A cura di Roberto Matrisciano
Promozione Girone C
Da poco approdato nell’ambiziosissima UniPomezia del Presidente Valter Valle, Erik Laghigna ha dimostrato subito le sue doti tecniche e caratteriali, rendendo subito l’idea delle sue enormi potenzialità.
Nonostante sia ancora molto giovane, l’attaccante nato a Treviso ha già avuto molte esperienze in giro per l’Italia, avendo anche l’occasione di metter piede nella patria del calcio, quell’Inghilterra di cui ancora parla con ammirazione e a tratti anche con malinconia, ricordando i brividi che provocava lo stadio pieno all’entrata in campo dei giocatori.
A Dicembre ecco arrivare una nuova sfida, arrivederci Eccellenza e benvenuta Promozione, la categoria che lo vide trionfare due anni fa con il Nettuno di Catanzani, contribuendo al successo con il suo marchio di fabbrica, il gol.
Ecco le parole del neo attaccante dell’UniPomezia Virtus, vincitore del premio “Top Player di Promozione” della scorsa settimana.
Erik, innanzitutto parlaci della tua nuova squadra e del tuo approccio con i nuovi compagni.
Che ambiente hai trovato all’UniPomezia?
” È stato un grande inizio, sia a livello di risultati che d’intesa con i nuovi compagni.
Con il gruppo mi trovo splendidamente, e fin dal primo giorno mi hanno accolto benissimo.
È un gruppo di ragazzi molto unito, compatto.
Poi tutto diventa più facile perché l’UniPomezia sembra una società di ben altra categoria.
Ha un’organizzazione tale che non si trova neanche nei club di Serie D, è attrezzatissima per quanto riguarda il materiale e al giocatore non fa mancare davvero nulla, ed io delle persone ed una struttura societaria così seria e professionale non le ho mai riscontrate in nessun’altra parte.
Il calciatore si sente al centro dell’attenzione perché fa parte di un progetto concreto, e questo non fa altro che alzare il morale di ognuno di noi ed aumentare lo stimolo a dare sempre il massimo ogni volta che scendiamo in campo “.
Sotto il profilo tecnico e caratteriale, che idea ti sei fatto della squadra in queste prime giornate?
” Siamo una squadra quadrata che sa quello che vuole e come prenderselo.
Sappiamo dove vogliamo arrivare e siamo determinati a conquistare la promozione in Eccellenza ad ogni costo.
La dimostrazione ce l’ho avuta Domenica contro la Lupa Frascati, in un match bloccato e giocato meno bene di altre volte, ma che abbiamo portato a casa all’ultimo minuto.
Molto spesso capita che la squadra favorita si innervosisca a non trovare la via del gol, specialmente in un match dove si creano nitide palle gol e non si riesce a sfruttarle, ma noi tutti siamo stati impeccabili nell’affrontare questa situazione.
Abbiamo mantenuto i nervi saldi e non ho visto un solo compagno rimproverarne un altro, ma solo incoraggiamenti e tanta concentrazione e determinazione per arrivare alla vittoria finale, e questo è stato un segnale di grande maturità che mi fa capire che la strada imboccata sia quella giusta per il successo “.
Dopo i seguenti colpi di mercato, il Girone C sembra davvero quello più duro, e alcuni addetti ai lavori sostengono che ci sono squadre già adatte all’Eccellenza, come voi ad esempio e il Real Colosseum.
Tu che idea ti sei fatto delle vostre rivali?
” Io penso che in linea di massima non ci sia più tanta differenza tra il campionato di Promozione e quello di Eccellenza.
Soprattutto negli ultimi anni l’impressione è che il distacco si sia assottigliato, poi, fattore da non sottovalutare, in Promozione si schiera anche un Under di meno.
Sono d’accordo sul fatto che il nostro girone sia molto difficile, con squadre importanti e che si sono anche rinforzate.
Il Real Colosseum non mi ha impressionato molto fino ad ora, anche se tra le sue fila annovera giocatori di notevole importanza e qualità e sicuramente sarà un avversario ostico fino alla fine, così come il Nuova Florida che sta facendo delle grandi cose “.
Sul nostro sito sei stato votato come il migliore della settimana scorsa.
Questo premio rende subito l’idea del forte impatto che hai avuto nella tua nuova squadra…
” Mi ha fatto molto piacere, ma in uno sport di squadra i premi personali vanno divisi sempre con i compagni, perché è merito loro se riesco a segnare e ad ottenere premi come questo.
