CESARO: “PORTARE IL MONTECELIO IN D? INCONSCIAMENTE CI CREDO, PERO’ PRIMA LA SALVEZZA…”

CESARO: “PORTARE IL MONTECELIO IN D? INCONSCIAMENTE CI CREDO, PERO’ PRIMA LA SALVEZZA…”

Primo in classifica e con i Quarti di Finale di Coppa Italia a rendere ancora più dolce il momento.

Alzi la mano chi si sarebbe aspettato un rendimento del genere da parte di un Montecelio Borussia radicalmente trasformato in estate da patron Piervincenzi.

E invece, all’ombra dei riflettori e nel silenzio di fanfare che invece suonavano incessantemente in altri lidi, i tiburtini si sono ritagliati un posto d’onore nella nobiltà del loro girone.

I dieci punti conquistati nelle ultime quattro uscite hanno catapultato la formazione di Alessandro Amici al comando della classifica insieme ai cugini del Fonte Nuova ed ai tirrenici del Ladispoli.

L’attrattiva maggiore adesso non è però quel Civitavecchia che domenica prossima attenderà l’arrivo della truppa gialloblu al Fattori.

C’è da pensare al Gaeta che domani si presenterà al Fiorentini con le scorie della dolorosa sconfitta interna con il Serpentara.

Andrea Cesaro (nella foto di Elena Sidero), che nella passata stagione è stato tra i protagonisti della favolosa cavalcata di quell’Empolitana che trionfò a Frascati sulla Viterbese, confessa ai nostri microfoni sogni ed ambizioni suoi e del Montecelio.

E l’intervista assume ben presto i contorni di una chiacchierata tra il serio ed il faceto con uno dei calciatori più rappresentativi del nostro massimo campionato regionale.

 

Cesaro, da domenica siete in testa al Girone A.

Sia sincero, ve lo aspettavate ad inizio stagione?

“Onestamente no, essere lì dopo quattordici giornate è sicuramente una bella sorpresa”.

Con il Trastevere che gara è stata?

“Forse per la prima volta dall’inizio del torneo siamo stati fortunati.

Quella di Pirozzi è un’ottima squadra e non dimentico che sull’1-0 per loro hanno preso un palo, fallito un calcio di rigore e chiamato Alessio De Angelis ad una grande parata.

Per fortuna, poi, siamo riusciti a raddrizzare la partita ed a vincerla”.

Merito suo e della sua doppietta.

“Il merito va ai miei compagni.

I due gol voglio dedicarli al presidente dell’Atletico Vescovio, Stefano Vaccari.

So che è stato poco bene e gli auguro di riprendersi al più presto”.

Lo scorso anno, tra campionato e coppa, ha timbrato ventinove volte il cartellino in stagione.

Quest’anno il suo obiettivo qual è?

“Troppo facile, spero di toccare quota trenta”.

Restare sul pezzo dopo una stagione come quella passata non è facile”.

Qual è il segreto?

“Ripetersi non è mai facile.

Un attaccante deve partire dal presupposto mentale che senza gol il pane non te lo guadagni.

Buona parte del merito, lo ribadisco, va però ai miei compagni di squadra”.

Da ala vecchio stampo a goleador di razza.

Come avviene la trasformazione di Cesaro?

“Avviene ad Albano grazie ad un’intuizione di mister Di Franco che mi diceva in continuazione di tagliare da destra verso il centro e poi con D’Este che mi ha definitivamente collocato nel ruolo di seconda punta”.

Torniamo al presente.

Che genere di campionato stiamo vivendo, a suo giudizio?

“Poche settimane fa ho letto una vostra intervista a Christian Giuffrida e devo dire che sono molto d’accordo con lui.

Questo è davvero un campionato tra poveri ed alla fine la spunterà chi sarà riuscito ad ottenere di più dai giocatori di maggiore esperienza”.

La sua personale favorita?

“Visto il mercato che sta facendo, dico Ladispoli”.

Nessuna chance per il Montecelio Borussia?

“Io credo che possiamo arrivare lontano ed ancora oggi molti si chiedono come facciamo a stare lassù, però il mercato ci ha aiutato con l’arrivo di gente come Martinelli e Iovino e non dimenticate che in rosa già avevamo calciatori come Scerrati, Cervini, Roselli e Basciani che stanno giocando benissimo”.

Visto che ci gira intorno, cambio la domanda: crede nel successo finale?

“Inconsciamente ci credo, però sarà necessario arrivare prima possibile alla soglia-salvezza.

Arrivati a quota quaranta punti, potremo giocare con più serenità e permetterci qualche sogno…”.

Domani arriva il Gaeta.

A questo punto credete nel bis?

“Dobbiamo crederci per forza, altrimenti chi lo sente il mister?

Scherzi a parte, loro sono una squadra molto ostica e non sarà per niente facile.

Se questa domanda me l’avesse posta prima dei Sedicesimi di Finale, avrei risposto che ci credevo poco.

Ora però siamo ai Quarti e tutto è possibile”.

Dodici mesi fa lei fu al centro di numerose chiacchiere di mercato e fu protagonista di una sorta di asta tra Rieti e Viterbese.

Ora com’è la situazione?

“Calma piatta, non mi si fila nessuno (ride)

Probabilmente si sono stancati di sentirmi rispondere che sto bene con mister Amici e preferisco continuare con lui”.

Quali differenze nota tra l’Empolitana della passata stagione ed il Montecelio Borussia di quella attuale?

“Direi che ce ne sono poche.

Forse l’anno scorso qualche problematica societaria bloccò l’arrivo di alcuni giocatori.

Lo spirito però è simile”.

Che rapporto ha instaurato con il presidente Piervincenzi?

“Me ne parlavano tutti benissimo ed infatti ho trovato una persona molto aperta al dialogo e disponibile”.

Voltarsi verso la panchina e vedere che accanto ad Amici siede suo padre Gianluca che effetto le fa?

“Vedere che lì c’è una persona con alle spalle centinaia di presenze tra i professionisti ti stimola costantemente a far meglio.

D’altronde, poi me lo ritrovo a casa e se ho giocato male, lui certo non se lo tiene per sè (ride)…”.

Il professionismo lo ha vissuto anche lei.

Dopo un campionato come quello trascorso, non se la sarebbe aspettata una chiamata dalle categorie superiori?

“Faccio un esempio: Federico Cerone, un giocatore fortissimo e che stimo molto, ha avuto la possibilità di tornare meritatamente in C attraverso le sue qualità ed anche grazie alla visibilità che può dare una piazza come Viterbo.

Forse da questo punto di vista Pisoniano era meno esposta mediaticamente.

Per il futuro mai dire mai, anche se per il momento preferisco concentrarmi sul presente”.