SERIE D GIRONE H: IL PAGELLONE FINALE DI VALERIO CAPRINO

SERIE D GIRONE H: IL PAGELLONE FINALE DI VALERIO CAPRINO

La stagione regolare è terminata ieri. In attesa di Poule Scudetto, Play Off, e Play  Out, ecco a voi le mie pagelle finali sulle 18 squadre che hanno caratterizzato questo inedito girone H.

 

VIRTUS FRANCAVILLA, VOTO 10: un’organizzazione societaria impeccabile, una realtà in crescita che ha programmato da tempo la sua ascesa, un grande allenatore ed una buona squadra. Questo a mio parere il mix vincente di una società presieduta da un signore molto ambizioso, Antonio Magrì, che evidentemente sta ripercorrendo anche nel calcio, l’iter che l’ha portato ad essere un imprenditore vincente ed affermato. Chapeau.

TARANTO, VOTO 8: senza considerare i soliti fattori legati al blasone, al passato, alla tradizione e quant’altro, ma analizzando solo ed esclusivamente la stagione appena terminata, è stata a mio avvisto una stagione positiva. Un campionato perso per una manciata di punti, probabilmente compromesso soprattutto dopo la sconfitta interna contro il Serpentara. Ma c’è dell’altro: per esempio l’allontanamento di Cazzarò con l’arrivo di Campilongo, che non ha certamente portato i risultati sperati, anzi, il “Cazzarò bis” non è stata altro che una rimonta quasi entusiasmante, e che ha riacceso gli entusiasmi di una città troppo spesso tradita dai suoi 11 beniamini negli ultimi 15 anni. Ora l’imperativo è vincere i play off, e sperare in un ripescaggio che mai come quest’anno può essere possibile.

FRANCAVILLA, VOTO 9: sarebbe stato 10 se avesse concluso al secondo posto, ma già così è stato un campionato eccellente per gli uomini di Lazic. Peccato solo per l’eliminazione nei quarti di finale di Coppa, subita a domicilio dall’Unicusano Fondi, ma per tutta la stagione è stato davvero un cammino entusiasmante. E ora il via ai play off con la possibilità di giocarsela al “Fittipaldi“ davanti al pubblico amico.

NARDO’, VOTO 8,5: era francamente difficile da pensare, ma è andata così. Due delle squadre che si sono giocate la vittoria di questo girone, sono due neopromosse. Oltre la Virtus, l’altra è il Nardò. Nonostante un periodo di lieve appannamento e qualche operazione del mercato invernale che sembrava potesse danneggiare la squadra, e invece così non è stato, il team di Ragno ha fatto davvero sognare il suo pubblico. Il ritorno in Serie C non c’è stato, ma l’entusiasmo quello si, e anche parecchio in alcuni momenti in cui, soprattutto dopo la vittoria di Potenza, sembrava che il Nardò potesse arrivare davanti a tutti. Poi le ultime tre sconfitte consecutive hanno portato i neretini addirittura al quarto posto finale, perdendo qualche posizione, ma questa stagione del ritorno in Serie D, si può definire assolutamente oltre le aspettative.

UNICUSANO FONDI, VOTO 5: il discorso sarebbe davvero troppo lungo a mio avviso, per dare un giudizio a quanto fatto da questa realtà sportiva. Il voto in campionato sarebbe anche un 4, ma che diventa 5 per il cammino in Coppa Italia, con la squadra di Ferruccio Mariani che si giocherà sabato prossimo la finale a Firenze contro l’Oltrepovoghera. Nel caso in cui dovesse arrivare la conquista della Coppa, probabilmente il 5 passerà a 6. Detto questo però non posso non ricordare i grandi proclami di inizio stagioni fatti dalla società e soprattutto dall’ex mister Pochesci, che certamente non verrà ricordato in maniera positiva in tante cittadine in cui la sua squadra è andata a giocare. Al grande spettacolo offerto in casa, ha sempre poi fatto seguito un rendimento assolutamente scadente in trasferta. Poi l’arrivo di Ferruccio Mariani, che ha cercato di dare maggiore equilibrio ad una squadra che creava molto ma subiva troppo, ma che ha avuto comunque in campionato un rendimento piuttosto basso. Tuttavia con l’ultima vittoria sul Nardò, è arrivata la qualificazione ai play off. Ma, come accennato all’inizio, tutta la stagione della società sud laziale è ormai incentrata sulla finale di Coppa Italia. Alzando al cielo il trofeo, probabilmente mister Mariani riuscirà a salvare una stagione altrimenti fallimentare.

