Entrare in corso d’opera non è mai facile, soprattutto a poche ore dalla prima giornata di campionato.
Questo difficile compito è toccato a Gianluca Di Filippo, nuovo tecnico dell’Atletico Fiumicino dopo la separazione con l’ormai ex Maurizio Bechini.
“Abbiamo interrotto il rapporto con Bechini per motivi disciplinari”, chiosa Massimo Chierchia, DG degli aeroportuali, che ha individuato nel tecnico ex Rignano Flaminio (Prima Categoria) il condottiero ideale per il suo gruppo 2002.
Mister, siete partiti un quinta con un esordio col botto.
Come ha trovato la squadra?
“ Esordio col botto è la definizione giusta.
Sinceramente, dopo due allenamenti ed il cambio di allenatore, avevo paura che la squadra, sotto un punto di vista mentale, accusasse il colpo, invece non potevo avere risposta migliore sul campo.
Ci siamo presentati molto compatti ed aggressivi, è questo quello che ho chiesto fin da subito ai ragazzi”.
Come ci si sente a subentrare ad una manciata di giorni dall’esordio in campionato?
“Il cambio tecnico l’ho vissuto serenamente, non ha prevalso assolutamente sul mio stato, non so cosa sia successo con il mio predecessore.
Sono stato contattato dal DG Massimo Chierchia e ho accettato immediatamente l’incarico per contribuire a dare un qualcosa d’importante e positivo a questa squadra”.
Come è stato accolto dall’Ateltico Fiumicino? Quali sono le sue prime impressioni?
“La società mi ha accolto nel miglior modo facendomi sentire da subito uno di loro.
Conoscevo e seguivo la società per i risultati positivi che in questi anni ha raggiunto, ha lavorato e sta lavorando tutt’ora nel migliore dei modi.
Ho trovato un settore giovanile di livello assoluto, per non parlare poi della prima squadra che quest’anno avrà secondo me, la strada spianata per ‘ammazzare’ il campionato”.
Lei ha svolto pochi allenamenti con la squadra.
Quando pensa che si potrà vedere la mano di Di Filippo in questo gruppo?
“Spero che già dalle prossime giornate si possano vedere i risultati del mio lavoro, spero già da domenica contro il Giardinetti.
Sto cercando di mettere in pratica già da questa settimana una mia metodologia di organizzazione tattica, lavoreremo molto su questo aspetto perché, a mio avviso, è molto importante far capire alla squadra ed ai ragazzi che in una partita di calcio bisogna lavorare soprattutto sulle situazioni di non possesso, sui movimenti senza palla: questo per me è il gioco del calcio”.
Quali sono gli obiettivi del suo gruppo per questa stagione?
“Faremo di tutto per raggiungere risultati positivi e soprattutto mantenere la categoria Élite, oltre a dar fastidio agli avversari, sulla carta, più gettonati di noi”.
Com’è tornare a lavorare nel settore giovanile dopo diversi anni trascorsi con i “grandi”?
“Tornare nelle giovanili, e in un campionato d’Elite, ha un certo fascino, la mia passione è lavorare con i ragazzi giovani.
Le esperienze vissute con le cosiddette ‘prime squadre’ mi hanno permesso di crescere personalmente, soprattutto nel rapportarmi con calciatori più grandi e già formati”.
