UniPomezia, Grossi a testa alta: “Finché la matematica non ci condannerà, noi non molleremo”

UniPomezia, Grossi a testa alta: “Finché la matematica non ci condannerà, noi non molleremo”

Semplicemente fantastica l’Unipomezia ammirata a Montespaccato negli ultimi 90′ di campionato.

La formazione di Grossi (nella foto De Cesaris) ha sconfitto a suon di gol la squadra di Belli vincendo 2-5 al triplice fischio, con ancora grande protagonista lo spagnolo Roberto Delgado, autore di un tris.

Domenica si torna al Comunale e a far visita ai rossoblù ci sarà il Cynthia di  Panno , reduce dalla bella vittoria contro il Real Monterotondo Scalo.

L’obiettivo in casa Unipomezia non cambia, Grossi non vuole fermarsi e vuole altri tre punti per tentare una clamorosa rimonta.

Parola al mister dei rossoblù.

“Sono molto soddisfatto per come si sta comportando la squadra.

Questi ragazzi meritano un plauso grandissimo per ciò che stanno facendo nonostante varie problematiche e compresa tanta sfortuna.

Veniamo da una bellissima vittoria contro una grande squadra come il Montespaccato e che arrivava da un ottimo filotto di risultati utili.

Questo impreziosisce ancor di più la nostra prova.

Da quando sono arrivato abbiamo intrapreso un grande cammino, perdendo soltanto con le prime tre della classe sbagliando la partita con l’Astrea, ma anche nelle sconfitte la squadra ha sempre dimostrato qualcosa di importante non arrendendosi mai.

Non lo faremo fino a che la matematica non ci condanni definitivamente.

Anche a livello atletico stiamo benissimo e devo ringraziare fortemente il nostro preparatore.

Durante la settimana vedo la massima professionalità nello staff e nei ragazzi, mi ascoltano e stanno dando tutto loro stessi.

Ho un gruppo di lavoro eccezionale”.

Infine, il tecnico conclude con un pensiero per Dino Della Torre, che purtroppo non è riuscito a vincere la sua battaglia più grande spegnendosi a soli 48 anni.

“Ricordo Dino come una grandissima persona oltre che un grande portiere.

L’ho avuto a Cassino e fu decisivo nello spareggio con l’Anagni per andare in Serie D.

Lo rividi tre anni fa a Manfredonia e ci siamo abbracciati, piangendo, per cinque minuti.

Poi siamo rimasti in contatto ma negli ultimi tempi non mi rispondeva più…

Allora ho capito che forse la sua situazione si era aggravata e purtroppo ci ha lasciato lottando con tutte le forze.

Mi piace ricordare un ragazzo sorridente e una grandissima persona prima di tutto”.

 

(Ufficio Stampa UniPomezia)

 

 

 

 

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