MANFREDONIA, VOTO 8: parlando di questa squadra mi vengono in mente diverse situazioni, quasi tutte negative. L’aggressione dei tifosi ad alcuni calciatori dopo una gara di Coppa Italia, i problemi societari che stavano per compromettere una stagione, fino al rovescio interno col Picerno (0-4). Proprio quando credevo, sbagliando, che la squadra sarebbe crollata, invece è arrivata la rinascita. Dalla vittoria di Isola Liri è iniziato quasi un altro campionato per il team di Vadacca. Tante gioie e pochi, pochissimi dolori. Salvezza conquistata, e campionato terminato alle spalle delle grandi, a soli 3 punti dai play off. E in più se pensiamo che questa squadra è stata capace di prendere tra andata e ritorno: 4 punti con la Virtus, 6 col Nardò e 3 con il Fondi, allora è lecito pensare che probabilmente, con una società stabile dall’inizio, e con qualche certezza in più, avrebbe potuto addirittura fare meglio del comunque “clamoroso” ed eccezionale sesto posto finale.

POMIGLIANO, VOTO 5.5: quando alla terzultima di andata vidi il Pomigliano espugnare con grande merito il “Quinto Ricci” di Aprilia, e balzare in vetta alla classifica, credevo che questa squadra potesse davvero essere quantomeno protagonista fino al termine. E invece no. Forse proprio ad Aprilia, il team di Seno ha raggiunto l’apice della sua stagione, a cui però poi ha fatto seguito un andamento da zona retrocessione, con 11 giornate senza mai vincere. Con un organico di assoluto, livello era lecito attendersi forse qualcosina in più. Il raggiungimento del quinto posto sarebbe stato il giusto risultato per una società oramai affermata in questa categoria, ma che forse non ha come obiettivo immediato quello di raggiungere la categoria superiore. E forse a volte è anche meglio non fare il passo più lungo della gamba.

BISCEGLIE, VOTO 7.5: prima parte di campionato da protagonista, squadra posizionata ai vertici della graduatoria, grande entusiasmo e consapevolezza di potersela giocare con tutte le avversarie.

Poi inizia un altro campionato del Bisceglie: tanti ragazzi giovani, un mister altrettanto giovane e preparato, un grande orgoglio e senso di appartenenza. Con queste prerogative, il team neroazzurrostellato ha ottenuto quei punti che servivano per raggiungere la salvezza e intanto mantenere la categoria. Per quanto riguarda il campo nulla da eccepire dunque, peccato per l’assoluta assenza della società. Un plauso anche ai tifosi che, capendo il momento quasi sportivamente tragico, sono rimasti incollati alla squadra della loro città.

PROGREDITUR MARCIANISE, VOTO 8: non davo molte possibilità di salvezza a questa squadra. Invece Rosario Campana, che già tanto bene fece con il Ctl Campania, ha trovato la giusta combinazione. Ha trovato soprattutto un assetto difensivo che ha reso la porta del Marcianise quasi inviolabile per lunghi tratti del campionato. Poi la lunghissima serie positiva, con 14 risultati utili consecutivi, e una sconfitta a Gallipoli frutto probabilmente della troppa tranquillità acquisita con i risultati ottenuti da Gennaio ad Aprile. Il Marcianise chiude la stagione senza sconfitte interne con le grandi (vittorie con Francavilla e Nardò, pareggi contro Virtus e Taranto).

