SPORTING CITTA’ DI FIUMICINO, INGIOSI AI SALUTI: “HO SOLO UN RIMPIANTO: QUEL GIORNO A MONTEFIASCONE POTEVA CAMBIARE LA NOSTRA STORIA…”

SPORTING CITTA’ DI FIUMICINO, INGIOSI AI SALUTI: “HO SOLO UN RIMPIANTO: QUEL GIORNO A MONTEFIASCONE POTEVA CAMBIARE LA NOSTRA STORIA…”

Archiviata con abbondante dose di rammarico la seconda esperienza consecutiva negli spareggi nazionali che potevano valere l’accesso in D, lo SFF Atletico (ex Sporting Città di Fiumicino) sta già progettando il proprio futuro.

Numerosi saranno i volti nuovi che abbracceranno il progetto tecnico di Raffaele Scudieri, mentre altri hanno già comunicato al club l’intenzione di volersi cimentare altrove.

Tra questi c’è Daniele Ingiosi, difensore centrale che in passato fece le fortune di Guidonia, Viterbese e Spoleto e che ha chiuso dopo una stagione e mezzo la propria parentesi sul litorale.

“Ho fatto questa scelta e penso sia giusto così, visto che la mia vita ormai si svolge in Umbria – conferma ai nostri microfoni Ingiosi – In questo momento provo comunque un gran dispiacere nel lasciare un ambiente che mi ha accolto benissimo e dei compagni splendidi come Di Fiandra, Neri, Bussi, Palermo, Sevieri e tutti i ragazzi più giovani.

Ne approfitto per ringraziare mister Scudieri, il dg Massimo Chierchia e Claudio Carelli, che personalmente non conoscevo ma che ha rappresentato una gradevolissima sorpresa.

Per me è stato un grande piacere lavorare con lui e scoprire la gran persona che è.

Un pensiero lo dedico anche all’ex presidente Del Greco, che lo scorso anno non ha mai mancato di farci sentire la sua presenza, alla nostra addetta stampa Francesca, sempre gentile ed educata, ed al nostro massaggiatore Daniele”.

Esaurito il doveroso capitolo dei ringraziamenti, Ingiosi torna con la memoria ai suoi diciotto mesi con la maglia del City.

“Questa squadra ha fatto due stagioni importanti, come certificano i 125 punti raccolti – analizza il difensore – Certo, potevamo e dovevamo fare di più in alcuni casi, ma restano anche gli aspetti positivi”.

Veder sfumare il traguardo più ambito ad un passo dal traguardo in due occasioni consecutive non può che venare il tutto d’amarezza.

“Tra l’eliminazione di dodici mesi fa per mano della Rignanese e quella dell’attuale stagione subita dal Pineto, probabilmente è stata più cocente l’ultima, anche se gli abruzzesi hanno comunque confermato di essere una buona squadra – commenta Ingiosi – Sono convinto che, se avessimo avuto a disposizione Marco Neri nelle due sfide, la musica sarebbe stata diversa, ma ormai è andata così.

Il rimpianto principale di questo biennio, tuttavia, per me resta un altro: la gara persa a Montefiascone l’anno scorso.

Eravamo in testa a tre giornate dalla fine e potevamo gestirla diversamente.

Peccato, perchè quel giorno sarebbe potuta cambiare la nostra storia…”.

Adesso per Ingiosi si riapriranno le porte del calcio umbro.

Dopo l’esperienza di qualche anno fa a Spoleto in Serie D, la sua esigenza di avvicinarsi a casa ha sollecitato l’interesse di più di un club tra Eccellenza e Promozione.

“La categoria non m’interessa particolarmente, cerco una squadra che mi consenta di tornare a Terni, dove vivo, e poi allenarmi – confessa ai nostri microfoni il centrale – Non nascondo che la proposta che mi stimola maggiormente, anche in ottica futura, mi è giunta dal Campitello, un club che vanta una grande tradizione a livello di settore giovanile e che fa parte del circuito dell?Udinese Academy.

Ho avuto modo di parlarne con il direttore sportivo Roberto Passagrilli e magari con loro potrei avere anche l’occasione di cominciare un percorso da allenatore con i ragazzi.

Vedremo, per ora non c’è ancora nulla di concreto…

Tornerò comunque con piacere a giocare in Umbria ed ovune andrò cercherò di mettere a disposizione tutto il mio impegno e la mia professionalità.

Lì le squadre cercano maggiormente una fluidità di manovra rispetto alle formazioni laziali, più dedite all’agonismo.

In più posso dire che in quella regione tutto il contorno è più sano e non si verificano mai situazioni eclatanti in campo nè tantomeno sugli spalti”.

Ingiosi ha poi le idee chiare su cosa infilare nella sua valigia del calcio laziale e su cosa invece lasciare volentieri qui da noi.

“Del movimento calcistico laziale farò volentieri a meno di tante persone che gravitano nella nostra regione – dice senza mezzi termini il giocatore – Quando ero a Viterbo, ma anche ai tempi di Rieti, ho notato che c’era gente pronta a gettar fango su di noi, senza curarsi della tradizione di quelle due società e dei suoi tifosi.

In Umbria cose del genere francamente non le ho mai riscontrate.

Tra gli aspetti che invece mi mancheranno ci sarà invece il poter affrontare ogni settimana tanti amici, ragazzi che a diciotto anni erano in squadra con te e che magari la domenica ti ritrovavi di fronte con moglie e figli”.