DIRIX RELOADED #2 – DA QUI, ROCCASECCA, SI DOMINA LA VALLE…

DIRIX RELOADED #2 – DA QUI, ROCCASECCA, SI DOMINA LA VALLE…

Una storia di Eccellenza a cura di Andrea Dirix – Capitolo 2

A volte, il calcio, che resta una delle più meravigliose metafore della vita, sa donarti pagine indimenticabili.
Ammetto di poter essere più che retorico, quasi blasè, nel vergare l’incipit di questa seconda pagina del romanzo del campionato, ma da innamorato di questo nostro football dilettante, dimenticato da Dio e dagli uomini, non posso rimaner muto ed inerte di fronte all’inaspettato.
Roccasecca guarda tutti da lassù.
Li guarda compiaciuta ed un filo civettuola dall’alto dei suoi cinquecento e passa metri, mentre i venti che scendono dall’Asprano si disperdono nella Valle di Comino e solleticano i ricordi di Mancone.
Lui che è nato a Cassino e che pure è stato capitano, mai dimenticato, degli azzurri ai tempi di CC Ciro Corcione.
Lui che l’anno passato si è preso frizzi e lazzi dei suoi ex tifosi, prima e dopo averli costretti ad una nuova stagione di purgatorio.
Lui che la Promozione già l’aveva vinta e subito dopo l’aveva persa, corrucciato a tal punto da pensare di infilare nello zaino quaderno degli appunti e foto-ricordo e cercar gloria da altre parti.
Lui che si è convinto di riprovarci, spinto dall’orgoglio delle origini, dalla fierezza di Marsella e dalla bonaria attenzione di Rezza e degli altri dirigenti.
Lui che ha vinto il secondo campionato da tecnico solo quattro mesi fa ed ora sorride, umile ma consapevole, rimirando una classifica mai stata così bella a queste latitudini.
E pensare che solo una manciata di giorni fa l’eliminazione dalla coppa per mano del Grifone gli aveva tolto sonno e certezze su taluni.
Medoro ha invece servito l’antipasto, prima che Corrado annunciasse al Semprevisa che il pranzo era servito.
Un pasto ottimo e abbandonante, ripagato dall’affetto di tifosi magari esigenti, burberi in certe occasioni, ma quanto calorosi, quando la squadra sa foraggiarli con prestazioni di spessore.
Il tecnico ciociaro sa che assai presumibilmente non si potrà competere per il paradiso, ma credo che il Roccasecca saprà far parlare molto e bene di sé in questa stagione del Signore 2013/14.
Considerando le inequivocabili variabili degli aggiustamenti altrui in corso d’opera, non ritengo un’eresia pensare che possa chiudere tra le prime sei.
Voli pindarici a parte, sarebbe comunque delittuoso indugiare troppo sul primato acquisito.
C’è da proiettarsi immediatamente sul prossimo turno, che costituirà banco di prova da prendere con le molle, anche e soprattutto per il confronto a distanza tra l’ex difensore centrale di Gaeta, Pisoniano e Lupa Frascati e l’altro dioscuro, quell’Emiliano Adinolfi, tecnico del Morolo, a lui legato da una profonda amicizia, pur essendo così diverso dal punto di vista caratteriale.
I biancorossi, ancora gaudenti per i primi tre punti dell’anno contro il mal messo Pro Cisterna di Venturi, onoreranno la venuta della capolista con la speranza di finire al meglio settembre.
Le premesse per un evento interessante ci sono tutte.
Alle spalle dei rocchigiani spintona e cerca spazio un’allegra pattuglia.
Sporting Real Pomezia e Lupa Castelli Romani, ieri rivali, oggi meditano su quanto possiedono e su quanto ambiscono.
Senza Giacomini e Roversi e con Schiumarilli costretto ad alzar bandiera bianca a cinque minuti dall’inizio del match, Persia non si è scoraggiato, ma ha puntato forte sulle qualità dei suoi ragazzini terribili.
Manganelli, certo, ma anche Giordani, Gentili, Peri o il diciottenne Nardi.
Gente che a proporla altrove fino a poco tempo fa ti avrebbero sorriso con cortesia in faccia, per poi magari picchiettarsi l’indice sulla tempia alle spalle.
Ed invece eccoli là, con un buon pari contro l’Invincibile Armada di Gagliarducci alle spalle ed un orizzonte colorato d’ottimismo in faccia.
I frascatani non sono parsi in affanno per il apreggio.
Fanasca e Paolacci hanno esibito calma e convinzione a poche ore di distanza, consapevoli dell’obiettivo del club e delle rigogliose alternative in organico.
