A cura di Emanuele Rossilli
Partenza super per la Fortitudo Calcio Roma nella categoria Giovanissimi Elite: dopo le prime tre giornate si ritrova prima della classe al pari delle solite Tor Di Quinto e Savio. Un soddisfatto Albino Isabella ha concesso gentilmente un’intervista ai nostri microfoni per commentare il magic-moment:
Buonasera, mister.
Dando un occhiata alla classifica, siete primi al pari di società dal blasone e da obbiettivi importanti come Savio e Tor Di Quinto. Come ci si sente a occupare quella posizione?
“Innanzitutto fa piacere. Questa posizione sorprende anche me e, in tutta onestà, non credo sia la posizione che ci “compete” o per lo meno che ci si aspettava di occupare. Ci godiamo il momento ma sappiamo che dobbiamo restare umili e concentrati perchè le atre società non starano a guardare. È comunque una bella sensazione, ora il nostro difficile compito è cercare rimanerci“.
È soddisfatto dell’approccio tattico e mentale dei suoi ragazzi in gara?
“Sono molto soddisfatto dell’approccio in gara. Questo è un gruppo nuovo per i due terzi degli elementi in rosa. Infatti sono rimasti solo sette dei ragazzi che componevano il gruppo dello scorso anno. Quindici elementi su ventidue sono stati inseriti quest’anno e, oltretutto, la maggior parte dei ragazzi vengono da realtà di verse e non hanno esperienzze nell’ Elite.
Data questa premessa, non posso dire altro se non che mi stanno riempiendo di gioia: giocano concentrati e mettono sempre tutto quello che hanno in campo.
Loro hanno molta euforia. È una nota positiva che va però frenata perché bisogna fare i conti con la realtà. Dobbiamo giocare sempre con il coltello fra i denti tutte le partite e non adagiarci mai, o rovineremo tutto quello che abbiamo fatto di buono in queste prime uscite“.
Come mai questa ricostruzione così massiccia della sua rosa?
“L’anno scorso avevamo il campo di allenamento a San Basilio, mentre le gare di casa le disputavamo a Marconi. La società ha deciso di collocare gli allenamenti nella stessa zona di Roma dove giocavamo poi la partita. È conseguente il fatto che molti ragazzi, ai quali auguro ogni bene sia calcisticamente che umanamente, hanno deciso di non rimanere e magari di andare a giocare in un altra società di quella zona.
Abbiamo lavorato tanto, e continuiamo a lavorare confrontandoci ovviamente con le difficoltà relative alla giovane età del gruppo“.
Dove può arrivare la Fortitudo Calcio Roma?
“Io per il mio modo di vedere le cose, non mi pongo obbiettivi. L’unica cosa che posso dire è che va mantenuto questo impegno e vanno sapute affrontare le difficoltà: poi vedremo. Sicuramente il nostro obbiettivo societario è quello di salvarci il prima possibile ma oltre a questo credo che altre scadenze a lungo raggio, almeno per società come la nostra, non debbano esserci.
Ad oggi quindi ti dico che il nostro obbiettivo è la partita successiva: cercare di fare una ottima prestazione, tenere alto sia l’impegno che la concentrazione e cercare di fare un buon calcio”.
La prossima gara è contro il Tor Di Quinto, che ha un certo blasone e ambisce alla lotta per il titolo. Sarà quindi sicuramente una gara tosta. Ha già in mente una formazione e una tattica “anti -Tordiquinto”?
“Io ho questo principio in testa: sono contro le rose numerose perchè poi si lasciano i ragazzi scontenti. Ho una rosa di ventidue ragazzi che si sudano la convocazione ogni giorno. Come il nostro capitano De Bono, che ci dà sempre una forte spinta, so che ogni ragazzo che schiero in campo da il 100%. Ovviamente vedrò come si alleneranno in settimana i miei: non ho una formazione fissa e tutte le magliette sono sempre in ballo per i più meritevoli.
Per quanto riguarda la strategia, ritengo che questa sia una partita sugli stessi binari dell’Ostia Mare. Dobbiamo saperla gestire. Loro sono i favoriti e noi dobbiamo fare massima attenzione in fase difensiva. Sono pericolosi e mettono grande intensità soprattutto in casa. Dobbiamo essere bravi a sfruttare le occasioni che ci concederanno, essere forti solidi tosti e compatti nella fase difensiva. Se noi spremo difendere bene, con ferocia agonistica, poi in attacco non avremo problemi“.
Dove può migliorare la Fortitudo?
“Dobbiamo migliorare nell’allenamento perchè credo che sia proprio lì che inizia la gara. Mantenere la stessa intensità che abbiamo in partita anche in allenamento è un filosofia che mi sono imposto di insegnare ai miei ragazzi. C’è da migliorare anche la gestione delle partite. Con Ladispoli a 5 minuti dalla fine abbiamo giocato come se fossimo stati sullo zero a zero e non abbiamo saputo gestirla. Dovevamo far girare il pallone e non fare scelte frettolose, gestendo il tempo. Non vorrei che mi fraintendessi però: non insegno a perdere tempo ai miei ragazzi. Io non mi ritengo un allenatore, ma un “formatore”. C’è tempo per imparare le furbizie ma per mia etica non insegno falsi crampi o perdite di tempo. Io amo questo lavoro e devo insegnare valori umani e il gioco del calcio. I ragazzi devono anche sapere assaporare una sconfitta perchè la crescita è soprattutto perdere la partita e saper ripartire“.
Per concludere, a chi dedica questa iniziale posizione di classifica?
“Io sono fortunato. Devo ringraziare la società se sto qui. Lo scorso anno per 13 partite consecutive la mia squadra non ha fatto vittorie. Solitamente esonerano per risultati del genere ma la società mi ha addirittura riconfermato perche ha apprezzato il mio lavoro. Il merito di questa classifica temporanea è solamente della societa che ha dato fiducia a me e ai ragazzi che alleno“.