VIGILIA DI COPPA ITALIA, 50 SFUMATURE DI GAGLIARDUCCI: “PARTIAMO CON LA CONSAPEVOLEZZA DI POTERCELA FARE”

VIGILIA DI COPPA ITALIA, 50 SFUMATURE DI GAGLIARDUCCI: “PARTIAMO CON LA CONSAPEVOLEZZA DI POTERCELA FARE”

A cura di Tia Colantuono.

 

Secondo round.

Mancano poco meno di 24 ore al fischio d’inizio del return match di Coppa Italia tra Lanusei ed Albalonga.

All’andata i biancozzurri hanno disputato un’ottima gara e allo stesso tempo sprecato moltissime occasioni che gli avrebbero permesso quanto meno di presentarsi al Lixius con una dote di certo maggiore dell’ 1-0 siglato da Scacchetti.

Al di là delle polemiche che non sono mancate, causa una direzione arbitrale a dir poco mediocre, la qualificazione resta apertissima.

Forti del successo maturato in Campionato ai danni del Gaeta, riusciranno gli undici di mister Gagliarducci ad imporsi tra le mura amiche della compagine sarda?

Al “Vichingo”, come si è soliti definirlo per grinta e carattere da combattente, l’arduo compito di scrivere un’altra pagina di grande calcio, nel giorno in cui, singolare coincidenza, si troveranno l’una contro l’altra a contendersi uno storico primato la Lupa Castelli Romani e la Viterbese, di cui è stato, seppur in vesti diverse, un assoluto protagonista.

Ci attende dunque un mercoledì “amarcord”, targato Cristiano Gagliarducci, a cui non si può mancare.

 

Mister, siamo alla vigilia di una trasferta impegnativa.

Qual è lo stato d’animo del momento?

“Partiamo con la consapevolezza di poter far bene, siamo tranquilli, lo stato d’animo è quello giusto”.

Nelle interviste post gara di andata ha definito quella contro il Lanusei come la migliore prestazione conseguita dalla squadra sotto la sua gestione.

L’1 a 0 è un risultato che vi sta stretto?IMG_2462

C’è qualcosa da recriminare o gli errori sono stati di qualcun altro?

“Senza alcuna ombra di dubbio è stata la nostra miglior partita, il risultato forse non è veritiero, ma penso non ci sia nulla da recriminare, quando si creano così tante occasioni e la palla non entra in rete non è colpa di nessuno.

Avremmo sicuramente potuto essere più incisivi sotto porta, ma sono soddisfatto di quanto fatto dai ragazzi.

Di errori ne sono stati commessi molti, forse troppi, l’arbitraggio ho condizionato negativamente la partita, confido per domani in una terna arbitrale competente altrimenti rischiamo di fare un viaggio a vuoto”.

La qualificazione resta apertissima, quante chance avete di passare il turno?

“Il 50%.

Purtroppo un goal in casa non è sufficiente per archiviare la pratica, speriamo domani di poter ripetere una gara di carattere come quella di mercoledì scorso”.

All’andata Scacchetti ha realizzato la rete della vittoria, ma è stato Gamboni la vera sorpresa del match.

Verrà riproposto domani nell’inedito ruolo di playmaker davanti la difesa?

“E’ una soluzione possibile, farò una scelta domani stesso, dopo averci dormito su, è una decisione che metabolizzerò questa notte”.

Mister, in maniera del tutto paradossale, domani si contenderanno il primato in classifica nel girone G di Serie D due squadre a cui lei è particolarmente legato, mi riferisco ovviamente a Lupa Castelli Romani e Viterbese.

Chi la spunterà? Per chi farà il tifo?

“Entrambi stanno disputando una stagione straordinaria, non a caso le inseguitrice sono distaccate di diversi punti.

La Viterbese è stata costruita per trovarsi esattamente dove si trova, le aspettative non sono state deluse, mentre per quanto riguarda la Lupa Castelli Romani, da gavetta della categoria, credo che i risultati conseguiti siano di gran lunga superiori alle attese.

Impossibile per me ipotizzare un pronostico, sono legato ad entrambe, la spunterà chi prevarrà a livello mentale, chi riuscirà a mantenere i nervi saldi, perché sulla carta una favorita non c’è”.

Quale delle due esperienze, seppur in ruoli diversi, l’ha più entusiasmata?

“Sono stato 4 anni a Viterbo, ci ho lasciato il cuore.

Sono comunque due situazioni diverse, sono di parte perché l’esperienza da calciatore non ha nulla a che vedere con quella da allenatore.

Quando giochi ti senti libero, mentre quando alleni prevalgono le aspettative, le arrabbiature e le responsabilità”.

Se le chiedo di chiudere gli occhi, qual è il primo fotogramma che le viene in mente ripensando a quegli anni?

“La gente di Viterbo.

Si respirava un’aria familiare, anche nei momenti più difficili non siamo mai stati soli.

Un’esperienza indimenticabile, che non tornerà più”.

Torniamo per un attimo al Campionato.

Dopo la deludente prova col Colleferro, avete battuto il Lanusei in Coppa e stravinto in casa col Gaeta.

La vetta dista attualmente 9 punti, c’è spazio sul podio per l’Albalonga?

“In questo momento mi sento di dirle di no.

La mia squadra purtroppo non è affidabile, non ho la garanzia che possa far sempre bene.

Manchiamo di continuità, questo è un forte limite, di cui molto probabilmente sono il responsabile.

E’ una componente che non riesco a trasmettere ai miei ragazzi e che dal canto loro, per inesperienza, non riescono ancora a cogliere”.

Cosa pensa della nuova capolista del girone B?

La Nuova Itri ha le carte in regola per vincere o si tratta di un fuoco di paglia?

“Si tratta di una squadra compatta e quadrata, possono farcela.

E’ un gruppo che si conosce alla perfezione, giocano insieme da 2 anni, questo è il loro punto di forza”.

Il Colleferro ha deluso nel derby con la Vis Artena.

Sono ancora la squadra da battere?

“A livelli di singoli è ancora la squadra più competitiva, ha una rosa superiore a tutte le altre, è ancora la favorita per il titolo finale, ma non è la squadra più in forma del momento.

Serpentara e Nuova Itri sono le più vivaci, stanno facendo bene anche perché nel loro caso, comunque andranno le cose, non si parlerà di aspettative deluse”.

Mister, in conclusione, dopo l’esonero di Lauretti tante volte si è parlato riferendosi all’Albalonga di “cura Gagliarducci” ed i risultati  conseguiti sono la prova di quanto il suo arrivo sia stato risolutore per le sorti della squadra.

E’ un’Albalonga ad immagine e somiglianza del suo tecnico o manca ancora qualcosa?

“Non è la squadra che vorrei.

Il trionfo in Coppa Italia è la prova che può diventare col tempo così come io me la immagino.

Al di là dell’aspetto tecnico manca di quella grinta e di quel carattere che cerco continuamente di trasmetterle”.