SEMPREVISA, PARLA CAPITAN PALOMBI: “VI RACCONTO LA MIA STORIA IN BIANCOVERDE”

SEMPREVISA, PARLA CAPITAN PALOMBI: “VI RACCONTO LA MIA STORIA IN BIANCOVERDE”

Duecentonovanta presenze in prima squadra.

Cosi riportano le tabelle aggiornate dei più vecchi aficionados della Semprevisa,un semplice numero che descrive una storia rara da trovare nei racconti di pallone.

Andrea Palombi (classe ’87) ha perso il conto dei campionati giocati con la maglia della Visa e dei giorni passati a sudare sotto il sole e la pioggia del “Galeotti” che lo ha visto crescere calcisticamente dal suo esordio in prima squadra nel 2004  sino al sogno dell’Eccellenza raggiunta tre anni fa.

Dai campi sperduti della Prima Categoria all’elite del massimo campionato regionale, la Visa è cresciuta passo dopo passo negli ultimi tempi,lui è cresciuto passo dopo passo insieme alla Visa.

Ligabue lo cantava e quel ritornello non può che adattarsi al meglio ad uno come Palombi:una vita spesa a fare il mediano lavorando sui polmoni,a recuperar palloni in quantità industriali.

Non chiedetegli però di cambiare maglia perché potrebbe svanire la magia, è l’amore per i colori biancoverdi la vera benzina per farlo correre per due in ogni partita.

Dai campi di Atina e Strangolagalli a quelli di Albano e Frascati,nel percorso ultimo anche giocatori di un certo calibro come compagni di squadra.

Anche oggi è anima di una squadra a disposizione di un allenatore del calibro di Daniele Scarfini che, come risulta in maniera evidente dalle parole del capitano bianocoverde, è riuscito ad infondere nel gruppo una mentalità vincente,con la parola “vittoria” che è entrata prepotentemente nel vocabolario della Visa.

 

 

 La dimensione della Semprevisa, nella lunga storia del club, è sempre stata la Prima/Seconda categoria.

Che emozione è stata per te e per i carpinetani approdare in campionati maggiori?

“E’ stata un’emozione fortissima anche per il fatto che la Semprevisa mancava in Promozione dal ’96.

Regalare al paese partite di un livello superiore ci ha riempito d’orgoglio soprattutto perché a partecipare al campionato vinto di Prima Categoria,che ci ha lanciato in alto, c’erano molti ragazzi di Carpineto.

Le basi gettate nel 2011 ci hanno permesso di arrivare in finale di Coppa Italia di Promozione l’anno successivo e dunque di essere ripescati in Eccellenza con una salvezza storica poi raggiunta con mister Liberti nel massimo campionato regionale”.

 

Qual è stato il momento migliore ed il momento peggiore della tua carriera nella Semprevisa?

“Il momento peggiore è stata la retrocessione dello scorso anno dall’Eccellenza,causata da uno spareggio finito in parità col Roccasecca.

Tra i momenti migliori c’è senza dubbio la semifinale vinta ai rigori col Lido dei Pini in Coppa in cui ci accompagnò il calore delle tante persone venute a sostenerci.

Impossibile però non ricordare i derby vinti contro il Colleferro nella bolgia del “Galeotti”,con la fascia di capitano al braccio di cui vado orgoglioso”.

 

Da quando è arrivato Scarfini è stato evidente il cambio di marcia.

Qual è il bilancio dei mesi sotto la gestione del tecnico romano?

“Il bilancio non può che essere strapositivo come i 33 punti conquistati sui 42 disponibili dimostrano.

Mister Scarfini ha portato una nuova mentalità, andiamo a giocarci ogni partita per vincere lottando fino all’ultimo secondo per ottenere ciò che vogliamo.

Stiamo bene fisicamente e lavoriamo molto seguendo i dettami dell’allenatore.

Purtroppo con Farinelli in precedenza non sono arrivati i risultati e la società è stata molto abile nell’individuare un allenatore che ci potesse far cambiare rotta rispetto a quanto stava succedendo. Lo sforzo economico dei dirigenti con l’innesto di giocatori importanti come Figlioli, Incitti e Venerelli poi ha fatto il resto, senza dimenticare che disponiamo di giovani di gran livello”.

 

Due settimane di stop ed ora si riparte con tre partite in sette giorni.

A otto gare dalla fine della stagione cosa si deve aspettare il tifoso della Semprevisa?

“Si deve aspettare lo stesso atteggiamento dalla squadra tenuto finora.

Scenderemo in campo per ottenere i tre punti in ogni gara pensando partita per partita e rimanendo il più possibile tranquilli,sapendo che anche loro ci sono sempre vicino.

Servirà l’aiuto di tutti,anche di chi gioca meno,in questa settimana stracolma di impegni.

Abbiamo già visto però che chiunque è stato chiamato in causa ha dimostrato di dare il massimo. Stiamo facendo una rincorsa incredibile,peccato per lo 0-0 contro il Pro Roma che però ha portato una Semprevisa “incazzata” sul campo del Dilettanti Falasche dove abbiamo vinto con merito”.

 

Domenica il “Galeotti” aprirà i cancelli al Borgo Podgora invischiata nella lotta salvezza, ma che rimane na squadra tutto sommato buona.

Che partita ti aspetti?

“Troveremo pochi spazi perché la squadra pontina all’inizio probabilmente non si sbilancerà troppo. Dovremo dunque rimanere concentrati dall’inizio alla fine e solo da domenica sera potremo cominciare a pensare al turno infrasettimanale con l’Unipomezia.

 La partita più importante è sempre quella che deve venire e fondamentale è non sottovalutare nessuno”.

In quale momento avete percepito pienamente la mentalità dell’ex tecnico dello Zagarolo?

Credi che rimarrà con voi anche il prossimo anno?

“La consapevolezza di poter fare qualcosa di più l’abbiamo acquisita dopo le trasferte di Centocelle contro il Real Colosseum e di Genzano contro lo Sporting.

Noi stiamo dando tutto e non vogliamo finire il campionato in maniera anonima, anche se purtroppo non dipende esclusivamente da noi.

Io spero che Scarfini rimanga, ma queste son cose che si valuteranno a maggio.

Ora c’è da pensare alla partita di domenica”.

 

Parafrasando ancora Ligabue il mediano è colui che segna sempre poco ed i 4 gol in quasi trecento presenze testimoniano il tuo scarso feeling con la porta avversaria.

A quando il prossimo centro a quattro anni di distanza dall’ultimo?

“Spero domenica (ride).

A parte gli scherzi, mi auguro che il prossimo sia un gol decisivo…”.

 

(Ufficio Stampa Semprevisa)