TORRECUSO, VOTO 7: una squadra altalenante, spumeggiante e concreta davanti, distratta e vulnerabile dietro. Per una piccola realtà come Torrecuso, riuscire comunque a confermarsi senza particolari patemi in una categoria così importante, è già di per se un successo. La salvezza è arrivata si all’ultima giornata, ma con la consapevolezza di dover affrontare un Gallipoli già retrocesso, e che quindi non avrebbe creato particolari insidie all’undici beneventano. Tra gli exploit di stagione, certamente la vittoria sul campo della regina Virtus Francavilla nel girone di andata, e anche la cinquina inflitta a domicilio al Potenza.

ISOLA LIRI, VOTO 8: sempre di salvezza parliamo, ma anche in questo caso con mille difficoltà non legate al terreno di gioco. Società assente, rimborsi congelati, poche certezze, se non quella di avere un allenatore navigato e battagliero. Così Alessandro Grossi ha traghettato questa squadra ad una salvezza molto difficile, ma meritata. Tanti i punti messi in cascina nella prima parte di stagione, e che sono serviti quando poi la squadra ha avuto un calo piuttosto netto. L’unica certezza per ora è aver mantenuto la categoria, ora però la patata bollente passa alla società che dovrà riunirsi e trovare un nuovo assetto. Già ad Agosto 2015 l’iscrizione fu formalizzata in extremis. Ci auguriamo che i tifosi biancorossi non debbano temere a breve ulteriori situazioni anomale.

POTENZA, VOTO 6: tra allenatori che vanno e vengono, momenti di buio totale e contestazione dei tifosi, la stagione dei rosso blu è scivolata via in maniera totalmente anonima. Anzi, nel finale di stagione, qualche passo falso di troppo, unito a dir la verità a qualche infortunio e squalifica di troppo, stava per giocare un brutto scherzo all’undici di Marra. Poi gli ultimi 5 punti conquistati negli ultimi 3 turni, hanno consentito ai lucani di ottenere almeno la salvezza. Per una piazza così blasonata, auspico per l’anno prossimo un campionato totalmente differente e un “Viviani” mai più così deserto.

TURRIS, VOTO 7: un’altra piazza importante di questo girone così affascinante. Il passato fatto di professionismo e gloria, ha lasciato ora spazio ad un presente pieno di insidie, così come insidioso si presentava questo girone all’inizio. La Turris con grande forza d’animo, ha affrontato questa avventura nel modo giusto, con grande sacrificio, con lo spirito della matricola, e non della squadra blasonata. A piccoli passi si è raggiunta la salvezza, obiettivo per questa stagione. Salvezza anche in questo caso arrivata in extremis, ma se in tante squadre hanno raggiunto la permanenza solo nell’ultimo incontro, significa che è stato un girone equilibratissimo, dove nessuno ha regalato niente. E alla Turris in particolar modo, se andiamo a vedere il suo cammino, nessuno ha regalato proprio nulla.

SAN SEVERO, VOTO 5: diventerà 6 in caso di salvezza, oppure 4 in caso di un’incredibile retrocessione. Incredibile perché questa squadra ad un certo punto stava facendo parlare di se perché sembrava essere le sorpresa del campionato. Addirittura si parlava di play off nella cittadina foggiana, proprio nel momento in cui è arrivato il crollo verticale che ha portato il San Severo nella zona calda della classifica. Troppe le sconfitte al “Ricciardelli” che doveva essere il fortino dei giallogranata, e che invece troppo spesso è diventato terra di conquista per le avversarie. Aver ritrovato il successo interno nelle ultime sfide contro Manfredonia e Picerno, ha portato almeno all’acquisizione del quintultimo posto, con la possibilità di giocarsi il play out in casa. Magra consolazione per una squadra che per ora ha letteralmente gettato alle ortiche la salvezza diretta.

