STAFFA: “CIVITAVECCHIA E’ RIMASTA SCOTTATA IN PASSATO, A NOI IL COMPITO DI CANCELLARE I PREGIUDIZI”

STAFFA: “CIVITAVECCHIA E’ RIMASTA SCOTTATA IN PASSATO, A NOI IL COMPITO DI CANCELLARE I PREGIUDIZI”

Serenità e consapevolezza.

Gian Luigi Staffa, salito sul cassero di prua del vascello civitavecchiese a metà della scorsa stagione, scruta l’orizzonte alla ricerca del porto desiderato.

La prima stagione si è conclusa positivamente: dopo il suo arrivo e gli innesti dicembrini, la squadra ha raggiunto la salvezza con ampio anticipo, accarezzando anche, per qualche settimana, l’idea di poter agganciare obiettivi più nobili.

Quest’anno è un’altra storia: il club nerazzurro ha immediatamente manifestato la volontà di alzare l’asticella ed una buona percentuale di addetti ai lavori inseriscono i tirrenici nel novero delle formazioni in grado di tagliare per prime il traguardo.

Le prime tre partite sono finite in archivio con il segno +, anche se resta il rammarico per la sconfitta con la Valle del Tevere.

“E’ ancora presto per tracciare un primo bilancio del torneo – sottolinea il tecnico nerazzurro – Siamo certamente soddisfatti per i due successi esterni ed ovviamente meno per la sconfitta contro la squadra di Scaricamazza.

Non abbiamo fatto drammi comunque.

Sappiamo che questo sarà un campionato molto equilibrato e siamo ancora agli inizi”.

Le possibili insidie sono peraltro visibili e Staffa non fatica ad indicarle.

“Il fatto che ci sia gente che inserisce il nome del Civitavecchia tra quelli delle papabili vincitrici del campionato fa piacere e di certo non ci tiriamo indietro – riflette l’allenatore – Quest’anno siamo riusciti a spendere qualcosina in meno rispetto alla passata stagione, ma siamo consapevoli di disporre di un buon organico.

Le nostre concorrenti?

Se non dovessimo vincere noi, vedo molto bene l’Astrea che ha un parco-giocatori importante, poi SFF Atletico, Ladispoli, Cre.Cas. e Vigor Acquapendente.

Ripeto, noi proveremo ad essere competitivi fino in fondo, tenendo ben presente che sarà un torneo molto equilibrato”.

A partire da domenica prossima, in occasione della sfida interna con La Sabina di Rodolfi, il Civitavecchia godrà peraltro di un’arma in più, potendo tornare a giocare al Fattori.

Sull’apporto dei tifosi, Staffa ha le idee chiare.

“Avendo indossato questa maglia anche da calciatore, conosco benissimo la piazza – sottolinea il tecnico – In passato ho vinto un campionato ed una Coppa Italia qui, ma a molti non interessa ciò che hai fatto in passato.

Purtroppo questa piazza è rimasta scottata per mille vicende accadute nel corso degli ultimi anni e adesso i pregiudizi fanno parte della stessa atmosfera che si respira.

Toccherà a noi scalfire lo scetticismo e portare i tifosi dalla nostra parte”.

La gara con i reatini si preannuncia ricca d’incognite.

“Hanno rinforzato la squadra la settimana scorsa e vengono da una convincente vittoria ai danni della Boreale – ammette Staffa – Molti giocatori confesso di non conoscerli e non li scopriremo prima di domenica.

Per quanto ne sappiamo, adesso potrebbero anche essere la squadra più forte del torneo”.

Nel frattempo, le prime uscite hanno offerto chiavi di lettura parziali, ma comunque interessanti sul conto dei nerazzurri: una certa facilità a trovare la via del gol, abbinata però a qualche amnesia di troppo nel reparto difensivo.

Senza trascurare i tre cartellini rossi incassati in altrettante partite.

“I numeri sono questi e di certo non mentono, ma vanno comunque letti e spiegati – dice l’allenatore – Delle sei reti che abbiamo incassato cinque sono arrivate da calcio piazzato ed una è stata un eurogol del capitano della Valle del Tevere, Fiorentini.

Chiaramente dobbiamo lavorare sull’attenzione in certi frangenti della partita, ma le reti subite non sono arrivate a causa di errori tattici.

Per quanto riguarda i tre cartellini rossi, qualcuno potrebbe essere indotto a pensare che siamo una squadra rissosa, ma non è così.

Vanno contestualizzati.

Uno è stato causato da un fallo da ultimo uomo, l’altro per un fallo tattico e l’ultimo per un intervento con la mano a centrocampo che, tuttavia, non ha interrotto un’azione pericolosa e dunque è stato interpretato dall’arbitro.

Piuttosto, stiamo aspettando che i nostri giocatori più esperti entrino in condizione perchè adesso stanno ancora patendo il post-preparazione.

Mettiamola così: giocare in dieci nelle prime partite è stato un buon allenamento e ci ha permesso di migliorare la forma (ride)…”.

Domenica nel Girone A di Eccellenza andrà in scena lo scontro diretto tra le attuali prime della classe.

“Mi aspetto una gara abbastanza equilibrata, anche se credo che alla fine vincerà lo SFF Atletico perchè in questo periodo sta giocando sulle ali dell’entusiasmo – ipotizza Staffa – Il Ladispoli però è una buona squadra ed alla fine del torneo non sono affatto sicuro che chiuderà alle spalle della squadra di Scudieri”.

A cinquantadue anni, Staffa possiede ormai una robusta esperienza di calcio.

“Da giocatore rimpiango di non esser riuscito a fare il professionista anche se, a modo mio e pur tra i dilettanti, da professionista ho sempre agito e sono riuscito a togliermi tante soddisfazioni.

Una punta di dispiacere c’è, così come ti dispiace sempre quando decidi di smettere con il calcio giocato – chiude l’allenatore nerazzurro – Anche da allenatore mi sono tolto delle soddisfazioni ed ho combattuto mille battaglie.

Per qualcuno un bravo allenatore è solo colui che vince i campionati.

Io la vedo diversamente: puoi dire di aver fatto bene il tuo lavoro, anche quando riesci a far crescere i ragazzi ed a trasmetter loro qualcosa”.