Civitavecchia, Caputo è pronto alla battaglia: “Non partiamo per vincere, ma possiamo essere la mina vagante”

Civitavecchia, Caputo è pronto alla battaglia: “Non partiamo per vincere, ma possiamo essere la mina vagante”

Dopo l’attesa fumata bianca della trattativa tra Patrizio Presutti ed Ivano Iacomelli che ha portato le due principali realtà calcistiche cittadine ad unire i propri destini, il Civitavecchia Calcio 1920 è pronto a mollare gli ormeggi ed a salpare verso una stagione carica di speranze.

L’anno zero consiglia saggiamente al nuovo club di puntare sul basso profilo, rimandando magari alle prossime stagioni ambizioni più importanti.

L’obiettivo certificato e più volte manifestato non è quello di vincere nell’immediato, ma di puntellare il club, rendendone ancor più granitiche la già solide fondamenta.

Le certezze tuttavia non mancano e tra queste c’è Paolo Caputo, gloria imperitura del calcio laziale e monumento tutt’altro che impolverato di quello civitavecchiese, portato agli allori a più riprese e con diverse società cittadine dall’ex mediano della Pro Cisterna di un tempo.

Il tecnico nerazzurro mastica pensieri e parole, pensando a ciò che sarà a breve quando la palla comincerà a rotolare sul serio dopo i test estivi.

“Sono molto contento del materiale umano che la società mi ha messo a disposizione  in vista della prossima stagione – esordisce ai nostri microfoni Caputo – Questa società si è composta da poco tempo e giustamente non vuol fare il passo più lungo della gamba, ma rispettare i parametri che si è data.

La priorità è lavorare seriamente e rispettare gli accordi presi con tutti, poi ovviamente dovremo fare anche i risultati”.

foto inizio Civitavecchia

I favori dei pronostici sembrano convergere sul duo Tivoli-UniPomezia.

“Per il mercato che hanno svolto, direi che quelle due società sono obbligate a vincere il campionato – continua il mister – Noi non abbiamo assilli particolari, di certo non partiamo per vincere questo campionato ma per ricreare entusiasmo intorno al nome del Civitavecchia Calcio da parte della sua gente.

Non ci dispiacerebbe essere la mina vagante del torneo, ecco…”.

Il calendario ha giocato uno scherzo alla squadra di Caputo, spedendola subito sul campo di quella che è stata la principale rivale per il successo finale nell’ultimo Girone A di Promozione.

“Il giorno in cui la Corneto Tarquinia ha avuto la certezza matematica del successo in campionato sono stato tra i primi ad inviare un messaggio di congratulazioni a Stefano Del Canuto, perché era giusto e doveroso farlo – ricorda Caputo – Tra noi c’è un rapporto di stima e di rispetto reciproco e sarà interessante ritrovarsi di fronte alla prima giornata.

Siamo due allenatori con le idee chiare e sono convinto che ce la giocheremo a viso aperto domenica.

Del Canuto, all. Corneto Tarquinia
Del Canuto, all. Corneto Tarquinia

Io sono uno di quelli che le partite preferisce perderle dopo essersele giocate, piuttosto che vincerle in modo immeritato grazie ad un episodio fortuito.

La Corneto Tarquinia ha reso ancor più competitiva una squadra che era già molto forte.

Per me può tranquillamente finire tra le prime quattro.

Un messaggio per Stefano?

 Vinca il migliore (sorride)…”.

Caputo è probabilmente l’unico allenatore del Lazio che può pienamente fregiarsi del titolo di profeta in patria, visti i successi conseguiti con Ge.Di. La. Civitavecchiese, Civitavecchia e Compagnia Portuale.

Un orgoglio per uno che le proprie origini le ha sempre esibite a testa alta.

“Non sono mai stato uno di quelli nati in provincia e che magari vanno dicendo di essere di Roma.

Io sono di Civitavecchia e me ne vanto – afferma senza giri di parole l’allenatore – Io sono molto attaccato alla mia terra e per quelli come vincere davanti alla propria gente ha ancora più valore”.

 

 

 

 

 

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