SERPENTARA BELLEGRAOLEVANO, VOTO 6: inizialmente ha pagato lo scotto della neopromossa. Anzi, lo scotto della prima volta in una categoria così difficile, e un girone probabilmente inatteso per la compagine laziale. A fronte di un inizio mediocre, c’è stata poi una vera e propria rivoluzione, con tanti innesti sia nello staff sia nella rosa, e l’inizio di una nuova era. L’esperienza del mister Foglia Manzillo che questo girone lo conosceva bene, l’arrivo del ds Proietti, e tanti giocatori nuovi e certamente adatti al raggruppamento H, hanno consentito al Serpentara di operare un’incredibile rimonta. Peccato per qualche passo falso soprattutto interno, che hanno compromesso quella che poteva essere una salvezza diretta. Sarebbe bastato vincere uno solo dei 4 scontri diretti del girone di ritorno in casa, contro Picerno, Torrecuso, Turris o Potenza, per brindare alla salvezza diretta. Ma è anche vero che i punti persi in casa, il Serpentara se li è andati a riprendere in trasferta. Rimarrà epica l’impresa dello “Jacovone”, dove un Serpentara, dato per spacciato già prima di scendere in campo, ha ammutolito i quasi 10mila presenti, sfoderando una prestazione maiuscola e ottenendo una vittoria storica. Resta ora solo una possibilità di salvezza: andare al “Ricciardelli” di San Severo, e ripetere la prestazione offerta in campionato, con la quale i ragazzi dei presidenti Ferro e Falanesca, ottennero un’importante vittoria per 3-1.

AZ PICERNO, VOTO 5: l’inesperienza ha giocato un brutto scherzo alla squadra lucana, alla sua prima storica partecipazione nel campionato di Serie D. Il discorso è molto simile a quello già fatto anche per il Serpentara, solo che i laziali hanno avuto la capacità di capire prima cosa stava accadendo, e sono corsi ai ripari in largo anticipo rispetto al Picerno. Non è bastato poi un finale di stagione eccezionale, coinciso con l’arrivo di mister Arleo, per agguantare i play out. Mi auguro che il Picerno possa rientrare quanto prima in questa categoria, magari attraverso un ripescaggio, perché certamente facendo tesoro degli errori commessi quest’anno, potrà ripartire al meglio e diventare negli anni una realtà affermata della quarta serie. Sostanzialmente quello che ha fatto il Francavilla in Sinni negli ultimi 10 anni.

APRILIA, VOTO 4: dalla LegaPro all’Eccellenza, il passo è stato davvero breve per la squadra pontina. Premettendo che inserire la squadra laziale (a 40 km da Roma) in questo girone è stato davvero poco comprensibile, una volta capito che tipo di stagione e di girone bisogna affrontare, si doveva correre ai ripari e cambiare qualcosa. E invece si è proseguito con la stessa squadra che bene aveva fatto l’anno scorso nel girone G. L’esonero di mister Fattori, e l’arrivo di mister Venturi ha cambiato poco o nulla. La squadra ha lottato, ci ha provato, ma la sua giovane età molto spesso le ha giocato un brutto scherzo. E a Dicembre, se si voleva davvero salvare qualcosa, si doveva intervenire sul mercato. E invece nulla. Probabilmente questo atteggiamento della società, è stata una dichiarazione di resa non scritta, con la consapevolezza che la retrocessione in Eccellenza sarebbe stata un’ipotesi più che possibile.

GALLIPOLI, VOTO 3: ai giovani che si sono impegnati fino alla fine va fatto sicuramente un plauso. Ma tutto il resto è assolutamente da cancellare. Se l’era “Barba” aveva forse portato i gallipolini troppo in alto (Serie B) rispetto alla dimensione ideale del club, ora la retrocessione in Eccellenza è forse un punto troppo basso. Ma quando non ci sono programmi, non c’è organizzazione, e soprattutto non ci sono soldi da spendere, diventa tutto più difficile. Anzi, in questo caso credo impossibile. Mi auguro che almeno la squadra verrà iscritta al prossimo campionato di Eccellenza. Meglio fare un campionato regionale con dignità e un briciolo di certezze in più, piuttosto che un campionato nazionale fatto solo di sconfitte e figure barbine.