A cura di Carlo Edoardo Canepone
Dopo due settimane di pausa per le festività pasquali, il campionato di Eccellenza è tornato ad appassionare tutti gli amanti del calcio dilettantistico laziale regalando diverse sorprese: tra queste c’è stata sicuramente la sconfitta del Certosa di mister Marco Russo contro il Città di Formia, un ko inaspettato che allontana le speranze di promozione del club neroverde. Noi di Sport in Oro abbiamo raccolto le sensazioni di Simone Dovidio, terzino sinistro della società di via di Centocelle, che ha provato a spiegare le ragioni che hanno portato alla sconfitta provando comunque a non mollare nulla in vista delle ultime quattro giornate.
“Simone, a Formia eri in tribuna causa squalifica e hai assistito ad un ko inaspettato vista anche la situazione che stavano attraversando i vostri avversari. A tuo avviso è stata una sconfitta meritata o ci sono delle attenuanti?”
“Diciamo così, se il primo tempo fosse finito 4-0 per noi probabilmente non avremmo rubato nulla. Abbiamo preso tre traverse con Ferri, in una delle quali il pallone aveva rimbalzato oltre la linea ma l’arbitro non lo ha visto, due gol annullati per fuorigioco, uno dubbio. Nel secondo tempo forse siamo entrati in campo troppo convinti di vincerla e siamo stati disattenti sulle uniche due ripartenze del Formia che ci ha punito. Abbiamo anche riaperto la partita ma la giornata sembrava stregata. Bisogna ammettere, nonostante non mi piaccia dirlo, che c’è stata tanta sfortuna e che siamo incappati nella classica giornata no in cui la palla non voleva entrare. Purtroppo è una sconfitta che non doveva esserci visti i nostri obiettivi”
“Quanto hanno inciso la sconfitta casalinga pre-sosta contro la Lodigiani e le due settimane di fermo del campionato?”
“Credo che più che la sosta abbia influito il ko contro la Lodigiani. Il risultato così largo ci ha colpito anche se va detto che loro sono una grandissima squadra”
“In che modo si riparte dopo due sconfitte del genere? Domenica contro il Roccasecca che partita ti aspetti?”
“Questa è la prima volta che facciamo due sconfitte consecutive. Domenica dobbiamo essere bravi e concentrati nonostante parecchie defezioni tra cui Ferrari, Ferri e Passiatore per squalifica, ma abbiamo una rosa importante e chiunque giocherà sono sicuro che darà il massimo. Il Roccasecca è in zona play-out e verrà da noi per fare punti, ma noi abbiamo ancora un obiettivo che nonostante tutto è ancora lì”
“A quattro giornate dal termine siete a -4 dalla zona play-off, ma ora si è inserito anche il Gaeta che vi ha superato al terzo posto: ci credete ancora o è troppo tardi?”
“Noi ci crediamo, ma dobbiamo essere realisti e dire che ora si è fatta molto difficile. Proviamo a guardare solo noi stessi e a fare quattro vittorie su quattro nonostante andremo ad affrontare tutte squadre che lottano per salvarsi. Poi dovremo sperare nei passi falsi di UniPomezia, Terracina e Gaeta. Finchè la matematica non ci condannerà, noi lotteremo”
“A prescindere dal risultato finale, credi che quella attuale sia stata una stagione positiva?”
“Questa è una bella domanda. Ad inizio stagione l’obiettivo era quello di migliorare la stagione passata, ovvero il secondo posto. Questo significava tornare a disputare i play-off oppure andare in Serie D direttamente. Quest’anno, però, il girone era certamente più equilibrato e livellato dello scorso anno in cui c’era il Sora che faceva campionato a parte e poche altre. UniPomezia e Terracina sono corazzate, il Gaeta ha perso punti ad inizio campionato, ma a me personalmente era la squadra che più aveva impressionato, anche la Lodigiani è molto forte. Se non dovessimo farcela ci metteremo seduti ad un tavolino ed analizzeremo il perché, ma non sarebbe un fallimento perché tutti hanno dato e stanno continuando a dare il massimo consci del fatto che qualcosa comunque avremo sbagliato”
“A livello personale, pensi di rimanere ancora in neroverde al termine della stagione?”
“Io sono un fedelissimo del mister, del direttore Michesi e del Certosa. Ho sposato questo progetto da quando erano a Tor Sapienza e mi sono sempre trovato bene. Ovviamente ogni stagione ricevo chiamate e le ascolto, ma sul tavolo metto sempre determinati valori come la fiducia, che da loro ho sempre sentito, la competenza, che loro hanno da vendere, e la precisione, che io personalmente, ma allo stesso tempo tutti coloro che hanno fatto parte del Certosa, possono confermare. Queste cose fanno la differenza nella scelta”
“A proposito, il mister parla sempre del tuo sinistro come patrimonio. Ti senti tra i migliori in Eccellenza?”
“Ma no (ride), ci sono tanti mancini bravi e a me non piace farmi i complimenti da solo. Sono uno dei tanti. Quando penso ai terzini in Eccellenza, io mi metto sempre all’ultimo posto, faccio il mio. Poi se la gente pensa che io sia tra i migliori, ovviamente ne sono felice”