Valle del Tevere, capitan Fiorentini rompe gli indugi: “Coppa o campionato? Possiamo vincere entrambi, e sul mercato dico che…”

Valle del Tevere, capitan Fiorentini rompe gli indugi: “Coppa o campionato? Possiamo vincere entrambi, e sul mercato dico che…”

Da quattro anni è sempre lì, solido come una quercia in mezzo alle intemperie ma anche trafitto dai raggi di sole degli ultimi mesi.

D’altronde, su un capitano vero puoi sempre contarci e lui difficilmente ha fallito una prova da quando è approdato a Forano.

Jody Fiorentini si gode lo straordinario momento di forma della Valle del Tevere, ma non perde lucidità d’analisi all’indomani di una giornata che all’undici di Scaricamazza ha dato modo di recuperare due punti su entrambe le avversarie più quotate e di lasciarsi alle spalle altre concorrenti pericolose.

Tra meno di due giorni ci sarà il ritorno degli ottavi di coppa, una formalità o quasi visto il 5-1 rifilato al Morolo all’andata, poi si comincerà a pensare ai durissimi scontri diretti che segneranno la fine del 2016 e l’inizio del 2017.

E che l’anno che verrà sia foriero di gioie e soddisfazioni dalle parti del Comunale cominciano a sperarlo in tanti perchè, come dice il capitano, “si fa presto ad abituarsi alle vittorie”

 

Jody, partiamo da ieri.

L’Astrea la conoscevate già bene per averla affrontata in Coppa Italia, eppure avete dovuto faticare parecchio per domarla…

“Nel momento in cui Peppe ha sbagliato il calcio di rigore, per un attimo abbiamo avuto la sensazione che fosse una domenica strana.

Era però una giornata troppo importante, sapevamo che, vincendo, avremmo recuperato punti a qualcuno.

A quel punto, siamo rientrati in campo per dare tutto ciò che avevamo: Fagioli è stato autore di una doppietta, poi Federici ha chiuso la partita.

Direi un’ottima prestazione da parte nostra”.

Ciò vi ha permesso non solo di recuperare due punti a SFF Atletico e Cre.Cas. che si sono annullate a vicenda, ma anche probabilmente di tagliar fuori dalla lotta un’avversaria pericolosa come la stessa Astrea.

Per usare una metafora, avete fatto il bambino con i baffi.

“Esatto, può essere stata una giornata importante per noi, però restiamo con i piedi per terra.

Noi siamo partiti per disputare un buon campionato e siamo consapevoli delle nostre potenzialità.

I conti però li faremo alla fine”.

fiorentini-valle-del-tevere

Pur conoscendo la qualità della vostra rosa, gli addetti ai lavori hanno esitato inizialmente ad inserirvi tra le favorite.

Invece avete avuto un grande approccio anche nella categoria superiore.

“Durante l’estate abbiamo svolto un mese di preparazione ed è stato importante perchè ci siamo conosciuti ancora meglio ed è cresciuta in noi la consapevolezza di avere delle qualità importanti.

Personalmente mi aspettavo che la squadra potesse disputare un torneo importante, sapevo che potevamo essere tra le prime tre.

La scorsa stagione ci ha trasmesso una certa mentalità vincente e, quando vinci, ci prendi gusto”.

A breve affronterete Cre.Cas e SFF Atletico.

Tra le due chi giudichi superiore?

“Senza nulla togliere al Cre.Cas., che pure è un’ottima squadra, penso che lo SFF Atletico abbia qualcosina in più a centrocampo ed in attacco.

Inoltre, parliamo di una squadra che nelle ultime due stagioni ha disputato i play-off per accedere alla categoria superiore e che è stata costruita anche per affrontare un campionato di Serie D, in caso di ripescaggio.

Noi non vediamo l’ora di affrontare queste due squadre.

Credo che quelle partite ci diranno realmente chi siamo e dove possiamo arrivare”.

Nel mezzo però ci sarà anche da pensare alla Coppa Italia, visto che avete già un piede e mezzo nei Quarti di Finale.

Se dovesse presentarsi la necessità di operare una scelta, su quale dei due obiettivi puntereste?

“Come sappiamo, la Coppa Italia di Eccellenza non è come quella di Promozione che dà immediato diritto ad un posto nella categoria superiore.

Sicuramente però è un obiettivo che interessa alla società e, di riflesso, anche a noi, perchè aumenta prestigio e visibilità.

Onestamente non mi sento di scegliere, anzi dico che dobbiamo cercare di arrivare fino in fondo ad entrambe le competizioni”.

