A cura di Roberto Matrisciano
URBETEVERE – POL.CARSO 1-0
URBETEVERE (4-3-3): Carolis; Monaldi, Chirilenco, Mengoni, Paola; Campo (18.s.t. Mezzetti), Capparella, Santarelli (24? s.t. Tumminiello); Zappalà, Cipriani (11’s.t. Parventi) Bartolotta (38’s.t. Limeli) . A disp. : Colagrossi, De Marchis, Mezzetti, Tumminiello, Limeli, Ferretti, Parventi. All. : Gianluca Lillo.
POLISPORTIVA CARSO (4-4-2): Maini; Imbrescia, Morelli (15.s.t. Finotti), Rossato, Gravante; Tornesi (27s.t. Duffy), Michelazzo (18.s.t. De Santis), Ciccarelli (38’s.t. Crepaldi), Pagliuzzi (25’s.t. Franzolini); Zimbardi, Greco. A disp. : Gallo, Duffy, Franzolini, Finotti, Crepaldi, De Santis, Tomassini. All. : Roberto Simonetta.
ARBITRO: Nana Tchato di Aprilia. ASSISTENTI: Petrini di Rieti e De Angelis di Roma 2.
MARCATORI: 12’s.t. Zappalà (U)
NOTE: Ammoniti: Ciccarelli (C) Recupero 0? p.t. e 5? s.t.
Una finale equilibrata, emozionante, e con un finale di gara da brividi, degno di una delle migliori sceneggiature thrilling. Al termine di un’autentica battaglia sportiva, l’ Urbetevere conquista il suo secondo Beppe Viola della sua storia, battendo di misura una stoica Polisportiva Carso grazie ad un gran gol di Zappalà al 12′ della ripresa.
Ma andiamo con ordine, e riavvolgiamo il nastro di questa incerta, palpitante finale.
Una l’antitesi dell’altra. Il gioco avvolgente, la fantasia e la tradizione dell’Urbetevere, contro l’entusiasmo, la compattezza e la fisicità del Carso. La finalista dello scorso anno, contro la squadra che per la prima volta arriva al gran ballo di fine stagione.
EQUILIBRIO TOTALE – L’inizio gara è estremamente equilibrato, e la fase di studio dura parecchi minuti. I pontini non faticano a chiudere le avanzate dei ragazzi di Lillo, e cercano di far male nelle ripartenze. Il leit motiv della gara si fa più chiaro con il passare dei minuti, ed è quello atteso e pronosticato da tutti. L’ Urbetevere cerca di colpire cercando di fare la gara, mentre la squadra di Simonetta punta sulla sua gran difesa, finora imbattuta, e cerca di sorprendere gli avversari con il terribile duo Greco – Zimbardi, e con le incursioni di Michelazzo e Tornesi.
PIÙ URBE – La prima occasione è di marca gialloblu, e arriva dal filtrante di Santarelli per Bartolotta, che a tu per tu con Maini ma in posizione leggermente defilata, calcia sull’esterno della rete. Il pericolo non sembra sconvolgere i piani del Carso e la gara torna sui ritmi iniziali. Bisogna attendere il 25′ per vedere un’altra conclusione di Bartolotta, che manda ancora a lato, ma stavolta di testa dopo azione d’angolo. L’ Urbe sembra alzare i ritmi e negli ultimi minuti si fa più pericolosa, e l’azione insistita che manda al tiro Capparella al 31′ ne è la dimostrazione, anche se la conclusione del centrocampista termina alta.
È l’ultima emozione di un primo tempo avaro di occasioni, bloccato, ma comunque ben giocato e combattuto dai ventidue in campo.
