TOR DI QUINTO, SCHIAVI FA IL PUNTO: “CON LA LODIGIANI SFIDA IMPEGNATIVA, MA NON FONDAMENTALE”

TOR DI QUINTO, SCHIAVI FA IL PUNTO: “CON LA LODIGIANI SFIDA IMPEGNATIVA, MA NON FONDAMENTALE”

A cura di Vincenzo Ricciardi

 

 

Sta per arrivare un altro week-end di calcio giovanile davvero entusiasmente.

Nel girone B della categoria Giovanissimi a tenere banco è la super-sfida tra la Lodigiani capolista e il Tor Di Quinto di mister Schiavi, terzo in classifica a due punti dai biancorossi e dalla Vigor Perconti.

Il tecnico del club di via del Baiardo però non vuole sentir parlare di sfida fondamentale: “Non è una gara da dentro o fuori, il campionato è talmente lungo che è ancora presto per parlare di sfida cruciale. Sarà sicuramente una partita impegnativa perché davanti abbiamo un avversario attrezzato – esordisce Schiavi- La formazione di mister Santucci è sicuramente una delle più accreditate alla vittoria finale, ma abbiamo voglia di far bene e giocheremo la nostra gara”

Un inizio positivo per il Tor Di Quinto, miglior difesa del girone e terzo posto in classifica dietro le due rivali sopracitate.

“Abbiamo cominciato abbastanza bene quest’anno – racconta mister Schiavi–  anche se a volte abbiamo avuto un po’ troppi alti e bassi come la sconfitta casalinga contro l’Atletico 2000 che, anche se a mio avviso immeritata, ha dimostrato come in questo campionato non si può mai abbassare la guardia”

Sacrosante le parole dell’allenatore rossoblu: i dati infatti dicono che le uniche tre reti subite dalla sua squadra sono coincise con le uniche due partite non vinte (1-1 con il Racing e 1-2 con l’Atletico 2000).

Allenatore rossoblu che non intende però fare grossi proclami per questa stagione: “Ci sono squadre nettamente più attrezzate di noi, non ci montiamo la testa.

Sappiamo quali sono le nostre qualità e proveremo a fare il più possibile, ma senza stress”

Se ti chiami Tor Di Quinto però, è normale avere gli occhi puntati addosso, soprattutto dalle squadre professionistiche che spesso attingono dal vivaio del club del presidente Testa per rinforzarsi.

Sappiamo di avere tanti giocatori sotto osservazione, come Celesti ad esempio – ammette SchiaviMa io credo che questa sia un’età critica e a cui non bisogna parlare di professionismo.

Nei Giovanissimi i ragazzi sono ancora nel pieno dello sviluppo fisico e mentale, è un’età molto difficile per loro e non bisogna caricarli troppo di aspettative e illusioni, ma lavorarci sodo e con pazienza.

Può capitare che un giocatore a questa età non sembri pronto e magari fra due anni cresce sia fisicamente che mentalmente.

Credo, dunque, che per mandarli nei club professionistici sia meglio aspettare un paio di anni, quando fanno gli Allievi, a meno che non si trova il talento puro che risalta agli occhi e che merita subito il grande passo”.