A cercar il pelo nell’uovo, proprio queste potrebbero produrre qualche mal di pancia lungo la stagione.
Relegare in panchina un portiere del calibro di Mancinelli sarebbe complicato anche per Leopold von Sacher-Masoch, ma giocare con un portiere d’esperienza tra i pali costringerà l’ex tecnico del Cynthia a qualche acrobazia per comporre la squadra di domenica in domenica.
Finora un impiego part-time non ha scontentato troppo Renan Pippi, ma quando il brasiliano godrà di una condizione fisica accettabile ed il suo impiego dal primo minuto diverrà ineludibile, su chi calerà la mannaia?
Gagliarducci è un fervente fautore del 4-4-2 e vedere Fanasca alle spalle dell’ex Gremio ci sembra scelta quasi pleonastica.
Penso sia facile supporre una rotazione costante in mediana tra Antonini, Gamboni ed Emanuele Mancini.
La Lupa ha finora incassato tre vittorie ed un pareggio tra coppa e campionato, rispondendo presente alle previsioni iniziali.
Vincere aiuta a vincere e lenisce ansie ed incipienti malumori, ma visto che nel calcio e nella vita prevenire è meglio che curare sarà comunque opportuno prefigurare da subito qualsiasi scenario per trovare immediatamente la più opportuna exit strategy.
La parte alta della classifica ha una chiara connotazione ciociara.
Il Monte San Giovanni Campano è squadra di personalità e lo ha dimostrato pure sul campo dei cugini baucani, ancora in attesa del primo squillo nel torneo, riprendendoli nei minuti conclusivi del match.
Il Ceccano, ripartito con un progetto nuovo ed impostato sulla bella Juniores dell’anno trascorso e sul suo bravo tecnico, Giuliano Farinelli, ha dato filo da torcere ad un avversario del calibro del Colleferro, cogliendo un pari di tutto rispetto, se si considera che il temibile tridente rossonero è rientrato negli spogliatoi in regime di astinenza.
È stata anche la domenica delle prime volte.
Dopo aver subito la remuntada ceccanese domenica scorsa, l’Albalonga di Lauretti ha tirato fuori gli artigli, ripagando con la stessa moneta il Formia nell’insolito scenario di Itri.
Sorretta dall’orgoglio di Filiberto Trinca, una delle ultime bandiere del nostro calcio regionale, la formazione castellana ed autore della prima tripletta del campionato in corso, in parte aiutata dalla disastrosa fase difensiva dei sud pontini, ha incassato tre punti che non cancellano alcuni sbandamenti, ma aiutano ad affrontare il futuro con maggiore serenità.
Domenica arriverà al Pio XII il Lariano Rocca di Papa Nemi di Pino Di Cori, ringalluzzito dal successo sul Ciampino e rinfrancato dalla condizione fisica crescente del gioiello Scacchetti.
Torna il sereno anche in casa Gaeta.
Il successo sul Cecchina rialza il morale dei biancorossi, pronti ad ospitare il primo derby stagionale nella giornata che verrà.
Avversario di turno il Borgo Podgora, che domenica si presenterà ai rivali, avendoli eguagliati nella forma e nella sostanza grazie al 3-1 sulla Vis Artena.
E pensare che i rossoverdi di Pino Di Cori avevano pure pregustato un’altra giornata di soddisfazioni grazie al solito Alessandro Valentino, prima di arrendersi allo spirito di un altro grande centrocampista del nostro calcio, quel Danilo Martellacci che un tempo fece le fortune del Guidonia.
Il Girone A snocciola la propria classifica su un canovaccio diverso dal B.
L’80% delle formazioni che avevano festeggiato con i tre punti alla prima uscita ha bissato la propria gioia.
Dal quintetto iniziale si è sganciata solo l’Empolitana, cui la Nuova Sorianese ha fatto assaporare cosa si prova nel subire quattro reti tra le mura amiche, score con il quale i tiburtini avevano varato la loro annata.
Andrea Camillucci può sorridere anche per il ritrovato cinismo sottoporta dei suoi avanti, sinora piuttosto sciuponi tra la coppa ormai andata ed un campionato che li reclama tra i protagonisti.
In testa ne rimangono quattro, dunque.
Diverse per tradizione, obiettivi e rendimento, ma tutte meritevoli di encomio.
Cominciamo dalla più sorprendente, il Villanova di Cristiano Di Loreto, bravo ad affrontare con la solita misura il torneo e consapevole di disporre di una serie di under che, oltre all’ottima Juniores guidata da Stefano Volpe, sapranno spendersi con buonissimi risultati anche nel massimo campionato regionale.
