CARDILLO INCORAGGIA IL SUO FLAMINIA: “OTTIMO AVVIO, MA POSSIAMO FARE ANCORA DI PIÙ”

CARDILLO INCORAGGIA IL SUO FLAMINIA: “OTTIMO AVVIO, MA POSSIAMO FARE ANCORA DI PIÙ”

Di Alessandro Bastianelli.

Il Flaminia Civita Castellana sta attraversando un buon momento in questo avvio di stagione.

Puniti solo dall’Avezzano in terra marsicana, i ragazzi di Vigna hanno ottenuto un pareggio con l’Albalonga e due belle vittorie, l’ultima in un campo difficile come il Forgheri di Nuoro.

Andrea Cardillo è l’uomo in più dei rossoblu, tant’è che è stata una sua rete ad inizio ripresa a firmare l’impresa di domenica scorsa con la Nuorese. Reduce da una stagione positiva a livello realizzativo (12 reti in 24 presenze), l’ex attaccante di Sora e Rieti – fra le tante – si è raccontato alla nostra redazione, esprimendo il proprio punto di vista su un girone, il G, molto equilibrato, e sul suo futuro professionale, con in tasca quel sogno chiamato professionismo.

Andrea, siete reduci dalla splendida vittoria in casa della Nuorese.

Cosa ha fatto la differenza contro i sardi?

Da parte nostra, la consapevolezza di poter fare risultato, poi è bastato metterci la volontà.

Siamo andati a Nuoro sapendo di poterci giocare le nostre chance in trasferta, come d’altronde abbiamo fatto ad Avezzano.

La differenza l’ha fatta la maggior cattiveria che ci abbiamo messo sotto porta, con l’Avezzano abbiamo sprecato tanto mentre con la Nuorese siamo riusciti a far tesoro delle occasioni avute.

La vittoria vi ha permesso di spostare una classifica che ha visto solo pareggi durante il quarto turno.

Vi aspettavate di stare lì sopra, a 7 punti,dopo 4 partite?

La società ha alzato l’asticella rispetto alla scorsa stagione. 

La dirigenza ha scelto di continuare sul progetto avviato a Dicembre scorso, ed ha puntellato l’organico con innesti mirati, benché non altisonanti.

Questo è un girone molto più equilibrato rispetto alla scorsa stagione, non ci sono corazzate come lo erano Viterbese e Grosseto la scorsa stagione ed ogni gara è un episodio a sé: non esistono partite vinte o perse in partenza, qui te la devi giocare con tutti.

Credo comunque che per il primo posto sarà una lotta a tre fra Rieti, Monterosi e L’Aquila: hanno approntato organici davvero importanti.

In questa situazione, quali prospettive dai alla tua Flaminia?I play off sono un obiettivo fattibile?

Noi dobbiamo pensare al concreto, all’immediato, e quindi a fare i punti necessari per salvarci ed al più presto, la società ci ha chiesto questo.

Certo, ovviamente prima arriva la quota salvezza e meglio è, perché in quel caso potremmo giocare le ultime gare di campionato con più tranquillità. 

Vogliamo migliorare i 47 punti ottenuti la scorsa stagione, ma pensiamo alla giornata senza fare voli pindarici. Per ora siamo partiti molto bene, ma credo che potremmo fare anche di più se riuscissimo ad essere più concreti sotto porta.

I play off sarebbero un premio per il lavoro che stiamo svolgendo, ma prima ci tocca appunto lavorare e fare i punti per salvarci.

Componi un tridente di attacco di tutto rispetto con Rodriguez e Prandelli, dall’arrivo di quest’ultimo avete cambiato modo di giocare lì davanti?

Sicuramente ci divertiamo molto a giocare noi tre insieme, la squadra davanti crea molto grazie al lavoro dei centrocampisti, la presenza di Prandelli ci apre gli spazi per noi esterni che possiamo inserirci, riusciamo a creare tante occasioni e ci piace esprimere un calcio offensivo.

Il tasto dolente è la concretezza: riusciamo a capitalizzare poco rispetto alle occasioni che creiamo e dobbiamo migliorarci in questo, oltre che nella lettura delle situazioni difensive.

Il mister, da buon ex difensore, ci chiede più attenzione in difesa, ma io personalmente preferisco vincere facendo un gol in più che subendone uno in meno… (ride ndr).

Prossima gara in casa contro il San Teodoro.

Quali rischi si insediano dietro i sardi?

E’ una squadra per noi totalmente sconosciuta, non conosciamo i loro valori e sono un’incognita.

Sappiamo però cosa dobbiamo fare noi: entrare in campo per imporre il nostro gioco e fare punti. In Serie D il fattore campo è di fondamentale importanza, non certo per i tifosi perché ne abbiamo pochini (sorride ndr) ma perché poi andarli a fare fuori è molto più complicato.

Occasioni come quella di domenica non dobbiamo fallirle.

Chi è il leader di questo Flaminia e quali sono i giovani che potrebbero fare la differenza quest’anno.

Per quanto riguarda i giovani, non mi sento di fare nomi, si stanno allenando tutti benissimo ed anche in campo ci stanno dando una grande mano.

Se continuano così, saranno gli under il nostro valore aggiunto.

Sul leader non ho dubbi: Sebastian Gay è il nostro punto di riferimento, sia tecnico che caratteriale. E’ un signor giocatore e fuori dal campo ha una bella parola ed un consiglio utile per tutti, sono felice di giocare con lui.

Cosa manca ad Andrea Cardillo, a livello personale, per consacrarsi al vertice di questo campionato?

La mia pecca è la poca cattiveria sotto porta, me lo ripeto spesso anche da solo mentre gioco.

Dovrei concretizzare di più le occasioni che mi capitano sui piedi. Questo è il mio limite più grande e ci sto lavorando quest’anno, ho cominciato bene e l’obiettivo personale è quello di confermarmi sia per la squadra che per me, sperando in una grande chiamata la prossima stagione.