BIANCHI VALLE DEL TEVERE
Alessio Bianchi

Tu sei stato testimone oculare della crescita della Valle del Tevere in questi anni.

Che giudizio ne dai?

“Il club è senza dubbio cresciuto molto e di questo mi sento di riconoscere un buon merito all’operato di Alessio Bianchi che, dalla scorsa stagione, svolgendo una doppia funzione di direttore sportivo e calciatore, ha portato in dote mentalità e giocatori importanti”.

Una crescita esponenziale ed un processo di maturazione che investono anche la tua persona.

“E’ vero, nelle ultime stagioni sono cresciuto molto e credo di aver raggiunto la piena maturità calcistica.

Merito di un ambiente che mi ha aiutato tanto e delle esperienze accumulate in questo periodo.

Per tre anni siamo arrivati ad un soffio dal salto di categoria ed alla fine ci siamo riusciti.

Tutto questo è stato formativo e stimolante”.

Spesso citi la parola “mentalità”.

Sostanzialmente che cos’è la mentalità per te?

“Mettiamola così: se un anno vinci, provi delle sensazioni incredibili.

Ci prendi gusto, ecco.

Quando si assapora il gusto del successo e l’anno successivo arrivi terzo o quarto, la cosa non ti garba per niente.

Questa per me è mentalità.

Sai cosa mi piace in particolare di questa squadra?

Il fatto che giochiamo sempre per vincere, senza fare calcoli.

Massimo rispetto per tutti, intendiamoci, però io credo che, se noi giochiamo come sappiamo, la maggior parte delle squadre di questo girone le battiamo “.

scaricamazza
Stefano Scaricamzza

Assegna un aggettivo a Stefano Scaricamazza.

“Pignolo, anzi molto pignolo.

Il mister è una persona puntigliosa anche sulle piccole cose.

Ormai lo vivo quotidianamente da quattro anni ed anche lui è migliorato tantissimo.

 

 

All’inizio era normale che potesse commettere degli errori, aveva appena cominciato.

Ora però posso dire senza problemi che è uno dei migliori tecnici che abbia mai avuto.

Dalla squadra vuole e spesso ottiene il massimo”.

Che rapporto hai con il Presidente De Santis?

“Ottimo, poco da aggiungere.

Il Presidente è una persona splendida e sempre pronta a parlare con tutti noi ed aiutarci in caso di problemi.

Lui la squadra la vive sulla sua pelle.

Enzo De Santis Presidente Valle Del Tevere
Enzo De Santis Presidente Valle Del Tevere

E’ il primo a soffrire quando le cose non vanno bene ed a giore quando funzionano per il verso giusto.

Sono contento di averlo incontrato, ha progetti importanti per questo club e sono sicuro che nel giro di un paio d’anni porterà la Valle del Tevere in Serie D”.

Ispirate simpatia anche perchè siete una realtà multiculturale…

“In squadra abbiamo quattro compagni originari del Gambia, tutti ottimi ragazzi.

Inizialmente si sentivano un po’ in disagio con noi e se ne restavano in disparte, mentre ormai sono pienamente integrati.

Tutti danno il 100% quando sono chiamati in causa.

Ieri, ad esempio, Mamarang, che fin qui aveva trovato poco spazio, è stato autore di una grande prestazione”.

Jammeh è in prova a Perugia.

Per te è pronto per il grande salto?

“Sicuramente Tam possiede delle grosse qualità e per come si allena meriterebbe altri palcoscenici.

Gli manca solo un pizzico di cattiveria agonistica in più.

Noi lo sproniamo di continuo a mettercela e devo dire che lui ci sta lavorando tantissimo”.

Facciamo un gioco: indossa per un attimo i panni di Bianchi e valuta con occhio critico la situazione.

Siete a due punti dalla capolista e tra una decina di giorni si riapre il mercato.

Intervieni o lasci tutto com’è?

“Io sono dell’opinione che, quando si fa così bene, qualsiasi intervento potrebbe avere risvolti positivi o negativi.

In questo caso, oltre al calciatore andrebbe valutato attentamente l’uomo che inserisci in uno spogliatoio già rodato.

Io penso che la squadra stia bene così com’è.

Non dimentichiamoci che recupereremo gente come Castellano e Renelli e che davanti abbiamo un certo Neri che sin qui è stato condizionato da un infortunio pesante, ma che nella seconda parte della stagione certamente ci darà un contributo importante.

Senza dimenticare gli ottimi giovani di cui disponiamo.

No, tutto sommato, credo sia meglio lasciare al direttore le sue mansioni (ride)…”.