Certosa, Marco Russo a testa alta: “La salvezza è un grande traguardo, l’anno prossimo punteremo a vincere”

Certosa, Marco Russo a testa alta: “La salvezza è un grande traguardo, l’anno prossimo punteremo a vincere”

Alla sua prima stagione nel Campionato di Eccellenza, il Certosa ha dimostrato di poterci stare eccome tra le big della nostra regione.

Nonostante il ritardo con cui è stato allestito e perfezionato l’organico a causa di un ripescaggio che è divenuto ufficiale soltanto il dieci agosto, il club di via di Centocelle ha saputo prendere velocemente le misure a quello che ben presto si è rivelato il raggruppamento più insidioso dei tre e domenica scorsa grazie al successo sul Parioli ha brindato alla salvezza diretta con una giornata di anticipo sull’epilogo della regular season.

Un traguardo davvero straordinario, se si pensa che meglio della squadra di Marco Russo hanno fatto soltanto blasoni storici e realtà giovani ma già strutturate come Pomezia, W3 Maccarese, Pfc e Civitavecchia.

Il primo step è dunque compiuto.

Per il prossimo futuro l’obiettivo di società e tecnico collima con le aspettative di critica ed addetti ai lavori: tutti ora si aspettano che il Certosa alzi ulteriormente l’asticella e metta nel mirino la Serie D.

 

Mister, la salvezza in un girone come il vostro non era affatto scontata.

Qual è il tuo bilancio dopo oltre nove mesi di duro lavoro?

“Il bilancio è senza dubbio positivo.

Il nostro non era un girone facile.

Oggi mi trovo a festeggiare con la mia squadra una quinta posizione, cosa che per ad alcuni addetti ai lavori potrà anche sembrare ridicola.

Solo noi però sappiamo le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare nel corso di una stagione che per noi è partita con la preparazione soltanto il 22 agosto, dopo che l’improvviso ripescaggio ci aveva costretto a rimetter mano alla rosa per renderla competitiva per un torneo del genere”.

Per una matricola assoluta come eravate voi centrare un obiettivo simile in un torneo difficilissimo equivale alla vittoria di un campionato.

A chi dedichi questo successo?

“In primis lo dedico alla mia famiglia.

In questa stagione sono stato costretto a sottrarre molto tempo a mia moglie ed ai miei figli e spesso, colpevolmente, ho portato a casa le pressioni accumulate.

La dedica ed il ringraziamento per avermi sopportato e supportato vanno a loro.

In secundis, lo dedico al Certosa, che sta investendo tantissimo in termini di immagine e serietà e spero di essermi dimostrato all’altezza del compito che mi è stato affidato”.

Di ottime partite ne avete giocate molte.

Qual è stata quella che ti ha soddisfatto di più?

“La fotografia che mi è rimasta impressa nel cuore è stata la partita casalinga con la Polisportiva Faul Cimini.

Abbiamo preparato per tutta la settimana con una notevole intensità e da veri professionisti il match contro una squadra fortissima e per lunghi tratti della partita l’abbiamo messa in difficoltà.

Peccato per il pareggio subito quasi allo scadere per un nostro errore, ma quel giorno abbiamo giocato davvero una grande gara”.

La qualità del Girone A era evidente a tutti.

Qual è stata la maggiore difficoltà che avete riscontrato durante il campionato?

“Di difficoltà ne abbiamo dovute superare molte, dall’aver saputo del ripescaggio il 10 agosto, all’affrontare subito una corazzata come il Pomezia in Coppa Italia, dall’avere un calendario difficilissimo nelle prime giornate al dover fare i conti con il covid.

Gli ostacoli non ci hanno mai frenato e con orgoglio dico che, nel pieno rispetto delle regole e delle normative vigenti, non abbiamo mai inficiato l’andamento del campionato.

In corso d’opera abbiamo dovuto fare aggiustamenti in tutti i reparti.

Statistiche alla mano, abbiamo mandato in rete quasi tutti i componenti della rosa e questo è un dato che mi inorgoglisce”.

Tutti i giocatori sono stati straordinariamente importanti, ma se dovessi sceglierne uno solo che, a tuo giudizio, ha meglio incarnato lo spirito della squadra, su chi punteresti?

“Mi piace menzionare Jacopo Ferri, un giocatore che mi ha sorpreso e che fino a pochi mesi fa conoscevo solo per fama.

Jacopo si è rivelato un giocatore decisamente importante ed oltre tutto si è sempre a messo a disposizione dei compagni di squadra e del suo allenatore, calandosi alla perfezione in una categoria del tutto nuova per lui come solo i veri professionisti sanno fare.

Quando è venuto da noi era fermo da un po’ ed ha seguito un percorso per rimettersi in condizione, facendolo con grande dedizione”.

Domenica chiuderete al Mario Tobia contro il Campus Eur, una squadra che ha l’obbligo di vincere per giocare il play-out tra le mura amiche.

Che tipo di Certosa si presenterà in Lungotevere Dante?

“Chiaramente sarà un Certosa grintoso ed attento, anche se in questo periodo è difficile mantenere alta la tensione e loro saranno ovviamente più motivati di noi.

Questo però non significa che si troveranno di fronte una squadra remissiva.

Mi piacerebbe chiudere la stagione a quota 50 e magari aiutare Ferri a raggiungere la doppia cifra…”.

Festeggiata la salvezza, ci sarà da pensare alla prossima stagione.

Immagino che per il direttore Paolo Michesi non ci saranno molti giorni di vacanza…

“Lo confermo, anzi posso garantirvi che, ad essere onesti, il suo lavoro è già cominciato.

Ho presentato le mie richieste al direttore e sono sicuro che sarò accontentato.

Quest’anno cominceremo la preparazione il prossimo 8 agosto e questo ci darà modo di partire alla pari con le nostre avversarie.

Abbiamo l’intenzione di costruire una squadra che possa essere protagonista, questo è il nostro obiettivo”.

L’anno prossimo si tornerà ai due gironi di Eccellenza e probabilmente la qualità del torneo si alzerà ulteriormente.

Mister, il Certosa punterà apertamente al salto di categoria?

“Per chi lo ha vissuto questo campionato è stato davvero complesso, oserei dire traumatico.

Il nostro era un girone difficilissimo, ma personalmente mi ha fatto crescere molto.

Con la massima onestà ora penso di essere pronto ad affrontare un campionato che, se possibile, si prospetta ancor più difficile di quello appena finito.

Magari mi daranno del presuntuoso, ma io sono una persona schietta e quindi lo dico senza problemi e senza tanti giri di parole.

L’anno prossimo il Certosa punterà a vincere”.