FINALE ALLIEVI: DELIRIO SAVIO! I BLUES DI BELARDO BATTONO AI RIGORI UN’OSTIAMARE DA APPLAUSI

FINALE ALLIEVI: DELIRIO SAVIO! I BLUES DI BELARDO BATTONO AI RIGORI UN’OSTIAMARE DA APPLAUSI

a cura di Massimo Confortini

CIAMPINO – Una finale palpitante, aperta, infinita, dalle mille e più emozioni. Questa è stata Ostiamare-Savio, forse l’epilogo più giusto per il campionato Allievi Elite, giocato dalle due squadre più forti e con più carattere nel panorama laziale.

Nessuna sorpresa negli schieramenti: Belardo scioglie il ballottaggio sulla terza maglia del centrocampo a fianco di Nargiso e Spaziani in favore di Blasi, con Sette e Folorunsho in panchina dall’inizio. Tridente tecnico e veloce con Maione, D’Amelio e Carpentieri, mentre la difesa, davanti ad Armenia, è caratterizzata da due laterali molto bloccati, ex centrali come Mezzopra e Liviello, e dalla coppia Matarazzo-Tomei. I biancoviola schierano in campo la formazione tipo, capace di espugnare prima il “Testa” e poi il C.S. Vigor nei playoff. Le uniche assenze sono quella di capitan Fraschetti, ormai fuori da diversi mesi, ma soprattutto quella di mister Patanella, squalificato, forse ingenerosamente, dopo la semifinale con la Vigor. Solito schieramento con Volpato e Colafati centrali, Pitzianti e Giorgini sulle fasce a completare i quattro davanti a Quattrotto. Ottavi in cabina di regia, interni Ferrari-Mangano, e tridente formato da Mambrini-D.Ferri-Bandini.

Un giro di lancette ed è Davide Ferri a calciare di prima intenzione verso la porta di Armenia, senza però trovare il bersaglio grosso. E’ un inizio che però trae in inganno: l’approccio del Savio sul match è praticamente perfetto, e presto Nargiso, Blasi e Spaziani si impadroniscono del centrocampo. Il miss-match più evidente sul terreno di gioco è quello tra gli attaccanti Maione e Carpentieri e la coppia difensiva Volpato-Colafati, affidabilissimi ma con passo sicuramente diverso. L’Ostiamare, forse con un po’ di scarso mestiere, non riesce a supportare i due difensori, e i risultati si vedono al 14′: Carpentieri ha doppia velocità rispetto a Colafati sul break di Mezzopra, lo semina con uno scatto bruciante, rientra sul sinistro e fulmina Quattrotto sul primo palo. Grande gioia blu, col gol del giocatore più in forma, che si conferma dopo la tripletta in semifinale. L’Ostiamare nei primi venti minuti è irriconoscibile: troppa tensione in campo, l’assenza di Patanella in panchina si nota: i lidensi sembrano smarriti senza il loro riferimento.

Il Savio controlla bene, non spingendo più di tanto, ma con una presenza di certo più convincente in campo nella prima frazione. I biancoviola, però, hanno grande carattere, e nelle ultime battute di frazione creano due pericoli: prima con Bandini, che sfonda dalla sinistra e mette dentro per Ferri, anticipato però con grande scelta di tempo di Armenia, e poi con una punizione di Volpato, bloccata in due tempi dal n.1 ex Tor di Quinto. All’intervallo si va, in modo giusto, sull’1-0 per i blues di Belardo.

Nella ripresa, però, i biancoviola tornano quelli visti da gennaio in poi, e si presentano in campo con tutt’altra verve: al 5′ cross col contagiri dalla sinistra di Pitzianti, Ferrari stacca in area tutto solo e schiaccia verso l’angolino, Armenia risponde da campione. Gara bellissima. All’8′ la difesa lidense si lascia scappare l’imprendibile Carpentieri, ma Quattrotto, con un intervento da libero aggiunto, riesce a sventare il pericolo.

Al 15′ altra svolta del match: Volpato, ammonito nei primi minuti, stende sulla sinistra D’Amelio. Inevitabile il secondo giallo, e l’inferiorità numerica per l’Ostiamare. A questo punto sembra finita, ma di solito, quando la sensazione è questa, sale in cattedra l’Ostiamare. Patanella, o se volete Fratellani, inserisce Vozzi al centro della difesa, togliendo Bandini, e schierando i suoi con un 4-3-1-1 che prevede Mambrini dietro a Davide Ferri. Il Savio soffre in maniera evidente le combinazioni tra i due attaccanti: Davide Ferri è bravo a venire incontro e a creare lo spazio dietro sé per Mambrini. E su una situazione di questo tipo arriva il gol dell’1-1: Ferri esce dai blocchi e serve Mambrini, sorprendendo la difesa del Savio. Armenia legge bene il passaggio ed esce col tempo giusto, ma manca clamorosamente il rinvio: Mambrini, con la porta spalancata, non può esimersi dallo spingere il pallone in fondo al sacco. 1-1 e biancoviola quasi increduli per il regalo degli avversari. Un gol episodico, ma di certo meritato da Ottavi e compagni.

Il Savio si innervosisce e non riesce a rientrare in modo convincente in partita. Non succede quasi più nulla fino alla fine, nonostante i tanti cambi di Belardo, che sfrutta a dovere la sua panchina lunga e piena di alternative. Un brivido corre lungo la schiena del tecnico, però, al quarto di recupero. Rimessa dal fondo di Quattrotto, sponda di Davide Ferri per l’inserimento di Mambrini, ancora tutto solo davanti ad Armenia in uscita disperata. Il n.9 anticipa il portiere, ma manda il pallonetto out di pochi centimetri. Match point fallito.

