Certosa, parla il DS Michesi: “Il lavoro di Marco Russo in questi anni è sotto gli occhi di tutti, ci giochiamo il campionato fino alla fine”

Certosa, parla il DS Michesi: “Il lavoro di Marco Russo in questi anni è sotto gli occhi di tutti, ci giochiamo il campionato fino alla fine”

A cura di Carlo Edoardo Canepone

Sono sette le giornate al termine del campionato di Eccellenza e nel Girone B è ancora tutto più che aperto con quattro squadre che continuano a giocarsi punto a punto l’accesso alla prossima Serie D: una di queste è certamente il Certosa di Marco Russo, che sarà squalificato in vista del prossimo impegno a causa dell’espulsione rimediata nello scontro diretto contro il Terracina. Domenica sarà un altro scontro diretto ad attendere i neroverdi che viaggeranno verso le mura del Città di Anagni, che guarda il club di via di Centocelle a tre lunghezze di distanza. Per l’occasione noi di Sport in Oro abbiamo sentito il DS del Certosa, Paolo Michesi, che ha fatto una panoramica di questa stagione a partire dagli episodi che hanno condizionato l’ultimo turno.

“Paolo, partiamo da ciò che è accaduto domenica. Quale è il rammarico più grande del pari con il Terracina?”

“La mia mente è ancora ferma all’88’ quando Ramon ha preso quella traversa sul rigore. Sono ancora lì su quel 2-2 perché è stato uno schiaffo pesante, devo essere sincero. Non ho dormito due giorni, ho ripreso a dormire martedì. Sono comunque soddisfattissimo della partita che ci ha dato la consapevolezza che non siamo lì a giocarci il campionato per caso. Il percorso intrapreso tre anni fa è quello giusto e lo stiamo percorrendo alla grande. Ci eravamo detti che in tre anni dovevamo lottare per vincere un campionato nonostante i mezzi a nostra disposizione fossero inferiori rispetto ad altri, ma ci siamo riusciti”

“A tuo avviso la direzione arbitrale ha condizionato il match in qualche modo?”

“Non mi avete mai sentito parlare degli arbitri e non ne voglio parlare neanche adesso. Loro sono componenti del gioco, sbagliano come sbagliano i portieri o gli attaccanti. Nel corso di questa stagione magari a volte ci hanno fischiamo a sfavore, ma altre volte magari no”

“Domenica andrete ad affrontare il Città di Anagni, per loro probabilmente c’è un solo risultato a disposizione ed è prevedibile una gara all’attacco…”

“Non credo che loro abbiano solo la vittoria come risultato perché comunque il secondo posto rimarrebbe apertissimo. A mio avviso nessuna delle quattro squadre che si stanno giocando il campionato farà sette vittorie su sette, ne sono convinto perché questo girone è complicatissimo e soprattutto ora tutti i punti sono diventati pesanti. Ma se qualcuno ci riuscirà allora è giusto che vinca il campionato. Ricordo che l’Anagni dopo di noi andrà a Terracina, se batte sia noi che loro è giusto che vada lei. Ma la stessa UniPomezia che non ha più scontri diretti domenica va a Roccasecca e, soprattutto se piove, non sarà affatto facile giocare su quel campo”

“Viste le squalifiche di mister Russo e del suo secondo Fiorenza, chi ci sarà in panchina?”

“Ci sarà Simone Di Giosia, l’allenatore dell’Under 19, assieme a Fabrizio Pallocchia, il nostro preparatore atletico”

“Il campionato dice che attualmente siete a tre punti dalla Serie D diretta e a uno dai play-off, quali sono i punti persi che pesano di più?”

“Penso che come noi tutti possano rammaricarsi per alcuni punti persi, ma penso ai due punti contro il Città di Formia quando l’arbitro sbaglia non fischiando fallo sul portiere assegnando il gol del pareggio. Facemmo ricorso che non venne accettato, però quei due punti oggi cambierebbero la classifica perché saremmo secondi a -1 dal primo posto. Come detto, non parlo mai degli arbitri quando si tratta di errori di campo, ma in quel caso si trattò di mancanza di conoscenza del regolamento, seppur anche io non conoscevo quella regola. A parte quei due punti, credo che pareggi o sconfitte immeritate esistano per tutti, ma in quel caso fu diverso”

“Se doveste riuscire ad arrivare secondi al termine del campionato, sareste soddisfatti o non vi volete accontentare?”

“Noi abbiamo migliorato una squadra che lo scorso anno è arrivata seconda quindi è ovvio che le nostre ambizioni siano quelle di giocarci il campionato fino in fondo. Lo scorso anno non fu possibile perché nel nostro girone c’era il Sora dei record che a metà stagione aveva già ammazzato il campionato. Quest’anno ci sono UniPomezia, Terracina e Città di Anagni che si sono tutte rinforzate. Quello che ci tengo a sottolineare di nuovo, però, è il nostro percorso che è bellissimo. Lo dico sempre anche al mister perché lo abbiamo costruito insieme, ce lo stiamo vivendo ed è quello che avevamo immaginato”

“Dopo qualche voce maligna arrivata a dicembre, ci sono stati più tentativi di minare il vostro progetto?”

“Penso che i nostri risultati abbiano spazzato via tutte quelle voci. Oggi, sia a livello di prima squadra che di settore giovanile, il brand del Certosa è aumentato a livello esponenziale. Ovviamente questo grazie alla prima squadra che è conosciuta non più solamente a livello regionale, ma oggi anche a livello nazionale visto che lo scorso anno siamo andati a Fossombrone. Adesso venire al Certosa piace a tutti, dagli allenatori ai giocatori. Ricordo tre anni fa le prime chiamate che facevo in cui faticavo un po’ a farmi dire di sì, oggi siamo una piazza ambita. Il merito va sicuramente in parte ai ragazzi che non vengono qui a fare i mercenari, ma sono ragazzi splendidi che noi scegliamo in base alla loro funzionalità all’interno del progetto, ma in larga parte al mister Marco Russo. Voglio ringraziarlo pubblicamente perché se stiamo vivendo questo percorso è grazie al suo lavoro. Sa guidare i ragazzi anche nei momenti più complicati e se sentite anche i giocatori che ora non sono più da noi, sono rimasti tutti legati al nostro mister. Troppo spesso sentiamo parlare di allenatori che arrivano con la valigetta piena di sponsor, Marco invece ha messo il lavoro davanti a tutto e oggi il nostro percorso è questo grazie a lui”