Sono dell’idea che un calciatore si possa sempre migliorare, ma penso di aver avuto fin da subito il giusto approccio con la maglia dell’UniPomezia e le prime prestazioni sono li a dimostrarlo “.
Tu sei nato e cresciuto a Treviso, dunque i primi passi calcistici li hai mossi nel Nord Italia.
Si gioca un calcio diverso rispetto al Centro Italia?
” Qui il calcio è più duro, si cerca più il contatto fisico, mentre lì si cerca di più la giocata, il tocco di fino.
In poche parole qui non si disdegna la tecnica ma si usa giocare anche in maniera dura, al Nord è un calcio più elegante “.
Ma tu hai anche vissuto un’ esperienza all’estero a dir poco gratificante.
Raccontaci del tuo approdo in Inghilterra, precisamente nell’Oldham Athtletic
” È stata un’avventura fantastica, piena di emozioni e ricordi positivi.
È vero che sotto il profilo professionale le cose non sono andate come volevo, e l’infortunio subito non ha agevolato le cose in merito.
La proprietà ha poi fatto altre scelte, non seguendo più la linea giovane su cui aveva puntato in precedenza.
Resta comunque dentro me una gioia pazzesca e tutt’ora provo delle emozioni indescrivibili per aver toccato con mano cosa vuol dire fare parte di un calcio come quello inglese.
Quando entravamo in campo, sentire e vedere tutte quei tifosi a pochi metri di distanza mi provocava dei brividi particolari.
Lo stadio era pieno, eravamo in Serie C ma sembrava di essere in Serie A per l’atmosfera che si respirava “.
In questa già lunga carriera, qual’è stato l’allenatore con il quale ha legato di più, e il gruppo con il quale ti sei trovato più a tuo agio?
” Quello attuale qui all’UniPomezia, come accennavo in precedenza, è un gruppo straordinario e non posso non metterlo tra i miei preferiti.
Poi mi sento di annoverare anche quello del Città di Marino, dove mi sono trovato benissimo.
C’era un entusiasmo contagioso e mi divertii davvero molto.
Per quanto riguarda gli allenatori, penso che sia davvero una bella domanda, dove rispondere non è facile, perché ce ne sono stati vari con cui mi sono trovato bene..
Innanzitutto ci tengo a sottolineare che il rapporto con l’attuale tecnico Fabrizio Mancini è stato ottimo fin dalle prime battute, ed anche se ci conosciamo da poco si è creato subito un buonissimo feeling.
Poi come dimenticare mister Vallone ai tempi dell’Aprilia quando disputai il campionato Juniores Nazionale.
Ricordo che feci tantissimi gol, ma quello che mi trasmise lui è rimasto tutt’ora dentro me, e se sono cresciuto caratterialmente lo devo a lui.
Ero giovane, ma è stato bravo a darmi quell’inquadratura mentale, quella disciplina che occorre se si vogliono ottenere risultati nella vita e nello sport.
Altro tecnico che porto nel cuore è Angelo Rinaldi, ora al Racing Club come dirigente.
Mi allenò quando ero con gli Allievi, ha sempre puntato su di me dandomi sempre la fiducia che un calciatore spera di ricevere dal proprio allenatore.
Tra noi c’è sempre stato un buonissimo rapporto, tutt’ora infatti ci sentiamo e in Estate ci vediamo anche al mare.
Infine, ma non per importanza, ecco il tecnico Mancini, omonimo del mio attuale allenatore.
Lui, sia per bravura che per le emozioni che mi ha trasmesso è stato un maestro che non dimenticherò mai “.
Con il rientro di Morelli potresti agire anche da seconda punta, oppure darti il cambio con lui.
Qual’è il tuo ruolo preferito?
” A me piace giocare da prima punta, e la partita con il Real Colosseum all’esordio ha risaltato questa mia caratteristica, ma ho anche le capacità e il piacere di girare intorno all’attaccante e agire da seconda punta o di cercare la profondità.
Sono a disposizione della squadra e il modulo tattico non mi interessa.
L’importante è fare gol per aiutare la squadra a vincere “.
Qual’è il tuo obiettivo per il 2016?
” È quello di vincere, sono ambizioso come lo è la società e non potrebbe essere altrimenti.
Mi impegnerò a rendere il più felice possibile l’UniPomezia, proprio come hanno fatto tutti loro con me da quando sono arrivato “.