RITMI ELEVATI – La ripresa si apre su ritmi più elevati, e l’ Urbetevere sembra quella uscita meglio dagli spogliatoi. Al 3′ è Campo a farsi minaccioso con un tiro centrale, facilmente neutralizzato da Maini. Passano due minuti ed è Zappala ad impegnare il miglior portiere del torneo, che respinge prontamente il destro del n.7. All’ 11′ finalmente si vede anche il Carso, che esce dal proprio guscio con un azione personale di Tornesi, trenta metri palla al piede per lui, ma l’esterno pontino, una volta giunto al limite dell’area di rigore calcia di poco alto con il destro.
GOLASSO – Due minuti dopo ecco arrivare l’episodio decisivo, quello che cambia la storia di match e torneo. Buona azione sulla destra di Monaldi, capitan Morelli stavolta non riesce ad uscire puntualmente sul terzino, bravo nel trovare il tempo per crossare al centro per Zappala’, che poi è strepitoso nell’impattare al volo il cross deviato del compagno, e mettere il pallone nell’angolino per il gol del vantaggio che fa esplodere di gioia tutto il settore gialloblu.
Dopo il vantaggio dei romani, inizia la girandola di cambi per entrambi gli allenatori. L’ Urbetevere cerca il raddoppio e da anche l’impressione di poterlo trovare, prima con Capparella e poi con il neo entrato Mezzetti, ma entrambi le conclusioni non trovano fortuna. Il Carso non si arrende e lotta ostinatamente su ogni pallone. Il miglior momento dei pontini deve ancora arrivare, e saranno dieci minuti di fuoco quelli che vedranno la squadra di Simonetta rendersi assoluta protagonista.
FORCING CARSO – È un vero e proprio forcing finale, in cui saranno De Santis, Greco e Zimbardi a gridare al gol in più occasioni, ma senza fortuna. Il primo manda a lato di un soffio un suo tiro al volo ciccato dentro l’area. Poi è il fantasista a divorarsi il pareggio davanti a Carolis, sparando alto da pochi metri dopo un millimetrico lancio ancora del neo entrato De Santis. Dopo l’errore il n.10 rimane a terra per tanti secondi che sembrano un’ eternità, come si fosse reso subito consapevole di aver mancato di un nulla l’appuntamento con la storia del torneo. Ma al folletto pontino non si può rimproverare nulla, in quanto autore di un eccellente Beppe Viola, vissuto sempre da protagonista. Ora è l’ Urbetevere a rendersi pericoloso in contropiede, con il Carso che dà fondo alle ultime energie e speranze. Speranze che si infrangono però sulla grande e decisiva parata di Carolis sulla girata di testa di Zimbardi.
IL TRIONFO – I cinque minuti di recupero di Nana Tchato sembrano non trascorrere mai per l’ Urbe, e forse trascorrono troppo veloci per il Carso, che se fosse per lei, la giocherebbe fino a domani questa partita. Al triplice fischio si scatena la felicità in casa Urbetevere, mentre nei volti dei ragazzi di Simonetta si fa spazio inesorabile il dispiacere, seppur consapevoli di aver dato tutto, contro un avversario sulla carta superiore. Lillo cancella la delusione del campionato regionale, e proprio come fece la N.T.T.Teste lo scorso anno, si riscatta facendo sua la Champions League del calcio giovanile, al termine di un torneo dominato a tratti, ma anche molto sofferto, come dimostrano le battaglie nel Quarto di finale con il Futbolclub e la finalissima di oggi, e dunque ancora più bello e meritato.
Onore anche ai vinti naturalmente, a quella Polisportiva Carso che ha sorpreso tutti grazie alla sua invidiabile organizzazione di gioco e anche societaria, e capaci di sfiorare subito il colpaccio alla loro prima partecipazione. Una squadra e una società che ha mostrato carattere e voglia di vincere fino all’ultimo respiro, e che sicuramente sarà grande protagonista anche nei prossimi campionati.
Vince la squadra più completa, il blasone, la classe, ma la favola della Polisportiva Carso rimane una delle emozioni più rilevanti di questa entusiasmante, brillante e divertente XXXII^ edizione del Beppe Viola.