SERIE D, ASTREA, CAPITAN DI FIORDO DETTA LA VIA: “RIPARTIAMO DAL FATTO CHE RITENIAMO LA CLASSIFICA INGIUSTA”

SERIE D, ASTREA, CAPITAN DI FIORDO DETTA LA VIA: “RIPARTIAMO DAL FATTO CHE RITENIAMO LA CLASSIFICA INGIUSTA”

A cura di Giovanni Crocé

Il capitano-difensore di mille battaglie, Stefano di Fiordo, classe 1980, traccia per l’Astrea la strada che nell’immediato i “Ministeriali” di Casal del Marmo dovranno seguire per invertire la rotta e migliorare una classifica che, a detta dell’ex stopper di Rimini, Campobasso e Cisco Roma “E’ ampiamente deficitaria, ed i sette punti non possono essere accettabili, ma dobbiamo meritarci tutto sul campo a partire dal San Cesareo”.

Stefano Di Fiordo, un veterano della C, presenze anche in B, un passato nel settore giovanile della Lazio, eppure neppure tu ti spieghi perchè quest’anno stentate così tanto, l’esperienza non basta?

Buon giorno, va detto che questa stagione nonostante le premesse tutti pensassimo che fossero migliori, non sta girando per il verso giusto, ma quello che da capitano dell’Astrea mi dà soddisfazione è che non vedo ansia o tristezza nello spogliatoio. Noi vediamo che il lavoro settimanale, diretto da mister Rambaudi e dallo staff, è fatto come si conviene. Però dobbiamo curare meglio la fase 2, ossia tradurre in azioni di gioco e partite vincenti quello che sappiamo alla domenica. E’ là che manca la squadra.

Eppure il San Cesareo tramortito 0-3 in casa sua un turno fa dall’Ostiamare non sembra proprio l’avversario più accondiscendente…

Nessuno dà nulla “regalandolo” però hai ragione, se sei stato “ferito” 7 giorni prima è naturale ipotizzare che verranno a giocare per sfidarci affamati di rivincita e come noi avranno senza dubbio corretto alcuni errori. Io so solo che se è importante per loro si figuri per noi, che abbiamo la netta sensazione che i punti non rispecchino il valore di quello che siamo in prospettiva e possiamo dare. Le garantisco che l’Astrea attuale vale tanto di più di quello che dice la classifica. A parte Lupa Castelli, che ci ha battuto, Ostiamare, che stimo perchè oltretutto conosco a menadito come lavora il loro mister Chiappara, e Viterbese, che è “virtualmente” prima per la potenza economica della Presidente Camilli, io non mi sento inferiore a nessun altra e lo dico con certezze granitiche.

Mi stai dicendo che in pratica considerate un obbligo lottare per i playoff?

Certamente sì, perchè i nomi della rosa non li voglio neanche fare, l’Astrea è un gran bel gruppo, con giocatori di spessore, in tanti pensano a me a Giuntoli a Sannibale, a Simonetta, ma c’è molto di più, c’è chi non sta rendendo per quel che potrebbe e il capitano, cioè io, è la prima persona che può e deve fare di più. Domani noi vogliamo vincere ad ogni costo, è la partita ideale per ripartire, e tra due squadre che vengono da risultati recenti non positivi, conterà metterci tanta voglia, e zero scuse.

Prospettare una partita bloccata con un allenatore come il vostro, Roberto Rambaudi, però appare improbabile, soprattutto in casa…

Il mister è stato giocatore offensivo eccelso da giocatore ma le stesse cose, il suo solito calcio offensivo e propositivo ci saranno sempre, però è pure vero che la squadra dopo due mesi deve assestarsi definitivamente e trovare equilibrio, quindi se davvero saremo bravi a imporci, anche perchè giochiamo in casa, tanto meglio. Ma in questi scontri delicati, spesso prevale chi gioca di squadra e prende meno gol, non la vedo così spettacolare, ma molto molto equilibrata perchè è normale che almeno inizialmente ci sarà un po’ di paura da ambo le parti, poi come al solito la gara si scioglierà al primo episodio. Punto molto anche sulla nostra duttilità, stiamo imparando a passare dal 4-3-3 al 3-5-2 e viceversa con grande naturalezza, e questo sono certo che alla lunga sarà un pregio.

Anche tu concordi che alla fine, se la Viterbese se vorrà vincere questo campionato ce la farà?

Deve trovare tante cose ancora però è evidente che se arriva l’amalgama, già così è una squadra tecnicamente ineccepibile, con tanti giocatori di peso per tutti i ruoli e le pressioni più che dalla gloriosa piazza di Viterbo le hanno costantemente tutte addosso quelli di questa rosa: sanno benissimo che con la potenza economica che ha, Patron Camilli se vede 2 risultati di troppo che non filano lisci, a dicembre può pure cambiarne 20 in un colpo solo e fare innesti ancora più importanti in squadra. Questo può gasare i giocatori spingendoli a premere sull’acceleratore, ma il timore di una epurazione può anche essere controproducente. Questa possibilità di spendere e spandere tuttavia alla lunga farà la differenza secondo me perchè qualche inserimento di caratura superiore la Viterbese se volesse potrà farlo al cento per cento, Lupa Castelli ed Ostiamare sono ottime ma se gli mancherà qualcosa, non potranno scegliere con la stessa libertà economica.

Ostiamare che sfida l’Olbia, ma tutti l’aspettano al varco, nessuno guarda la classifica o le partite dei biancoviola, impossibile credere a una loro leadership?

Io ci credo e li rispetto profondamente e non mi sorprendono, ho girato tanti gruppi di serie D da quando sono all’Astrea e questo con anche le sarde in gioco è intenso, tosto, ti fa correre tantissimo e c’è più agonismo che in quelli dove giocano anche marchigiane o abruzzesi, ma mette in risalto anche la qualità in velocità che secondo me è la caratteristica principe dei biancoviola di Chiappara. Per me non stanno rubando nulla e se vincono ancora anche con l’Olbia che è un bel team, prima o poi i detrattori saranno ancora meno. Anche io credo che l’unico dubbio sia legato alla tenuta fisica a lungo termine e a qualche ricambio in più di spessore in panchina, ma solo per quello. E se restassero più o meno in questa posizione, credo che qualunque presidente del mondo si farebbe ingolosire e ad un mister preparato come Chiappara non negherebbe altri rinforzi chiave per provare a prendersi il campionato, a quel punto. Nessuno gioca per non vincere, se può farlo, altrimenti gente come Fanasca, Angeletti ed altri, sarebbero andati altrove, sono ragazzi che vogliono vincere sempre.

Chiappara l’hai avuto da compagno alla Cisco, che tipo è?

Ci ho giocato assieme, l’ho seguito da allenatore già alla Cisco, ti dico solo che eravamo in camera assieme quando giocava a Roma quindi abbiamo legato tantissimo e come era da giocatore è anche da allenatore, i ruoli sono diversi ma lo spirito guerriero, la dedizione al lavoro, la rabbia agonistica e il suo lato umano sono rarissimi. Come correva da giocatore, è un satanasso in panchina, se vede che i suoi gli danno tutto, chiede ancora di più, e anche se parlo da persona che lo stima tantissimo, non sono di parte e non sono sorpreso di quello che sta ottenendo. Lui migliora sempre ogni contesto: a Fidene ha fatto benissimo con un certo tipo di rosa, ad Anzio con una squadra per la maggior parte fatta da giovanotti in età di lega s’è salvato e in tanti sono diventati più giocatori di quello che erano prima, sognando un certo tipo di carriera sportiva. Con lui si migliora, e questo è un “marchio” importante per un tecnico.