SPQV Velletri, il direttore generale Di Lello presenta il progetto

SPQV Velletri, il direttore generale Di Lello presenta il progetto

Dopo la salvezza ottenuta lo scorso anno nel campionato di Promozione, l’ SPQV Velletri vorrà sicuramente alzare l’asticella delle proprie ambizioni.

I rossoneri del presidente Andrea Tetti stanno costruendo una dirigenza di altissimo livello, per competenza e professionalità, in grado di organizzare i castellani al meglio in vista della prossima stagione sportiva.

Tra le figure presenti in società, spicca senz’altro il direttore generale, Mauro Di Lello, figura di altissimo spessore per il suo grande passato nel calcio giocato professionistico e come dirigente, specialmente nell’ambiente della federcalcio maltese.

Un curriculum davvero invidiabile quello del direttore, che si estende ben oltre i confini nazionali, per sfociare nei grandi ambienti dello sport internazionale.

Proprio con quest’ultimo, svisceriamo i vari argomenti, calcistici e non solo, sulla realtà del Velletri, in vista della stagione sportiva 23/24.

Buongiorno direttore, da dove nasce il tuo incontro con il Velletri e perchè hai deciso di sposare questo progetto? 

“Circa due anni fa, Vincenzo Proietti, ex scout della SS Lazio e uomo di fiducia, al tempo, del DS Governato e di mister Zoff, mi ha introdotto nella realtà della SPQV Velletri, presentandomi al presidente, Andrea Tetti. 

Fin da subito, a livello empatico, si è stabilito un bel rapporto tra il presidente e il sottoscritto. Approfondendo la nostra reciproca conoscenza, abbiamo trovato molto punti in comune, che definiscono il nostro amore per questo sport. 

In particolare, ci unisce la visione per un progetto di sviluppo sul territorio, con il fine di giungere, con il tempo necessario, ad essere sempre più professionali. 

Dopo aver osservato le dinamiche locali ed esteso le conoscenze con i membri del direttivo, mi sono reso conto del reale potenziale sportivo che si cela dietro il territorio di Velletri. 

Tale consapevolezza viene confermata, quando il Presidente mi ha mostrato l’investimento privato che sta realizzando. L’obiettivo è di poter disporre di un complesso sportivo per la completa formazione calcistica della SPQV Velletri e permettere un vero e proprio progetto di crescita e sviluppo per i giovani talenti di Velletri e dei territori limitrofi. 

La volontà è quella di perfezionarsi nel tempo. I grandi progetti si realizzano, tra tante difficoltà, mantenendo sempre, con determinazione, la linea tracciata fin dal principio.”

Dopo aver analizzato la realtà del progetto, cosa manca, dunque, per innalzare il livello e quali sono le basi solide e già fertili, da cui pensi che si possa ripartire? 

“Attualmente, il club è molto organizzato, con i ruoli chiave definiti e ricoperti da persone che, negli anni, hanno sempre ottenuto grandi risultati, evidenziando la loro professionalità a beneficio del club. 

Quello che stiamo facendo per cercare di innalzare il livello della società, che parte da un’ottima base, è dare una programmazione di medio-lungo termine, curando i dettagli e cercando di snellire alcune procedure per facilitare molti compiti all’interno dell’Associazione. 

Le macroaree, quali, attività di base, l’agonistica e la prima squadra, nel loro insieme, sono da considerarsi un punto sano, dove poter impostare un piano di crescita, su cui erigere una corretta ripartenza. “

 

Date le tue innumerevoli esperienze nel calcio maltese e non solo, che tipo di bagaglio di porti con te e come pensi potrà essere utile alla SPQV Velletri? 

“Negli anni, ho avuto la fortuna di vivere un’ampia moltitudine di esperienze all’interno del settore del calcio. Sono stato un calciatore professionista, General Manager di un club di Premier maltese e rappresentante della Federazione calcio di Malta in Italia. 

Questo percorso mi ha permesso di assimilare le necessarie qualità agonistiche, manageriali e politiche, per completare una corretta formazione in questo ambito. 

Il mio auspicio è di poter mettere a disposizione tali competenze con l’obiettivo di migliorarsi sempre.”

 

Quali saranno le prime mosse in vista del prossimo anno? C’è qualche novità in programma? 

“Abbiamo iniziato un restyling nella comunicazione interna, direzionando le informazioni, esclusivamente verso l’area di competenza. 

Stiamo creando un format di Academy molto innovativo, che possa essere attrattivo e allo stesso tempo, formativo per i giovani calciatori. Abbiamo l’ambizione di creare un centro di rilievo internazionale, ovviamente con il tempo necessario.

Per la prima squadra, stiamo tracciando un progetto giovani. Siamo convinti che i nostri ragazzi abbiano tutte le caratteristiche per emergere in questo campionato. Per alcuni di loro, li aspetterà un roseo futuro calcistico.”

Infine, facciamo un tuffo nel passato e alle tue esperienze nel calcio professionistico, che sono sempre fondamentali da trasmettere anche nel mondo del calcio dei dilettanti. 

“Da calciatore, ho avuto la fortuna di vivere una formazione giovanile di assoluto rilievo. Tra Lazio, dove sono stato nove anni, sette nel settore giovanile e due in prima squadra, e le nazionali giovanili. 

Questo mi ha concesso il lusso di avere le basi tecniche e caratteriali, su cui ho potuto costruire la mia carriera da professionista. “

Se non sbaglio, c’è stato anche un incrocio con il nostro direttore, Raffaele Minichino, sui campi del calcio giocato?

“Nei quindici anni da calciatore, ho avuto modo di condividere un’esperienza con il direttore, Raffaele Minichino e a lui devo la possibilità del mio approdo sul territorio maltese. Il mio rispetto per la sua persona perdura nel tempo.”

A cura di Francesco Mancini