A Montespaccato, contro il Fregene guidato in panchina da Colangeli causa bimestrale squalifica di Vigna, è stato decisivo il guizzo di Marco Ianni, ex attaccante dell’Isola Capo Rizzuto che il frenetico Paolo Armeni andò a tampinare fin sotto l’ombrellone durante l’estate.
Mai stima fu tanto ripagata, diremmo.
I tirrenici non sono stati aiutati dalla buona sorte e questo va anche sottolineato, ma restano piuttosto evidenti i problemi di un organico corto (ieri in lista erano presenti 17 effettivi, ndr) e quelli legati all’indisponibilità del Paglialunga che riaprirà i battenti, dicono, non prima del 20 ottobre.
Non mancherà dunque il lavoro per il triumvirato Ciaccia-Corinaldesi-Rofena.
In vetta staziona anche il Grifone Monteverde, che magari non ruberà l’occhio, che sarà pure benedetto dalla suerte in talune circostanze (vedi rete di Morelli in pieno recupero contro il Città di Monterotondo), ma che intanto è l’unica squadra su trentasei ad aver sempre vinto nelle quattro uscite ufficiali tra campionato e coppa e dati come questo non si registrano mai per caso.
Bravo Cuomo e bravi i suoi discepoli.
Ed ora sotto con l’altra metà del cielo eretino, piangente stavolta come quella dei cugini dello Scalo, costretti alla resa al termine di un derby palpitante con il Fonte Nuova di De Filippo.
Una gran soddisfazione per l’uomo che contribuì a creare la favola del Montecelio e che in settimana avrà il suo bel da fare nel preparare la mission impossible.
Sulla Nomentana si presenterà difatti la Viterbese Castrense di Claudio Solimina che continua a saltare gli ostacoli con andatura sciolta e senza tentennamenti.
Per i gialloblu resta da definire solo la vicenda legata alla concessione del Rocchi.
A metà settimana il Comitato Regionale aveva persino disposto che il match con il Futbolclub si disputasse a porte chiuse, salvo dare poi il via libera previo presentazione di un certificato mancante da parte del club.
Una vicenda sulla quale si sta molto adoperando la famiglia Camilli e che comunque non intacca la serenità di Pero Nullo e soci.
Più sparagnino il Rieti di Punzi, cui però va ascritto il merito di aver raccolto il massimo risultato con il minimo sforzo, domando il Montecelio di Carelli grazie ad un solo lampo.
Le due reti sin qui realizzate sono giunte grazie a calci di rigore di Artistico, ma sono comunque bastate a fare bottino pieno.
Con il prosieguo del torneo occorrerà trovare maggiori soluzioni in fase offensiva.
Bene invece la difesa, unica ancora immacolata dopo 180’ con il Villanova ed il Real Monterosi di Marco Scorsini, che di punti ne ha conquistati quattro ma solo perché finora ha potuto esultare in un’unica circostanza: il guizzo di Franchitti che ha permesso ai viterbesi di piegare il Città di Cerveteri al Martoni.
Se pensiamo che proprio i biancorossi saranno i prossimi avversari dei sabini allo Scopigno, saremmo quasi tentati di giocarci un under 1,5 in settimana.
Incassa invece troppi gol la Caninese, che pure ha in Castra, uno dei migliori interpreti in categoria, il suo guardiano del fortino.
Le tre reti subite a Ladispoli portano il totale a nove in due uscite.
Centaro è un tecnico capace e sappiamo che sta lavorando duramente per trovare le contromisure.
Parola d’ordine: cercare una reazione non di pancia ma di cuore e di testa a partire dall’incontro con il Fregene di domenica prossima.
Siamo solo alla seconda giornata, ma c’è un aspetto che mi piace considerare: l’esiguo numero di pareggi.
Delle diciotto gare disputate nel girone centro-settentrionale solo quattro si sono chiuse con il segno X e solamente in un caso si è registrato un match a reti inviolate (Nuova Sorianese-Real Monterosi della prima di campionato).
È la certificazione dell’ormai assodata inutilità della spartizione della posta dall’avvento dei tre punti, quella di un diverso approccio alle gare da parte dei tecnici o solo una contingenza legata al fatto che siamo soltanto alle battute iniziali e quindi si può provare ad essere un filo più azzardosi?
Come Diogene con la lanterna cercheremo risposte in giro per il Lazio.

dirix.andrea@libero.it