bilancio non può che essere positivo.
A mio avviso, questo girone è molto più difficile dello scorso anno, quando il Futbolclub fece la lepre.
Io credo che possiamo giocarcela alla pari con tutti ed aggiungo che abbiamo pure qualche rimpianto”.
Si riferisce ai sette pareggi consecutivi d’inizio stagione?
“Certo.
In alcune occasioni avremmo potuto vincere ed ora avremmo qualche punto in più.
Detto questo, fin qui la squadra ha risposto molto bene in campo”.
Possiamo considerarlo un campionato di assestamento, al termine del quale magari si tenterà di dare l’assalto alla categoria superiore?
“Questo è un discorso abbastanza complesso.
Per vincere questo tipo di campionato, le società investono cifre che noi non possiamo permetterci.
Noi non forniamo veri e propri rimborsi, ma offriamo agli atleti un’opportunità”.
Quale?
“Quella di rilanciarsi, se si viene da una stagione negativa, o di far parte di un’idea di calcio diversa, basata su principi e valori che non si trovano più di frequente nel nostro calcio.
A chi non piacerebbe disporre di gente come Petroccia, Barile o Fazi?
Io sarei il primo a volere gente del genere nella nostra squadra, ma non credo che li vedremo mai indossare questa maglia purtroppo…”.
Non avrete questi ragazzi, ma la qualità non manca di certo al vostro roster.
“Quest’anno sono entrati a far parte della squadra giocatori come Mazzesi, Pantaleoni, Mirante che ha dei trascorsi in B e C.
A questi aggiungo la soddisfazione nel testare quotidianamente la crescita di ragazzi come Ferronetti, De Fato e Pellizzaro”.
E, come avrebbe detto il compianto Corrado Mantoni, non finisce qui…
“Di recente è arrivato l’ex Fregene Maramao ed ultimamente abbiamo acquisito anche la firma di uno come Enrico Citro”.
Un grandissimo colpo, a mio avviso.
“Lo volevano tutti, ma è nostro e presto farà il suo esordio, non appena avrà recuperato da un leggero infortunio.
Domenica scorsa è venuto a sostenere la squadra in occasione della trasferta di Ciampino ed in tribuna un dirigente del Cre.Cas. ha fatto di tutto per convincerlo ad andare a giocare con loro.
Una scena piuttosto divertente.
Vi racconto un aneddoto: quando mister Catini ha saputo che Citro stava per firmare con noi, mi ha detto: “Citro è un ragazzo di ferro.
Lui ha un bar e quando giocava negli Allievi della Roma si alzava alle 5 per aprirlo, lavorava lì sei ore e poi veniva ad allenarsi a Trigoria”.
Siamo orgogliosi che un ragazzo del genere sia dei nostri adesso”.
Lo credo bene.
Oltretutto, so che non sarà l’unico ex romanista a vedere da vicino il campo Roma…
“Posso dire che siamo vicinissimi alla chiusura con Luca Bongiovanni, esterno classe 1993 che faceva parte della squadra di De Rossi un paio di stagioni fa.
Il ragazzo si sta già allenando con noi e stasera potrebbe firmare per essere poi convocato per la gara di domenica prossima a Palombara Sabina”.
Bongiovanni era considerato uno dei migliori prospetti di quella Primavera.
Dopo le brevi esperienze di Nocera Inferiore e Fano si è un po’ perso.
Cosa ha pagato, secondo lei?
“Luca non ha nel fisico la sua qualità principale e probabilmente questo aspetto ed alcune scelte sfortunate lo hanno penalizzato.
Quest’anno aveva cominciato a Palestrina, ma dopo l’arrivo di Delgado ed altri calciatori era un po’ chiuso.
Dopo un’analisi della situazione è venuto da noi e credo qui possa ripartire veramente.
Non dimentichiamo che ha pur sempre vent’anni e può ancora tornare a certi livelli”.
Tra le curiosità so che viaggiate forte anche sui social network.
“Disponiamo di una pagina Facebook molto seguita.
Di recente abbiamo superato i mille contatti e questo ci rende particolarmente felici.
La aggiorniamo costantemente, anche con foto d’epoca di proprietà della famiglia Vilella.
A tal proposito, permettetemi di ringraziare i mister Trasciani e Dell’Uomo, il presidente Vito Vilella ed i suoi figlioli Nicola e Giuseppe per l’opportunità che mi hanno dato e per la fiducia che continuano a riporre quotidianamente nei miei confronti”.