SINA: “LA SCONFITTA DI SERMONETA? NIENTE ALLARMISMI, LA STRADA E’ LUNGA…”

SINA: “LA SCONFITTA DI SERMONETA? NIENTE ALLARMISMI, LA STRADA E’ LUNGA…”

Dopo la sconfitta di coppa con il Sant’Elia Fiumerapido, per la Lepanto Marino di Santececca è arrivato domenica scorsa il primo stop in campionato dopo cinque vittorie in serie.

Il 2-1 incassato in terra pontina è stato dibattuto a Marino, quando la dirigenza ha riunito la squadra per analizzare i motivi di una sconfitta che ha creato le condizioni per il primo tentativo di fuga da parte dei rivali del Città di Ciampino.

Ai nostri microfoni è intervenuto il capitano marinese Edoardo Sina.

Storica bandiera del Ciampino, nella scorsa estate l’esperto calciatore castellano ha aderito al nuovo progetto calcistico di Stefano Bianchi.

Dalle sue parole trapela l’indiscutibile voglia di recitare un ruolo di primissimo piano nell’economia del Girone C di Promozione ed anche una velata, ma distinta, nostalgia dell’Arnaldo Fuso.

 

Sina, partiamo dalla stretta attualità.

Che spiegazione vi siete dati alle due recenti sconfitte?

“In entrambi i casi siamo stati rimontati.

In Coppa Italia vincevamo 2-0 ad una decina di minuti dalla fine e poi abbiamo subito un calo di concentrazione.

Una di quelle cose che nel calcio possono accadere.

Probabilmente siamo stati un po’ presuntuosi, perchè pensavamo di aver ormai archiviato la pratica.

Con il Sermoneta, che sapevamo essere una buona squadra, non siamo invece riusciti a chiudere la gara nonostante avessimo avuto delle buone occasioni per farlo ed alla fine siamo stati puniti.

Forse dobbiamo essere più cinici, ma siamo tranquilli.

I gol arriveranno”.

Nei giorni scorsi avete avuto un confronto con dirigenza e tecnico.

Può dirci com’è andata?

“Le parole del presidente Bianchi ci hanno fatto molto piacere e ci hanno caricato.

Sappiamo che abbiamo un organico competitivo per i massimi traguardi e quindi dobbiamo semplicemente lavorare per ottenere quanto ci auguriamo.

Il nostro è un gruppo solido e unito e la società non ci fa mancare nulla.

Nessun allarmismo, la strada è ancora lunga”.

Che rapporto ha con Mario Santececca?

“Il mister ha portato nuove idee di calcio e ci sta insegnando movimenti cui non eravamo abituati.

E’ un allenatore dalla grande esperienza e ci fidiamo di lui.

Il nostro gruppo veniva da un biennio con Vulpiani e Carletti, due persone eccezionali sotto ogni profilo.

Il cambiamento tra le due metodologie è stato evidente”.

Quest’anno, a differenza di quanto accadeva negli anni passati, a volte le capita di partire dalla panchina…

“Nel calcio può succedere di stare fuori, ma non è un dramma.

Le decisioni del mister vanno sempre rispettate”.

Sia sincero, ha metabolizzato l’addio a Ciampino?

“Ho vestito per vent’anni la maglia rossoblu.

A Ciampino ho lasciato un pezzo di cuore.

E’ triste pensare che dopo oltre mezzo secolo sia sparito un club che ha significato molto per tanta gente”.

Il Città di Ciampino, vostra rivale più accreditata, si trova ad essere l’unica realtà locale.

Questo la infastidisce?

“Assolutamente no.

Stanno lavorando molto bene nel settore giovanile e questo è importante, anche se mi è giunta voce che ragazzi, che prima vestivano la maglia del Ciampino, quest’anno hanno preferito non fare il salto della staccionata.

Credo sia dovuto al senso di appartenenza”.

Il fatto che loro siano la vostra antagonista dichiarata nella corsa al titolo cosa rappresenta per lei?

“E’ uno stimolo, non c’è dubbio.

Per noi è un derby, ma la rivalità è solo di natura calcistica.

Per loro c’è grande rispetto.

Siamo due squadre forti e mi auguro, anzi penso, che lotteremo fino alla fine del campionato”.

Se le ricordo che attualmente al Fuso gioca l’Almas, lei cosa mi risponde?

“Per l’Almas e la sua tradizione ho massimo rispetto, però non nego che vedere altri colori nel mio stadio mi fa male.

E’ triste pensare che lì sia finito tutto, dopo una storia così lunga e bella”.

Domenica tornerete al Fiore per affrontare la Pescatori Ostia fanalino di coda.

“Hanno buoni giocatori ed un passato glorioso.

In passato le partite contro di loro sono state sempre difficili, perchè chi indossa quella maglia in campo ha sempre messo il cuore per onorarla.

La classifica conta relativamente, dovremo fare attenzione.

Detto questo, noi dobbiamo e vogliamo assolutamente tornare alla vittoria”.

Vi aspettate qualche favore dal Garbatella, prossimo avversario del Città di Ciampino?

“Conosco poco il Garbatella, lo ammetto.

Favori non me li aspetto da nessuno.

Poi se ce lo fanno, ce lo prendiamo con piacere, per carità (ride)…”.