Si va ai supplementari: un’Ostiamare stanchissima contro un Savio nervoso e incapace di sfruttare la superiorità numerica. L’inerzia, almeno inizialmente, sembra a favore dei lidensi, che nei primi sei minuti sfiorano la rete in due circostanze: prima è Mambrini, ancora lui, a mandare alto un’occasione colossale da due passi sulla smanacciata di Armenia, mentre due minuti dopo è Ferrari a non trovare la porta da ottima posizione. Belardo è preoccupato, e manda in campo Alessandro Sette, centrocampista di grande dinamismo e tecnica, ma soprattutto freschissimo: non è un caso che il n.14 crei due occasioni in pochissimi minuti non appena entrato in campo: prima è Quattrotto a dir di no con un ottimo colpo di reni sul colpo di testa dal cuore dell’area di rigore, poi è il muro biancoviola a ricacciare in gola l’urlo di gioia dei blues, un minuto dopo, sul destro a botta sicura dello stesso giocatore, abilissimo nello smarcarsi in area.

Nel secondo tempo supplementare il primo pallone buono capita a Davide Ferri al limite dell’area di rigore al 2′, ma il capitano, molto stanco, manda sul fondo. Nulla a che fare, però, con la chance divorata da Abruzzetti all’8′: l’ex Romulea regge il contrasto con Vozzi, ma tutto solo davanti a Quattrotto spara addosso all’estremo difensore, che esulta, a ragione, per la parata mostruosa sfoderata. Il Savio vede i fantasmi, per fortuna del n.17, però, questo errore non impedirà alla sua squadra di uscire dal “Fuso” col titolo.

Nel finale viene espulso Mambrini, che lascia i suoi in 9. A tradire l’ex Tor Tre Teste una protesta troppo veemente contro il signor Veri, in seguito ad un’azione che vedeva due giocatori lidensi infortunati. Ormai la partita è finita e si va ai rigori, ma il rosso al n.9 risulterà decisivo, perché esclude dal quintetto un rigorista certo, dopo i forfait di altri due cecchini come Volpato, anche lui espulso in precedenza, e Pitzianti, sostituito per infortunio.

Dal dischetto, però, il protagonista assoluto è Alessandro Armenia, che rimedia alla clamorosa topica sul pareggio di Mambrini, facendo la figura del gigante sui rigori di Fusco e di Davide Ferri. Per i lidensi sbaglia anche Simone Ferri, che manda alto, mentre per i blues l’unico errore è quello di capitan Tomei. Quattrotto, portiere goleador, prova a riportare i suoi in corsa, ma gli indomabili di Patanella crollano sotto i colpi di Matarazzo, Liviello e Cupelli.

Tanta amarezza, e non potrebbe essere altrimenti, per l’Ostiamare, quasi commovente a tratti per attaccamento alla maglia e per spirito di coesione. Una squadra che di più veramente non poteva dare e che merita un applauso sincero da chiunque ami questo sport. La maggiore tradizione, la maggiore esperienza e la capacità di un tecnico come Belardo, oltre che un pizzico di fortuna, portano in via Norma il nono titolo regionale della gloriosa storia del Savio, capace di vincere forse al termine di una gara non gestita al meglio, ma all’interno della quale è emersa, alla fine, la maggior forza di un gruppo solido, con una rosa di altissimo spessore, ricca di alternative, e gestita in modo esemplare dal tecnico, che colleziona il suo secondo titolo regionale, dopo quello di due anni fa contro l’Urbetevere di Lillo.

Ora parte l’avventura a livello nazionale. Un nuovo obiettivo, quello del secondo scudetto, per vendicare la sconfitta amara e contestata di due anni fa con i toscani del Tau Altopascio. Questo, ovviamente, da domani. Ora è il momento della festa.

Tabellino:

Ostiamare-Savio 1-1 (2-4 dcr)

Ostiamare 4-3-3: Quattrotto; Giorgini, Colafati, Volpato, Pitzianti (dal 3’sts S.Ferri); Ferrari (dall’11’sts Fusco), Ottavi, Mangano (dal 31’st Colonnelli); Mambrini, D.Ferri, Bandini (dal 19’st Vozzi); A disp: Esposto, Ricci, Paternoster; All: Maurizio Patanella (squalificato, in panchina Paolo Fratellani)

Savio 4-3-3: Armenia; Mezzopra, Tomei, Matarazzo, Liviello; Blasi (dal 3’pts Sette), Nargiso (dal 26’st Agnoli), Spaziani (dal 28’st Folorunsho); D’Amelio (dal 20’st Cupelli), Maione (dal 10’sts Manzelli), Carpentieri (dal 17’st Abruzzetti); A disp: Generoso; All: Roberto Belardo

Arbitro: Veri di Aprilia; Assistenti: Ferrari e Angileri di Aprilia

Marcatori: 14’pt Carpentieri (S), 24’st Mambrini (O)

Note: espulsi Volpato (O) al 15’st per doppia ammonizione, e Mambrini (O) al 9’sts per proteste; ammoniti: Volpato, Ferrari (O), Carpentieri (S); minuti di recupero: 2’pt, 4’st, 3’pts, 2’sts; spettatori: 1.500 circa; corner: 2-8

Sequenza rigori: Matarazzo (S) gol; Fusco (O) parato; Liviello (S) gol; S.Ferri (O) alto; Tomei (S) fuori; Quattrotto (O) gol; Cupelli (S) gol; D.Ferri (O) parato.