Boreale Don Orione, Granieri fissa l’obiettivo: “Girone A da esaurimento nervoso, la salvezza diretta sarebbe un traguardo straordinario”

Boreale Don Orione, Granieri fissa l’obiettivo: “Girone A da esaurimento nervoso, la salvezza diretta sarebbe un traguardo straordinario”

Nelle prime otto giornate di campionato la Boreale Don Orione ha conquistato la bellezza di quattordici punti, collocandosi a braccetto con il Certosa in una porzione di classifica di assoluto prestigio nel Girone A di Eccellenza.

Mirko Granieri, quarantuno anni all’anagrafe ma già quasi trecento gettoni di presenza in panchina nel massimo campionato regionale, ha assunto il ruolo di responsabile tecnico della prima squadra nel corso della passata estate.

Consapevole delle enormi difficoltà che derivano dal partecipare al torneo che la maggior parte degli addetti ai lavori considera il più aspro dei tre, l’ex allenatore di Vis Artena e Morolo ha validi motivi per rallegrarsi del momento che sta vivendo la sua squadra.

 

State attraversando un ottimo periodo, come dimostra il vostro rendimento nelle ultime 5 giornate.

“Assolutamente sì.

Devo dire che parlando con i ragazzi abbiamo trovato fin da subito motivazioni importanti.

Per tanta gente noi eravamo una delle squadre meno dotate all’interno di un girone complesso, anzi del più difficile dei tre.

All’inizio non erano pochi quelli che ci consideravano tra i più deboli, ma io fin dal primo giorno ho ripetuto ai giocatori che noi non siamo affatto scarsi come ci dipingevano, ma solo molto giovani ed ai giovani, si sa, va dato tempo per crescere.

Dobbiamo continuare ad avere una grande forza mentale.

Sapevamo che la differenza l’avrebbe fatta coltivare più a lungo possibile queste motivazioni.

Del resto, io sono sempre stato dalla parte dei giovani che rappresentano davvero il nostro futuro.

Quando sono bravi vanno fatti giocare e mi piace sottolineare che dall’inizio del campionato noi abbiamo fatto esordire due classe 2005 e tre classe 2004.

In tanti parlano di progetto-giovani, noi della Boreale Don Orione tale progetto lo mettiamo in pratica.

Personalmente sto lavorando tanto sulla mentalità dei ragazzi e, se stiamo ottenendo buoni risultati, vuol dire che stiamo seminando bene”.

Non segnate tantissimo, ma in compenso avete una difesa quasi ermetica e solo il Pomezia ha incassato meno reti di voi.

Vale l’antico adagio “Primo: non prenderle” o c’è anche una casualità nel dato statistico?

“Il mio percorso da allenatore parla chiaro: ho sempre cercato di giocare a viso aperto, segnando un gol più dell’avversario.

Quest’anno ho dovuto rivedere parzialmente le mie idee perché dobbiamo avere un occhio puntato sulla struttura del torneo.

Resto dell’opinione che attraverso un’organizzazione importante si possa costruire una buona fase offensiva, ma tutte le cose ben fatte esigono tempo.

L’input è sempre attaccare e difendere con più uomini possibili, perché giocare bene aumenta le possibilità di vincere le partite”.

Domenica prossima ospiterete un Civitavecchia reduce da due pareggi consecutivi, ma che ha anche conquistato un posto nelle semifinali di Coppa Italia.

Che partita prevedi?

“Dal punto di vista dei nomi potrebbe finire tanto a poco.

E’ sufficiente leggere i nomi del loro reparto offensivo per comprendere come il Civitavecchia disponga di un potenziale enorme.

Ho visto anche come hanno eliminato una corazzata come il Pomezia.

Se scendono in campo con le giuste motivazioni loro sono davvero una squadra straordinaria, ma anche noi abbiamo dimostrato di avere un perché.

Neppure giocare contro la Boreale Don Orione è una passeggiata e di questo credo se ne siano accorti in molti.

Loro rappresenteranno sicuramente uno scoglio importante per noi, ma penso che anche noi saremo un cliente difficile per loro…”.

Nelle stagioni pre-covid hai frequentato maggiormente il Girone B.

Quali differenze stai riscontrando rispetto a quel torneo?

“Questo è un campionato molto difficile

Non esiterei anzi a definirlo un girone “da esaurimento nervoso” , perché 5/6 giocatori importanti li hanno tutte le squadre.

Spero che nessuno si offenda se noto uno sbilanciamento importante rispetto agli altri due tornei, specialmente rispetto al Girone B.

Lamentarsi non serve comunque a nulla.

Noi siamo consci di dover costruire il nostro futuro su noi stessi e sulle nostre qualità, come stiamo facendo dal primo giorno”.

Nel Girone A non mancano davvero le squadre di spessore.

Chi vedi favorito nella corsa al titolo?

“Sono convinto che la profondità della rosa alla fine possa essere decisiva per il Pomezia, anche se trovo molto competitiva anche la Polisportiva Faul Cimini.

Per me sono queste le due maggiori indiziate per il successo finale”.

Al termine della stagione, Mirko Granieri si sentirebbe soddisfatto nel caso in cui…

“…La Boreale restasse in Eccellenza, è ovvio.

Con o senza play-out, dobbiamo salvarci.

Se riuscissimo a farlo senza passare per i play-out, centreremmo un risultato davvero straordinario.

Io credo che riuscirà a salvarsi chi sarà in grado di gestire meglio i periodi di calo fisiologico che ogni squadra attraversa durante la stagione”.