Alla prima vera occasione ha fatto subito la differenza.
Daniele Barile ha bagnato il suo ritorno in campo con una doppietta decisiva a Monterotondo Scalo, dove il Tor Sapienza si è aggrappata alla freddezza del suo colpo di mercato per rimontare una partita che sembrava maledetta.
Nel 4 – 4 complessivo Barile ha segnato il parziale 2 – 0 ed il 4 – 4 finale, dopo che i rossoblu avevano rimontato e superato il Tor Sapienza, avanti di tre reti ad inizio secondo tempo.
Una gara particolare ma che rappresenta «una tappa nel nostro percorso di crescita – sottolinea Barile, intervistato in sala stampa.
Abbiamo interpretato il primo tempo in maniera eccellente, nonostante le assenze, con un grande approccio tattico. Appena fatto il 3 – 0 però – analizza il 36enne attaccante – abbiamo lasciato il pallino agli avversari, ed è che lì siamo mancati, soprattutto nell’esperienza: dobbiamo imparare a gestire quei momenti con più personalità.
Loro hanno segnato quattro reti in rapida successione, ma la mazzata non ci impedito di reagire trovando il 4 – 4. Sono episodi che possono capitare quando hai un gruppo giovane, ma sono felicissimo del carattere che abbiamo tirato fuori nel finale. È da lì che dobbiamo costruire la salvezza, non aver perso è stato comunque importante».
E l’impressione, osservando le prestazioni del nuovo corso del Tor Sapienza, è che manchino davvero soltanto i risultati a un gruppo che sta lavorando duramente.
Ne è convinto anche Barile: «Il gruppo si costruisce e si unisce soprattutto tramite i risultati, io ho vinto campionati dentro gruppi non molto uniti, ma che in campo sapevano cosa fare.
È chiaro che, essendo un gruppo nuovo, dobbiamo ancora conoscerci bene. Noi ci stiamo impegnando per essere squadra sul campo, e sono sicuro che presto raccoglieremo i frutti».
Nel frattempo Barile si gode una prima doppietta in maglia gialloverde che attesta la sua importanza per un gruppo alla disperata ricerca di esperienza, gol e giocate:
«Sono felice di aver segnato, ma a me non importa quanti gol o assist faccio, io sono qui unicamente per aiutare la squadra e per mettere la mia esperienza a servizio dei compagni.
A 36 anni sono consapevole di cosa posso dare e mi piacerebbe riuscire a trasmettere l’esperienza e la mentalità che ho acquisito in questi anni».
Barile, fra i calciatori più vincenti negli ultimi quattro annifra Eccellenza e Promozione, prosegue ricordando alcuni periodi del suo passato che lo hanno formato come calciatore.
«Posso dire che gli anni alla Lodigiani mi hanno insegnato ad essere uomo dentro e fuori dal campo. La professionalità che un giocatore deve seguire è la stessa sia in Serie C che fra i dilettanti, anche perché quando si fanno le squadre si guarda soprattutto alla serietà del calciatore oltre che alle doti tecniche.
È proprio questo che vorrei trasmettere ai compagni più giovani: in questo momento serve personalità, intraprendenza e impegno, niente timidezza o paura.
Gestire la pressione non è facile – analizza Barile – ma nessuno deve limitarsi al “compitino” per paura di sbagliare: vorrei che anche i nostri giovani tirassero fuori la personalità e provassero la giocata perché hanno delle ottime qualità e possono fare la differenza in questo momento».
In chiusura, Barile ci presenta la sfida contro la Valle del Tevere, che domenica arriverà al Castelli reduce da quattro pareggi e una vittoria nelle ultime cinque partite.
«In casa dobbiamo iniziare a vincere, è al Castelli che dobbiamo costruire la nostra salvezza.
Non guardo mai il calendario, ma nelle prossime due partite ci saranno scontri diretti in zona salvezza e noi dobbiamo essere ancor più motivati in questo periodo.
Ripartiamo dal primo tempo di domenica scorsa e mettiamoci la personalità necessaria per conquistare una salvezza che per noi avrebbe il sapore dell’impresa. Non vogliamo questa macchia nel nostro curriculum».
(Ufficio Stampa PC Tor Sapienza)




